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Opinioni

Da dove arrivano i voti di Renzi (e non c’entrano gli 80 euro)

Da dove proviene la valanga di voti ottenuta da Matteo Renzi alle elezioni Europee? Ecco l’analisi dell’Istituto Cattaneo. E gli 80 euro c’entrano ben poco.
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Non c'è dubbio sul fatto che l'esito delle elezioni europee 2014 sia stato estremamente diverso da quello ipotizzato alla vigilia del voto. Erano in pochi a pensare che il Movimento 5 Stelle potesse perdere consensi ed in pochissimi ad ipotizzare uno scarto di quasi venti punti percentuali sul Partito Democratico di Matteo Renzi. A provare a ricostruire il percorso che ha portato il Pd ad un risultato storico prova ora il report dell'Istituto Cattaneo, che ha monitorato ed analizzato i flussi elettorali di undici città (Torino, Genova, Brescia, Padova, Venezia, Parma, Bologna, Firenze, Pescara, Catania, Palermo) "sulla base della disponibilità dei dati a livello di sezione e cercando di ottenere una distribuzione geografica equilibrata".

Sono tre i "flussi" rilevanti, che emergono dall'analisi dei dati e dalla comparazione dei risultati delle europee con quelli delle politiche del 2013:

Il primo flusso di voti dominante è quello da Scelta civica al Partito democratico. Assistiamo a uno svuotamento dell’area della coalizione, che faceva capo a Mario Monti nel 2013, a quasi totale favore del Pd. Si tratta di flussi fortissimi nel Nord:[…] Di intensità più moderata, ma comunque sempre rilevante nelle città del Sud studiate, Pescara, Catania e Palermo.

Il secondo flusso altrettanto chiaro ed evidente è quello che conduce voti dal Movimento 5 stelle all’astensione. Nel Nord è molto marcato a Torino, Genova e Venezia, più attenuato ma sempre ben evidente a Brescia, assente solo a Padova. Nelle regioni «rosse» è marcatissimo a Parma (si noti: 10,7% di elettori si spostano da M5s verso il non-voto nella città di Pizzarotti), assai evidente a Bologna e Firenze. E’ presente anche nel Sud, meno a Pescara, fortissimo in Sicilia (Catania e Palermo).

Il terzo flusso è quello che porta voti dal Pdl all’astensione. E’presente e assai marcato in tutte le città del Nord da noi studiate, senza eccezioni. E’ evidente anche nelle città delle regioni rosse, Bologna, Parma e Firenze. E’ poco visibile a Pescara, ma è fortissimo a Catania e Palermo.

Insomma, continua l'analisi del Cattaneo, "la forza del Pd sta nell’aver saputo mantenere i propri consensi precedenti senza perderli sulla strada dell’astensione". Non sembra essersi verificato un passaggio di voti dal Movimento 5 Stelle al Partito Democratico, insomma, così come dall'analisi dei flussi non emergono elementi tali da far pensare ad un effetto Renzi sugli elettori del centrodestra. Continua il report: "La scarsa consistenza dell’apporto di ex-elettori del M5s e l’assenza di apporti di ex-elettori del Pdl mostra come l’impermeabilità tra gli schieramenti sia più resistente di quanto il dibattito politico di questi giorni sembra incline a sostenere". Più che i provvedimenti di Governo, più che gli 80 euro e il decreto lavoro (che certamente hanno pesato come elementi del puzzle, non come tasselli singoli), insomma avrebbe funzionato la capacità di mobilitazione interna, con gli elettori democratici che hanno risposto compatti alla "chiamata alle armi renziana" contro il nemico comune. E soprattutto avrebbe funzionato la maschera rassicurante contro il pericolo destabilizzazione che il fronte moderato ha cucito addosso alla figura del Presidente del Consiglio.

Tra l'altro, nel considerare come le divisioni in blocchi che si pretenderebbero superate (destra – sinistra, conservatori – progressisti) conservino una loro valenza, appare evidente come la partita futura si giochi nel campo della "lotta all'astensionismo". Un elemento del quale lo stesso Renzi è chiamato a tenere conto, proprio perché in occasioni considerate, a ragione o a torto, più importanti "è possibile che non pochi elettori ora astensionisti possano rientrare nei ranghi di partenza, sia di Forza Italia che del Movimento 5 stelle".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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