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Salerno Letteratura: gli eventi e gli ospiti che rendono questo festival speciale

Salerno letteratura è una delle kermesse più interessanti e convincenti nell’intero mileu letterario italiano. Questa è solo alla sua terza edizione, eppure nonostante la sua gioventù, offre al pubblico un programma che può ben far invidiare altre manifestazioni: ospiti prestigiosi eppure nuovi nel panorama culturale italiano, numerosi reading ed eventi convincenti.
A cura di Luca Marangolo
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Facciamo il punto su Salerno Letteratura il festival campano di Francesco Durante che si tiene ogni anno a fine giugno. Salerno Letteratura è una realtà giovane, è giunto solo alla sua terza edizione, e tuttavia si candida già ad essere una delle realtà più importanti e interessanti d'Italia.

Una delle particolarità di questa manifestazione, che la rendono secondo noi di interesse e degna della vostra considerazione, è che veramente il Festival di Salerno è un'occasione di grande arricchimento e rinnovamento del panorama letterario, che talora si potrebbe definire stantio, nel nostro paese.

In questi tre anni infatti gli organizzatori del Festival si sono dati da fare per fornire al pubblico una prospettiva che fosse quanto più Europea ed internazionale possibile, non limitandosi a invitare scrittori già affermati e la cui fama è giunta sulle nostre coste per i binari e per la direttissima delle canoniche vie editoriali.

Per esempio, chi avesse avuto occasione di fare un giro oggi nella città campana potrebbe facilmente incontrare Dany Laferrière, che da noi è uno sconosciuto purtroppo. Laferrière è infatti uno degli scrittori francofoni più interessanti oggi in vita, esponente probabilmente di quella che viene definita – in modo forse troppo generico – “letteratura post-coloniale”. L'autore Haitiano di Comment faire l'amour avec un Nègre sans fatiguer e de L'enigme du retour è ormai uno scrittore consacrato e dal 2 dicembre del 2013 siede in una delle istituzioni accademiche più prestigiose al mondo L'Acadèmie de France.

Ma la vicenda di Laferrière è solo il picco di un trend di una manifestazione che aspira ad avere, o meglio già ha ottenuto il respiro europeo che desidera. Complice anche l'istituzione del premio letterario Salerno libro d'Europa, una delle pochissime manifestazioni in Italia dove concorrono libri scritti in lingue diverse, tutti opera di autori giovani ed emergenti, ma che comunque hanno ottenuto un successo critico ed editoriale nel loro paese d'origine. Quest'anno in finale sono giunte cinque donne, la polacca Marjana Goponeko, Emma Healey, dall'Inghilterra, Sofi Oksanen, autrice di culto in Finlandia, e la nostra Simona Sparaco, giovane scrittrice e sceneggiatrice.

Val la pena considerare come la concezione di questo festival abbia l'intelligenza di rompere gli schemi imposti dal mercato editoriale, proponendo costantemente nomi e letture che bypassino- almeno in misura maggiore di quanto non facciano altre manifestazioni- il sistema pubblicitario e industriale italiano: oltre ai casi internazionali della Healey e della Oksanen, tradotte da Feltrinelli e Mondadori, le altre due scrittrici in gara provengono da un circuito editoriale piccolo (Elliott) o medio (Giunti).

Ma oltre a questo, il “concept”, del premio, sembra proprio essere quello per cui la tradizione e la cultura letteraria si misurino su una scala diversa da quella del bacino di utenza dei singoli paesi, di qui la necessità di un'istituzione, a nostro avviso intelligente, che faccia da mediazione fra vari paesi europei e vari mercati, in modo da poter avere un riscontro preciso sull'idea di letteratura che circola in Europa.

Ma, se ci si perdona la frase fatta, pur calzante, Salerno letteratura non è solo questo, è “molto di più”: nella sola giornata del 25 potrete ascoltare nell'ordine: un dibattito fra i due filosofi Roberto Esposito e Gennaro Carillo, che discuteranno di teologia politica e di economia, uno dei finalisti del premio Strega Mauro Covachich, che nel suo libro di racconti La Sposa mescola efficacemente documento e Fiction; o, per chi ha gusti diversi e differenti perversioni, c'è anche un dibattito sul libro/satira/ritratto dedicato a Matteo Renzi dall'ex direttore del Foglio, Giuliano Ferrara.

Il ventisei invece è da non perdere la presentazione del libro di Wanda Marasco, Il genio dell'abbandono, dedicato al folle e furibondo talento di Vincenzo Gemito; anche questo un romanzo pubblicato ben lontano dai circuiti delle Majors (Neri Pozza) ma che sembra essersi imposto all'attenzione dei media grazie alla sua qualità narrativa. Potrete ascoltarlo direttamente dalla voce dell'autrice, e di Renato Carpentieri, entrambi esperti, per i loro trascorsi teatrali, nel trasporre la parola letteraria oralmente.

Come non concludere questa piacevole settimana lungo la marina salernitana con una conversazione sull'arte, con l'arcinoto critico Achille Bonito Oliva ed il critico letterario – ormai prestatosi anche lui allo studio dell'arte contemporanea da tempo- Andrea Cortellessa? Con loro potrete sapere qualcosa di più dell'Enciclopedia delle arti contemporanee che stanno mettendo a punto.

Per non parlare degli eventi dedicati in chiusura al Bloomsday con Enrico Terrinoni, che ha di recente pubblicato la nuova traduzione di Ulisse, e Gabriele Frasca, con Vittorio Sgarbi che vi stupirà con le sue Pièces de Résistence sul Rinascimento. E poi, Tiziano Scarpa, Stefano Benni, Rodotà, Fabio Viola: insomma un programma ricchissimo, che potrete trovare per esteso qui

Salerno Letteratura, come realtà solida e in crescita, mira ad affiancare Mantova e Torino come polo fieristico-letterario italiano, ma lo fa con uno stile tutto suo, , coniugando spessore, leggerezza ed una certa dose di eleganza. Una manifestazione, insomma, da tenere d'occhio.

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