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Covid 19

Bonus da 600 euro, a chi è andata (finora) l’indennità per i lavoratori autonomi

Un report dell’Inps fornisce i dati sul bonus da 600 euro introdotto a marzo, con il decreto Cura Italia, per cinque categorie di lavoratori autonomi. L’istituto di previdenza spiega a chi sono andate le indennità finora erogate, quanti lavoratori l’hanno percepita, quali sono le loro caratteristiche e qual è la loro provenienza geografica.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il bonus da 600 euro per i lavoratori autonomi, introdotto dal decreto Cura Italia di marzo, è stato erogato (o è in via di erogazione) a quasi quattro milioni di italiani. A mostrarlo è un report dell'Inps, nel quale sono contenuti tutti i dati riguardanti l'indennità introdotta dal decreto Cura Italia a causa dell'emergenza Coronavirus per cinque categorie di lavoratori. L'istituto di previdenza ricorda innanzitutto quali siano queste categorie: professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa; lavoratori autonomi iscritti a gestioni speciali Inps (artigiani, commercianti, coltivatori diretti); lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali; lavoratori del settore agricolo; lavoratori dello spettacolo. Il bonus può essere erogato a coloro i quali abbiano una partita Iva attiva al 23 febbraio o siano titolari di un rapporto di collaborazione alla stessa data.

Le domande pervenute per il bonus da 600 euro

L'Inps ricapitola i dati sulle domande pervenute e sulle indennità finora erogate. Per quanto riguarda partite Iva e collaborazioni le domande pervenute sono 744.096, di cui circa la metà in pagamento (373.754) per un importo di 224 milioni, mentre le domande respinte o in istruttoria sono 370mila. Le domande pervenute per gli autonomi, invece, sono 2.875.330: di questa ben il 91,2% è in pagamento (più di 2 milioni e 600mila), per un importo superiore al miliardo e mezzo di euro. Le domande respinte o in istruttoria sono 252mila. Per i lavoratori stagionali del turismo le domande pervenute sono 410.389, di cui circa il 40% in pagamento (165mila per 99 milioni di euro),  con 245mila domande respinte o in istruttoria. A richiedere il bonus sono stati anche 629.029 lavoratori agricoli: l’84,8% delle domande è in pagamento (per 533mila lavoratori e un importo di 320 milioni), mentre 95mila sono state respinte o in istruttoria. Infine, hanno presentato domanda anche 45mila lavoratori dello spettacolo: sono in pagamento le indennità per 25mila persone (il 56,1%) per una spesa di 15 milioni, mentre le domande respinte o in istruttoria sono quasi 20mila.

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In totale sono arrivate 4.704.378 domande: di queste sono in pagamento 3.721.230 (il 79,1%), per un importo di 2,2 miliardi di euro. Le domande respinte o in istruttoria sono 983mila. Il 60% delle domande è arrivato nei primissimi giorni: tra il primo e il 4 di aprile. La categoria di lavoratori in cui l’incidenza di giovani è maggiore è quella dello spettacolo e dei lavoratori stagionali nei settori del turismo e degli stabilimenti balneari. I settori con una maggiore presenza di lavoratori over 50, invece, sono quelli del settore agricolo e del lavoro autonomo. Netta la prevalenza degli uomini tra i lavoratori autonomi, mentre c’è più equilibrio nelle altre categorie (prevalgono le donne sulle partite Iva e sugli stagionali del turismo, di nuovo gli uomini tra i lavoratori agricoli e quelli dello spettacolo). Inoltre, il tasso di stranieri è solitamente sotto al 10% per categoria, tranne che per gli stagionali del turismo (ben il 25%) e per il settore agricolo, dove questa percentuale sale addirittura al 31%.

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Indennità 600 euro, le domande per area geografica

L'Inps fornisce anche i dati sulla base delle richieste pervenute per area geografica. Per quanto riguarda partite Iva e collaborazioni, una domanda su tre del totale arriva da due Regioni: Lombardia e Lazio. Per gli autonomi, invece, il 50% proviene da cinque sole Regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Ma molte sono le domande provenienti anche da Campania, Lazio e Puglia. La Campania è la Regione con più stagionali del turismo (18mila), ma in proporzione è più alto il tasso in Trentino Alto Adige. Numeri molto alti anche in Sardegna, Veneto e Puglia. Per il settore agricolo Puglia e Sicilia raccolgono il 20% ciascuna del totale delle domande presentate. Molte le richieste anche in Calabria. Per il settore dello spettacolo, invece, la maggior parte delle domande viene dal Lazio, che ne ha più del doppio di tutte le altre Regioni, fatta eccezione per la Lombardia (che ne ha comunque molte meno). Nel complesso le Regioni da cui sono pervenute più domande sono: Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna, Sicilia, Veneto, Campania, Lazio e Piemonte. Quelle da cui ne sono pervenute meno sono Valle d'Aosta, Molise, Basilicata, Umbria e Friuli Venezia Giulia.

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