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Elezioni regionali Molise 2018: candidati e liste

In Molise si vota il prossimo 22 aprile, è il primo appuntamento importante dopo il voto del 4 marzo. I candidati che aspirano alla poltrona di Governatore sono quattro, diciassette le liste con oltre 300 consiglieri regionali candidati.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Molise domenica 22 aprile si vota per eleggere il presidente della Giunta e per il Consiglio regionale. I candidati in corsa per la poltrona di presidente della Regione dono Carlo Veneziale per il Centrosinistra, Donato Toma per il Centrodestra, Andrea Greco per il M5S e Agostino Di Giacomo, sostenuto di CasaPound, di cui è anche responsabile locale. I favoriti, secondo gli ultimi sondaggi, sono il candidato di centrodestra (37% circa), e il candidato grillino (35% circa). Segue Carlo Veneziale con il 27%, e Di Giacomo, con l'1%.

In casa del centrosinistra il primo a essere indicato come futuro presidente della Regione era stato Antonio Di Pietro, ma alla fine è saltata l'intesa con gli altri partiti della coalizione e con Liberi e Uguali. Ha invece rinunciato a correre invece Paolo di Laura Frattura, il governatore uscente, ha scelto di chiamarsi fuori.

Oltre a Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia fanno parte della coalizione di centrodestra, per un totale di 10 liste e 180 aspiranti consiglieri, anche Udc e Popolari per l'Italia, insieme al Popolo della Famiglia. Completano la coalizione la lista dell'ex governatore di centrodestra Michele Iorio, la lista di Orgoglio Molise, guidata da Vincenzo Cotugno, e la lista di Gianni Alemanno, Movimento nazionale per la sovranità.

Greco è sostenuta da una lista unica, quella del Movimento appunto, con 19 aspiranti consiglieri.

Carlo Veneziale è invece appoggiato da Pd, Molise 2.0, Molise di Tutti, Liberi e Uguali e Unione per il Molise.

Chi è Carlo Veneziale

Carlo Veneziale, 49 anni, di Isernia, il nipote di Marcello Veneziale, primo presidente di centrosinistra della Regione Molise dal 1995 al 1998 e dal 1999 al 2000, è assessore regionale uscente alle Attività produttive. Laureato in Economia e Commercio, in passato è stato componente del Cda di FinMolise, fino a diventarne amministratore unico del 2013 al 2015. Nella giunta Frattura è entrato come primo dei non eletti, da sempre fedele al Centrosinistra.

Chi è Andrea Greco

Greco, 33 anni, secondo quanto ha raccontato il Fatto Quotidiano, è il nipote di un camorrista, Sergio Bianchi, che però, il candidato del Movimento non ha mai conosciuto, perché deceduto prima della sua nascita. "Era uno pericoloso, avrà ammazzato 200, 300 persone. Usciva e si prendeva la taglia su ogni affiliato del clan di Alfieri". questo era quello che raccontava nel 2004 il pentito Francesco Neri. Secondo quanto ha riportato il Fatto Quotidiano Sergio Bianchi era vicino al boss Raffaele Cutolo, e aveva sposato la sorella del padre di Greco.

Chi è Donato Toma

Donato Toma, 60 anni, è un uomo di Forza Italia. Presidente dell'Ordine dei commercialisti di Campobasso insegna "Management, Imprenditorialità e Innovazione"presso l'Università del Molise. E' stato assessore esterno nella giunta di Gino Di Bartolomeo per circa un anno, dal 2 maggio 2013 al 29 maggio 2014.

Come si vota

Le elezioni si svolgono sulla base di una recente legge regionale, approvata lo scorso 20 dicembre, che prevede un'unica circoscrizione che coincide con il territorio regionale epremio di maggioranza a chi ha ottenuto più voti. La soglia di sbarramento sarà dell’8% per quanto riguarda le coalizioni e del 3% per le singole liste.

La scheda elettorale è di colore verde e riporta nomi e cognomi dei candidati alla carica di Presidente della Giunta Regionale, riportati all’interno di un rettangolo, accanto ai simboli dei partiti politici.

Ciascun elettore può scegliere di votare tracciando un segno solo sul nome del candidato ed in tal caso viene esteso il voto anche a favore del partito ad egli collegato oppure alla coalizione. In alternativa, si può tracciare un segno solo sul simbolo di un partito, e quindi il voto viene esteso anche a favore del candidato ad esso collegato. Infine, c’è anche la possibilità di apporre la preferenza sia sul nome, che sul simbolo, purché siano collegati tra loro. Non è contemplato il voto disgiunto.

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