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Dj Fabo, al via processo a Marco Cappato: video shock dell’agonia sarà proiettato in aula

Al via alla Corte d’Assise a Milano il processo a Marco Cappato. accusato di aver aiutato e istigato al suicidio Dj Fabo. Un video shock che mostra l’agonia di Fabiano Antoniani verrà proiettato in aula, per dimostrare le condizioni fisiche del 40enne. la lenta agonia e le sofferenze a cui sarebbe andato incontro.
A cura di Annalisa Cangemi
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"I giudici in Italia sono costretti a sopperire all'immobilità del legislatore intervenendo e confermando di volta in volta tutele costituzionali fondamentali in assenza di leggi specifiche sul tema del fine vita". Questo il commento Filomena Gallo, l'avvocato dell'associazione Luca Coscioni, nel giorno in cui a Milano inizia il processo a suo carico, accustao di aver aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera per ricorrere all'eutanasia. "Oggi il processo a Cappato rappresenta – aggiunge la Gallo – un altro momento fondamentale per tentare di affermare la prevalenza dei principi costituzionali sul codice penale risalente al periodo fascista". 

I pm di Milano Tiziana Siciliano e Sara Arduini avevano chiesto nei mesi scorsi di archiviare l'inchiesta, scattata dopo l'autodenuncia di Cappato, o di sollevare una questione di costituzionalità della norma sull'aiuto al suicidio. Il gip Luigi Gargiulo, però, ha ordinato l'imputazione coatta: avendo prospettato a Dj Fabo una dolce morte qualora si fosse rivolto a alla struttura svizzera, Cappato, secondo il gip, non solo lo avrebbe aiutato a morire ma avrebbe anche rafforzato il suo "proposito di suicidio". Per la Procura, invece, avrebbe semplicemente aiutato una persona ad esercitare il diritto di morire con dignità. Dopo l'imputazione coatta, Cappato ha scelto di andare direttamente a processo con rito immediato saltando l'udienza preliminare.

Per dimostrare le condizioni fisiche in cui si trovava Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo e la lunga agonia a cui, in aula a Milano verrà proiettato il video choc dell'intervista rilasciata dal 40enne a "Le Iene", come richiesto dai pm Arduini e Siciliano: "Chiediamo la visione in aula di questo documento di particolare rilevanza non per volontaria scenograficità, ma perché la riteniamo opportuna assieme all'escussione come testimone del giornalista (Giulio Golia, ndr) per spiegare le effettive condizioni prima, dopo e durante e per come si possono ricavare dalle immagini". Si tratta di un filmato mai mostrato prima d'ora. Potrebbe trattarsi di un processo breve, si potrebbe arrivare a sentenza già tra gennaio e febbraio, dopo due udienze, previste per il 4 e il 13 dicembre, dedicate all'ascolto dei testimoni, tra cui anche il medico-anestesista Mario Riccio che seguì il caso Welby, la madre e la fidanzata di Antoniani, Valeria, che però non erano in aula oggi.

I radicali intanto hanno organizzato un presidio davanti al tribunale e hanno lanciato una campagna social con l'hashtag "#ConCappato". In un comunicato l'Associazione Luca Coscioni spiega che vuole essere "Una chiamata civile ai cittadini italiani che vogliono essere liberi e di una battaglia di tutti ma che avrà bisogno del supporto di tutti quelli che si vorranno schierare al fianco del tesoriere di Associazione Luca Coscioni, esposto in prima persona con un atto di disobbedienza civile per accelerare la regolamentazione sul fine vita in Italia, un tema attualmente affossato nelle aule del Senato". Il riferimento è alla legge sul Biotestamento, ferma in Senato. Pochi giorni fa si è dimessa anche la relatrice, Emilia De Biase, del Pd, nel tentativo di saltare la discussione dei 3mila emendamenti in Commissione e portare l'emendamento direttamente in Aula.

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