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Il piano di Gualtieri per rilanciare l’economia: “Ridurre le tasse per lavoratori e imprese”

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, rispondendo al question time del Senato annuncia il suo piano per rilanciare l’economia italiana, partendo da un progetto di riforma fiscale centrato principalmente sulla riduzione delle tasse per imprese e lavoratori. Allo stesso tempo, Gualtieri punta a ridurre le tasse anche attraverso una revisione delle tax expenditures.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ridurre le tasse per i lavoratori e per le imprese: è questo l’obiettivo primario del governo, espresso durante il questioni time al Senato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Che sostiene come il piano di riforma fiscale del governo deve tenere necessariamente conto di una riduzione delle tasse per rilanciare il sistema italiano. Gualtieri parla di una “questione cruciale”, facendo riferimento alla necessità di una riforma fiscale, tanto da venir messa “al centro” del programma governativo. Iniziando già con il taglio del cuneo fiscale, che entrerà in vigore “per 16 milioni di lavoratori dal primo luglio”, permettendo loro di “pagare meno tasse”. Gualtieri riassume le priorità da seguire: “Occorre lavorare su quei principi generali di semplificazione, di progressività, di riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa, che sono i principi di fondo su cui si deve basare il governo italiano in una strategia più ampia per rilanciare la crescita”.

L’emergenza sanitaria causata dal Covid, spiega ancora Gualtieri, ha interrotto il progetto di riforma fiscale del governo, “anche se sono state approvate delle misure importanti, prima fra tutti la scelta di eliminare le clausole di salvaguardia”. Il lavoro ora va ripreso, con una riforma complessiva “che si deve giovare anche di un quadro generale di maggiore trasparenza e più incisiva semplificazione”. Altra proposta è quella di puntare su procedure telematiche “innovative”, insieme a un “efficientemento della riscossione, mettendo mano al sistema dell’inesigibilità dei crediti”. Ancora, per Gualtieri bisogna “lavorare sullo sviluppo ulteriore dei pagamenti digitali”. Tra le misure all’interno della riforma del fisco c’è anche “il tema della rivisitazione delle tax expenditures, una razionalizzazione che può liberare risorse molto importanti per la riduzione delle aliquote”.

Gli Stati generali dell’economia

Il ministro dell’Economia risponde anche a un’interrogazione sugli Stati generali dell’economia che si sono tenuti negli scorsi giorni a Villa Pamphili: “Il governo ha varato un ampio ciclo di incontri, al quale sono state invitate a partecipare le forze di opposizione che hanno scelto di non partecipare a incontri importanti che si sono svolti in una sede istituzionale. Nonostante questo il governo ha reiterato l’invito e la presentazione in Parlamento del Pnr, che il governo presenterà raccogliendo elementi emersi dagli Stati generali, sarà un momento di confronto ampio con tutto il Parlamento”. Le riforme che il governo intende varare, dunque, dovrebbero arrivare “prima dell’estate”. E Gualtieri lancia nuovamente l’invito “a tutte le forze che hanno a cuore l’interesse del Paese e non le polemiche, di concorrere alla predisposizione del piano per affrontare le sfide che l’Italia ha davanti a sé”.

Gualtieri sul Ponte sullo Stretto

Gualtieri non dà una risposta specifica sul Ponte sullo Stretto, rimandando la discussione a un momento successivo e ricordando quanto avvenuto in passato: “Uno dei problemi fondamentali è stato quello che un’opera di questa portata e potenzialità esige una rigorosa valutazione di sostenibilità economico-finanziario in relazione al costo aggiornato. Il costo originario ammontava a quasi 6 miliardi di euro a cui si aggiungevano 4 miliardi di opere compensative richieste dai territori. Il progetto non ebbe corso per questo. Il ministro delle Infrastrutture sta ora valutando la percorribilità nell’ambito di una stringente project review che riduca drasticamente il costo complessivo. Si terrà conto degli esiti di una puntuale analisi costi-benefici e del dibattito pubblico, valutando altresì le ricadute occupazionali e ambientali. Tali valutazioni sono propedeutiche ai possibili fondi di finanziamento rispetto alle quali le risorse europee costituiscono una fonte su cui bisogna fare valutazione”. Infine, il ministro dell’Economia battibecca con il senatore leghista Alberto Bagnai sulla questione dell’emissione di titoli di Stato: “L’interrogazione dimostra con evidenza una non piena conoscenza, o una scarsa conoscenza, del meccanismo di emissione del debito pubblico”, attacca Gualtieri rispondendo all’interrogazione.

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