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The Passenger, il libro-magazine di Iperborea per esplorare il mondo con la scrittura

Dalla casa editrice Iperborea un progetto ben confezionato nella forma e nel contenuto. Con il primo numero dedicato all’Islanda si apre uno spazio di conoscenza sui luoghi e sugli orizzonti del nostro presente. Un magazine trimestrale che prende per mano il lettore e lo spinge ad andare oltre i propri confini.
A cura di Francesco Raiola
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(Ph. Thorvaldur Orn Krismundsson/AFP/Getty Images)
(Ph. Thorvaldur Orn Krismundsson/AFP/Getty Images)

In questi ultimi anni va dato atto a Iperborea di aver compiuto un lavoro interessante ed enorme, trasformare la percezione della letteratura Nord europea dalle nostre parti e farne un vero e proprio culto per appassionati. Sebbene il termine "culto" associato ai libri possa far storcere il naso, stavolta l'accezione è del tutto positiva. Non di rado, infatti, imporre una "moda" riesce nell'operazione di portare alla ribalta prodotti che altrimenti resterebbero relegati alle retrovie, vivendo di quel mito per cui un'esposizione minore è simbolo di qualità. Falso. O almeno, non è sempre vero. Da anni Iperborea è, senza dubbio, uno degli editori maggiormente riconoscibili, innanzitutto da quel formato che lo caratterizza e lo rende immediatamente identificabile, passando da scelte grafiche molto precise, fino a un'idea molto focalizzata di catalogo che è, in genere, la forza delle case editrici non generaliste che possono (devono) soffermarsi sul concetto di qualità, cercando di unirla alla popolarità.

Che cos'è The Passenger

Quando in giro cerco di spiegare come sia possibile che, da qualche anno, tra i miei scrittori preferiti ci siano islandesi, svedesi e finlandesi a volte vedo un sorriso affiorare sul volto di chi ascolta. Nomi talvolta impronunciabili per noi, vero, realtà lontane dalle quelle che viviamo quotidianamente, climi diversi, personaggi culturalmente molto lontani da noi, sono tutti elementi che non aiutano a far scomparire quel sorriso (ma soprattutto i nomi complessi, lo ammetto) e in più siamo fuori dal discorso di genere (il famigerato "Giallo svedese", per esempio). Jon Kalman Stéfansson (intervistato da Fanpage.it pochi mesi fa),  Halldór Laxness, Arto Paasilinna, Fredrik Sjöberg, Stig Dagerman, Björn Larsson, Knut Hamsun, Morten A. Strøksnes, sono solo alcuni degli autori nel catalogo della casa editrice fondata da Emilia Lodigiani e portata avanti dal figlio Pietro Biancardi, che pubblica anche saghe e fiabe nordiche, una collana di narrativa per l’infanzia (I Miniborei), una serie dedicata alle strisce dei Mumin di Tove Jansson e da qualche settimana anche un progetto completamente nuovo e abbastanza inedito per l'Italia, ovvero The Passenger. Che sul sito della casa editrice è presentato così:

Una raccolta di reportage letterari e saggi narrativi che raccontano la vita contemporanea di un paese e dei suoi abitanti. Tante storie e diverse voci per scoprire, capire, approfondire, lasciarsi ispirare.

 A fare da contorno, una serie di rubriche, box esplicativi, cartine, infografiche, illustrazioni originali, «consigli d’autore». 

Inoltre, ogni numero ospita un progetto fotografico originale a cura di un fotografo internazionale (in collaborazione con l'agenzia Prospekt) inviato nel paese a documentare le storie più significative.

 Il progetto grafico e l’art direction di The Passenger sono curati da Tomo Tomo e Pietro Buffa.

Un racconto geografico

Insomma, l'idea è quella di un volume-magazine come Granta in Inghilterra o il bel XXI in Francia, progetti che giocano con i vari linguaggi di letteratura e giornalismo, solo che il progetto italiano ha alla base un'idea geografica. Ogni numero, infatti, è dedicato a un Paese specifico, con articoli di scrittori, giornalisti del Paese preso in esame o che hanno parlato di quel Paese dando uno spaccato, uno sguardo per connotarlo al meglio.

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Il primo numero dedicato all'Islanda

Il primo numero è dedicato all'Islanda e all'interno vi si può trovare, ad esempio, un vecchio articolo sulla questione ambientale nel Paese affidato alla penna del Premio Nobel Laxness, autore di un libro indispensabile per chi voglia approcciare quella letteratura, come "Gente indipendente", ma anche un articolo sulla genesi della vittoria alle elezioni da sindaco di Reykjavik da parte di un gruppo di anarchici, un pezzo sulla musica del Paese che ha regalato artisti come Bjork, Sigur Ros, Of Monster and Men, un racconto dello scrittore Hallgrímus Helgason sul boom del turismo e sul fascino per cose che per lui, cresciuto in quel Paese, sono incomprensibili, un pezzo sull'edredone, un uccello migratore il cui allevamento e la cui raccolta piume sono una vera e propria arte, ma anche i consigli di Stefansson per quanto riguarda libri, film e dischi per avere un'infarinatura della loro cultura, a cui si aggiunge un capitolo finale intitolato "Per approfondire", senza contare la bandella iniziale con tutte le indicazioni geografiche (temperature, superficie, popolazione etc).

Il successo commerciale

Insomma, un progetto che è ben confezionato nel contenuto ma anche nella forma, come ha insegnato Iperborea, che nei prossimi mesi – il magazine è un trimestrale – tratterà Paesi come Olanda (a settembre), Giappone, Norvegia e che, chissà, forse continuerà a portare ancora una volta un'idea un po' fuori dai canoni in cima alle classifiche di vendita, come avvenuto per questo primo numero, non senza lasciar stupiti anche chi in quel progetto ha investito fatica e risorse economiche.

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