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Premio Nobel per la Letteratura, vince il giapponese Kazuo Ishiguro

L’Accademia svedese ha appena annunciato il vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2017: è il giapponese Kazuo Ishiguro.
A cura di Federica D'Alfonso
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Kazuo Ishiguro, Premio Nobel per la letteratura 2017.
Kazuo Ishiguro, Premio Nobel per la letteratura 2017.

Il Premio Nobel per la Letteratura 2017 è stato assegnato allo scrittore giapponese Kazuo Ishiguro. L'annuncio è stato fatto come di consueto dall'Accademia Reale svedese, che ha motivato la scelta con la "grande forza emotiva dei suoi romanzi", con la quale "ha scoperto l’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo". A vent'anni dal Nobel a Dario Fo, e ad un anno esatto dalla discussa vittoria di Bob Dylan, in questa edizione si torna ai romanzieri "doc".

Ishiguro, nato a Nagasaki nel 1954 e naturalizzato britannico, ha iniziato la sua carriera letteraria negli anni Ottanta con la pubblicazione di "Un pallido orizzonte di colline", ma conquistando il successo internazionale con "Un artista del mondo fluttuante" del 1986, finalista del Booker Prize e vincitore del Whitbread Book Awards nello stesso anno.

Noto soprattutto per aver arricchito la letteratura in lingua inglese di elementi stilistici e contenuti provenienti dalla sua cultura d'origine, i suoi romanzi hanno ispirato anche alcuni film di successo: sia "Quel che resta del giorno" del 1989 che "Non lasciarmi" del 2005 sono stati portati sul grande schermo. Molte di queste opere sono state tradotte anche in italiano.

I pronostici anche quest'anno erano stati numerosi: fra i più nominati di nuovo Haruki Murakami, indicato fra i favoriti da almeno dieci anni, seguito a breve distanza dallo scrittore keniota Ngugi Wa Thiong'o e dalla canadese Margaret Atwood, unico nome femminile ricorrente nelle numerose previsioni. Altro nome importante che ben si sarebbe accompagnato, secondo i critici, ad un Nobel è quello dell'israeliano Amos Oz. Sono stati poi nominati Javier Mariase, il siriano Adonis, e tre italiani: Claudio Magris, Dacia Maraini e Umberto Eco. Ma, come sempre, l'Accademia svedese è piena di sorprese.

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