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Allarme in Francia, difetti di fabbricazione su sei reattori nucleari in funzione

L’annuncio della compagnia elettrica nazionale francese Edf che ha avvertito la locale autorità per la sicurezza nucleare. I difetti riguardano le saldature dei generatori di vapore delle centrali nucleari realizzati dalla controllata Framatome. Per ora nessun impianto è stato spento perché, secondo Edf, il problema non mette in discussione l’utilizzabilità degli impianti nucleari ma gli accertamenti proseguono.
A cura di Antonio Palma
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C'è molta preoccupazione in Francia dopo che la compagnia elettrica nazionale Edf ha annunciato che sono stati identificati problemi di fabbricazione in sei reattori nucleari in funzione nel paese. L'allarme è partito lunedì scorso quando la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia ha informato la locale autorità per la sicurezza nucleare che era stato identificato un problema di fabbricazione di alcuni componenti per i reattori forniti dalla sua controllata Framatome. Dopo le verifiche su tutti gli impianti nucleari, mercoledì infine è arrivato l'annuncio che il problema  riguarda bene sei reattori già in funzione. Si tratta dei  reattori 3 e 4 della centrale nucleare di Blayais, il reattore 3 di Bugey, il reattore 2 di Fessenheim, il reattore 4 di Dampierre-en-Burly e il reattore 2 del centrale di Paluel. Al momento però nessun impianto è stato spento perché, secondo Edf, il problema non mette in discussione il fatto che i materiali siano atti al servizio e quindi "non sono necessari trattamenti immediati".

Nel dettaglio, i difetti riguardano le saldature dei generatori di vapore delle centrali nucleari che, dopo le verifiche, sono risultate non conformi a quelle previste dal progetto iniziale. Ci sarebbe uno scarto tra il processo di trattamento termoresistente per la saldatura elencato nei progetti di costruzione e quello effettivamente realizzato da Framatome su ben sedici generatori di vapore.  I generatori di vapore sono parti enormi che fungono da scambiatore di calore tra l'acqua del circuito primario e l'acqua del circuito secondario, che si trasforma in vapore e alimenta la turbina che produce elettricità in una centrale nucleare.

Nella sua nota, Edf  ha spiegato però che dalle prime verifiche su questi componenti fallati si stima che lo scarto sia minimo e quindi non mette in discussione l'utilizzabilità degli impianti nucleari. I difetti di fabbricazione riguardano anche componenti non ancora in servizio e destinati al futuro reattore Epr di Flamanville e al reattore di Gravelines. EDF e Framatome hanno assicurato che i propri esperti stanno proseguono le analisi tecniche e terranno regolarmente informata l'Autorità per la sicurezza nucleare.

Dal suo canto l'autorità francese non ha preso ancora decisioni in merito ma ha annunciato che si riserva di decidere nelle prossime settimane una possibile chiusura dei reattori interessati se lo ritiene necessario. "Siamo stati informati solo lunedì, ci sono una ventina di generatori di vapore prodotti da Framatome dal 2008 che sono potenzialmente pericolosi e stiamo analizzando la situazione" hanno spiegato all'Agenzia France-Presse.

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