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Decreto fiscale, Di Maio: “Al Colle è arrivato testo manipolato”. Lega: “Noi siamo seri”

Giallo per Luigi Di Maio sul testo del decreto fiscale: “Al Quirinale è arrivato un testo manipolato”, è l’accusa del vicepremier, “Domani presento denuncia alla procura della Repubblica”. Ma dall’ufficio stampa del Quirinale negano che il testo sia stato già trasmesso al Colle per la firma del presidente Mattarella.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Nel testo che è arrivato al Quirinale c'è lo scudo fiscale per i capitali all'estero. E c'è la non punibilità per chi evade. Noi non scudiamo capitali di corrotti e di mafiosi. E non era questo il testo uscito dal Cdm". Lo denuncia il vicepremier Luigi Di Maio durante la registrazione Di Porta a Porta, parlando di ‘fatto gravissimo'. "Io questo testo non lo firmo e non andrà al Parlamento" – spiega – "Questo è un condono scudo fiscale come quello che faceva Renzi io questo non lo faccio votare". Ma il Quirinale nega che il testo sia arrivato al Colle. L'ufficio stampa precisa infatti che il testo del decreto legge in materia fiscale non è ancora pervenuto per la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A questo punto il leader M5S replica: "Ai miei uffici è stato riferito che il testo era giunto al Quirinale. Se il testo non è ancora arrivato al Quirinale allora basterà lo stralcio di quella parte e non sarà nemmeno necessario riunire il Cdm". 

Di Maio comunque non è disposto a concedere nulla, anche perché i parlamentari pentastellati minacciano di non votare il provvedimento varato lunedì, qualora dovesse prevedere un condono per quote sopra i 100mila euro o uno scudo Fiscale per i capitali all'estero. Il leader del M5Ss spiega di aver appreso dell'errore oggi: "I ministri stavano rivedendo le bozze che circolavano". Non chiarisce se ritiene che la "manina" che ha riscritto il testo approvato lunedì in Cdm sia "politica o tecnica", se si tratti di un intervento a gamba tesa da parte di qualche ‘nemico' del governo giallo-verde al Mef. Ma avverte di essere pronto ad andare in Procura per riferire quanto accaduto: "Senza capire bene chi siano i mandanti di questa manipolazione – ha aggiunto Di Maio – domani mattina si deposita una denuncia alla Procura della Repubblica perché non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato. Non lo votiamo se non si toglie dal testo la non punibilità per i reati fiscali, tra cui il riciclaggio. Deve essere tolta, non era negli accordi del Cdm".

Il leader pentastellato dice di non dubitare del suo alleato: "Non ho ragioni di dubitare della Lega perché ci siamo stretti la mano", aggiunge. Alla domanda sui suoi contatti con Matteo Salvini ha risposto: "Mi sembra sia in Russia". E ribadisce: "Confermo la fiducia in questo governo".

"Io tendo a escludere responsabilità politiche perché mi fido delle persone con cui sono al governo" – continua – "Tutto quello che metteremo in campo dopo la denuncia alla Procura delle Repubblica ci farà capire di chi sono le responsabilità. Abbiamo detto che aiutiamo la gente che è nelle grinfie del fisco o di Equitalia, ma mai si è parlato di una pacificazione tra fisco e cittadino che riguardasse capitali mafiosi o impunità per riciclaggio".

Quanto a un possibile coinvolgimento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, Di Maio dice: "Non mi permetterei mai. Anche se ci fossero responsabilità della parte tecnica non mi permetterei mai di indicare nessuno fino a che non ci sarà la conclusione delle indagini. Abbiamo avvertito Palazzo Chigi, che si premurerà di avvertire il Colle".

"In questo governo – aggiunge Di Maio durante la registrazione di Porta a porta – stanno avvenendo tante cose inedite, tra cui tanti giochini. Non ci siamo fatti molti amici in questi anni, quindi ci sta che qualcuno provi a metterci lo sgambetto". 

Conte rivedrà il testo personalmente

Secondo fonti di palazzo Chigi, prima dell'invio del decreto fiscale al Quirinale, il premier Giuseppe Conte, rivedrà personalmente il testo articolo per articolo. Il presidente del Consiglio, dopo essere stato informato delle criticità sulla misura mentre si trovava a Bruxelles, ha bloccato l'invio del testo al Colle. Il decreto fiscale, si apprende ancora, è stato anticipato al Quirinale in via meramente informale come è consuetudine fare in questi casi.

Lega: "Noi siamo gente seria"

Esponenti della Lega, dopo le parole del vicepremier Luigi Di Maio a Porta a porta, hanno chiarito la loro posizione con un comunicato: "Noi siamo gente seria e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti tra cittadini ed Equitalia".

Il Pd attacca: "Imbroglioni"

Il segretario del Pd Maurizio Martina ha attaccato il governo su Twitter: "Approvano un condono tombale per gli evasori. E ora cercano manine e nemici. Imbroglioni. Un grande paese come l'Italia non merita tutto questo #ladridifuturo". 

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