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Egitto: dilagano gli scontri. Arrestato El Baradei

In Egitto continuano le violente proteste contro il Presidente Hosni Mubarak. In queste ore è in atto un corteo a Suez. Arrestato El Baradei.
A cura di Alfonso Biondi
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Mohamed_El_Baradei

Egitto: dopo le 25 mila persone in piazza contro Mubarak e dopo gli scontri che hanno visto 1200 manifestanti arrestati, la tensione è ancora altissima. In questi momenti sta andando in scena il "Venerdì della collera", così denominato dalle opposizioni che che protestano accanitamente contro il regime di Mubarak. Un corteo si sta muovendo a Suez: i partecipanti, dopo l'abituale preghiera del venerdì, si sono riuniti nella piazza centrale della città e hanno dato vita al corteo di protesta.  Già nei giorni scorsi si sono registrati proprio a Suez degli scontri molto violenti tra i partecipanti al corteo e la polizia di Suez, polizia che oggi sarà aiutata da circa 3000 soldati arrivati dal Cairo. Anche ad Alessandria infuriano le proteste, con scontri davanti alla moschea el Kaid Ibrahim, e nel centro delle città di Mansoura e Sharqiya.

Vediamo ora cosa succede nella capitale egiziana: al Cairo Mohammed El Baradei,ex direttore dell'agenzia internazionale per l'energia atomica, avrebbe dovuto guidare la protesta. "Avrebbe" appunto, perché, come rivela la televisione Al Jazeera, El Baradei è stato arrestato.L'ex direttore, appena giunto al Cairo, aveva rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa internazionale e a ai suo sostenitori:

Il regime di Hosni Mubarak capisca che il cambiamento è necessario, cessi la violenza e punti al cambiamento pacifico. Non c'é modo di tornare indietro. Continuerò a sostenere il cambiamento e chiedo al regime di fare altrettanto prima che sia troppo tardi. Tutte le richieste di apertura di riforma sono state ignorare, quindi bisogna dare merito ai giovani che sono andati in strada.

Davanti alla moschea-università di Al Azhar  si è registrata la presenza di migliaia di manifestanti: secondo testimoni, la forze di polizia sparano proiettili di gomma contro la folla, che replica lanciando sassi. In questo clima di grande tensione, è giunta anche notizia che Al Cairo e in molte zone dell'Egitto non è possibile accedere a internet; oltre ai social network, anche il sito web del quotidiano egiziano Al Ahram non è disponibile. Le potenzialità della rete, quindi, stanno venendo meno ai manifestanti che nei, giorni scorsi, avevano mostrato di saperle usare al meglio per scambiarsi opinioni, decidere i luoghi e i tempi della protesta. Pare, inoltre, che ci siano problemi anche per quando riguarda le comunicazioni vocali tra telefoni cellulari. Sicuramente  le possibilità che in queste ore si giunga a nuovi scontri tra polizia e manifestanti è altissima. Finora il bilancio complessivo delle proteste è di 7 morti (5 civili e 2 poliziotti).

Aggiornamenti. Sull'arresto di El Baradei le voci sono discordanti. Secondo alcuni, infatti, il leader non sarebbe stato arrestato, ma starebbe guidando una marcia pacifica nella capitale egiziana. Gli scontri, però, stanno diventando sempre più violenti. Nella giornata di oggi già 4 persone hanno perso la vita: 2 al Cairo, 1 ad Alessandria e 1 a Suez. I soldati stanno prendendo di mira anche i giornalisti: almeno 10 arrestati (di cui 4 francesi). Il reporter della BBC Assad Sawey è andato in onda con la testa insanguinata e ha dichiarato di aver subito una vera e propria aggressione da parte dei militari egiziani, che lo hanno colpito violentemente con spranghe e manganelli elettrici.

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