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Tunisi, rinviata la riapertura del Museo del Bardo: “Motivi di sicurezza”

La riapertura al pubblico del museo del Bardo, prevista inizialmente per oggi, è stata rinviata all’ultimo momento a data da destinarsi “per ragioni di sicurezza”. Intanto a Tunisi è giunto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
A cura di Susanna Picone
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Ore 9.40 – Rinviata la riapertura del museo. È stata rinviata a tempo indeterminato “per ragioni di sicurezza” la riapertura a Tunisi prevista per oggi del museo del Bardo. La portavoce del museo, Hanene Srarfi, ha comunicato la decisione all'ultimo momento: “Siamo rimasti sorpresi all'ultimo minuto, ma secondo il Ministero degli Interni per motivi di sicurezza non possiamo sostenere l'arrivo dei visitatori”. Srarfi ha comunque confermato, anche se sarà riservata alle autorità e ai giornalisti, la cerimonia che era stata organizzata nel pomeriggio per le 15,30 dal ministero della Cultura con un concerto dell'orchestra sinfonica di Tunisi. Restano in agenda anche le varie manifestazioni contro il terrorismo convocate da giorni e che animeranno il cuore della capitale tunisina.

Riapre oggi a Tunisi, a una settimana dall’attentato che ha causato la morte di 23 persone tra cui anche quattro turisti italiani, il Museo del Bardo. Il principale museo della Tunisia riaprirà nel pomeriggio dopo una cerimonia organizzata dal ministero della Cultura. Il curatore del museo, Moncef Ben Moussa, ha sottolineato come si tratti di un atto “simbolico”: “È una sfida, ma anche un messaggio, vogliamo far sapere che gli attentatori non hanno raggiunto il loro obiettivo”. Il direttore ha annunciato anche che le tracce dell’attentato non saranno pulite. Il museo, ha detto, “è un luogo della memoria e per questo le tracce rimarranno a testimoniare un incidente che ha colpito un simbolo della cultura tunisina”. Su internet è stato lanciato anche un appello per manifestare davanti al museo, nel cuore della capitale. Intanto, mentre prosegue la caccia al terzo terrorista responsabile dell’attacco, il governo tunisino ha deciso di prendere delle misure dopo le negligenze nella sicurezza emerse con l’attentato della scorsa settimana. Il premier ha licenziato il capo della polizia di Tunisi e ha azzerato i vertici della sicurezza nella capitale, inoltre è stato arrestato il poliziotto che aveva abbandonato il servizio di guardia all'esterno del museo poco prima dell'attacco. Il provvedimento di fermo nei confronti dell'agente, incaricato di presidiare l'ingresso del museo, è stato emesso al termine dell'interrogatorio davanti al magistrato.

Arresti e funzionari rimossi dopo la strage – Il governo di Tunisi ha reso noto che sei alti dirigenti dell'apparato di sicurezza sono stati licenziati: tra questi il capo della polizia di Tunisi, il commissario responsabile per l'area in cui si trovano il Museo del Bardo e il Parlamento, il responsabile per la sicurezza dei turisti e il capo di una brigata di intelligence. Finora, per la strage al Museo del Bardo, la polizia ha arrestato oltre venti persone, dieci delle quali ritenute direttamente coinvolte nella pianificazione dell'attentato. Alcuni degli arrestati sono rientrati recentemente nel Paese nordafricano, dopo aver combattuto al fianco degli jihadisti dello Stato islamico e di altri gruppi terroristici islamisti in Siria, in Iraq e in Libia, dove i due attentatori uccisi al Bardo si erano addestrati, dopo essersi radicalizzati in alcune moschee tunisine gestite da imam reclutatori di terroristi.

Gentiloni questa mattina a Tunisi – A Tunisi è atterrato questa mattina per una visita lampo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: nell’agenda del ministro un colloquio al palazzo presidenziale con il capo dello Stato, Beji Caid Essebsi, la visita alle due italiane rimaste ferite nell'attentato e tuttora ricoverate a Tunisi, Lorena Boni e Anna Abagnale, e anche un colloquio con l'omologo Taieb Baccouche oltre a una visita al museo del Bardo.

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