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Abbattimento volo Malaysia Airlines MH17: chiesto ergastolo per 4 separatisti che lanciarono missile

La procuratrice dei Paesi Bassi Manon Ridderbeks ha chiesto il carcere a vita per i 4 imputati accusati di aver lanciato il missile che nel 2014 abbatté il volo MH17 della Malaysia Airlines con a bordo 298 persone.
A cura di Davide Falcioni
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"Chiediamo che gli imputati Igor Girkin, Sergej Dubinsky, Oleg Pulatov e Leonid Kharchenko siano tutti condannati all'ergastolo per il loro ruolo nello schianto dell'aereo e la loro responsabilità nella morte di 298 passeggeri", la maggior parte dei quali olandesi. A dirlo ieri la procuratrice dei Paesi Bassi Manon Ridderbeks, che ha chiesto il carcere a vita per i quattro uomini processati in contumacia per lo schianto del volo MH17 della Malaysia Airlines, abbattuto nel 2014 in Ucraina da quello che, secondo gli inquirenti, fu un missile terra-aria russo. La massima pena – ha aggiunto Ridderbeks – è stata chiesta per "inviare un messaggio internazionale inequivocabile che l'aviazione merita la massima protezione possibile e che i gravi atti di violenza contro di essa saranno severamente puniti".

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Dopo anni di indagini serrate un team internazionale di investigatori nel maggio del 2018 ha concluso che il lancia razzi utilizzato per abbattere il velivolo apparteneva alla 53esima brigata missilistica antiaerea russa. In particolare i pubblici ministeri hanno concluso che il missile venne trasportato sul sito di lancio "su ordine e su direzione dei sospetti". Per la giustizia olandese, Girkin e Dubinskiy erano all'epoca ribelli separatisti di alto livello, mentre Pulatov e Kharchenko erano i loro diretti subordinati. I quattro, insieme, "sono responsabili del dispiegamento del telaio Buk utilizzato per abbattere il volo MH17", hanno riassunto i pm. Dal canto loro i legali degli imputati hanno maldestramente cercato di spiegare che era loro intenzione abbattere aerei militari ucraini, e non aerei civili, e che si trattò quindi di una drammatica fatalità. Il pubblico ministero olandese Thijs Berger ha replicato spiegando ai giudici che è giuridicamente del tutto irrilevante che gli imputati volessero abbattere aerei militari e non civili poiché "da un punto di vista legale erano cittadini normali, non potevano commettere alcun tipo di violenza".

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