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Afghanistan, donne protestano a Kabul contro divieto di viaggiare da sole: i talebani sparano in aria

Le donne sono scese in strada a Kabul per protestare contro il divieto di viaggiare da sole imposto dal governo. Per disperdere la protesta, i talebani hanno sparato in aria durante il corteo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dopo il nuovo divieto del governo talebano, le donne di Kabul sono scese in piazza per protestare. In Afghanistan, secondo quanto reso noto dall'emittente Tolonews, le donne hanno deciso di ribellarsi al divieto di viaggiare da sole. Le manifestanti avevano con loro uno striscione contro la discriminazione. Nei giorni scorsi, infatti, i talebani hanno dichiarato di voler impedire alle ragazze di prendere treni, aerei o addirittura l'auto da sole. Per poter viaggiare, avranno bisogno di un accompagnatore di sesso maschile. Per fare in modo che la protesta nella capitale si disperdesse, i talebani hanno sparato alcuni colpi in aria.

La misura arriva dopo che la maggioranza delle scuole secondarie del Paese non ha riaperto le sue porte alle ragazze. La maggior parte delle donne, inoltre, non è potuta tornare al lavoro dal 15 agosto scorso, quando i talebani hanno preso il potere in Afghanistan. Il nuovo provvedimento stabilisce che le donne afghane non potranno allontanarsi più do 75 chilometri dalla loro abitazione senza un uomo legato a loro da parentela. Nel decreto è stato inserito anche l'obbligo di indossare l'hijab quando si viaggia su qualsiasi mezzo di trasporto e il divieto di ascoltare musica in macchina. Quest'ultimo veto è esteso a donne e uomini. Gli autisti degli autobus, inoltre, dovranno effettuare soste obbligatorie per pregare.

Qualche settimana i talebani avevano imposto alle televisioni del Paese di non mandare più in onda serie e soap opera con attrici come protagoniste. Anche alle giornaliste è stato imposto il "velo islamico" in onda, senza però specificare a quale tipo di copricapo si facesse riferimento. La maggior parte delle donne afghane indossa quotidianamente un semplice velo, che però potrebbe essere sostituito nel caso della tv dallo hijab. 

Nonostante le promesse dei talebani al momento della conquista del Paese, la popolazione deve nuovamente fare i conti con limitazioni della libertà, povertà e carestia. I fondi internazionali per l'Afghanistan restano bloccati mentre l'esecutivo continua a non menzionare la riapertura delle scuole per le ragazze e a violare i diritti umani. Nei villaggi la situazione appare ancora più critica: molti genitori hanno dovuto vendere i propri figli per riuscire ad avere qualcosa da mangiare. Gli ospedali, invece, sono a corto di medicinali, posti letto, energia elettrica e legname per permettere ai pazienti di riscaldarsi.

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