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Opinioni

Perché questo 2022 ci è servito nonostante guerre, mondiali e campagne elettorali

Il 2020 è stato l’anno peggiore di sempre, ma anche il 2022 ha fatto decisamente schifo. Ecco, però, una piccola lista di cose in ordine sparso, per cui è valso la pena vivere.
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Seppure è vero, come ha scritto il New York Times, che il 2020 è stato l’anno peggiore di sempre, possiamo ammettere con assoluta serenità che anche il 2022 ha fatto decisamente schifo: non per nulla è stato il duemilaeventi-due ovvero 2020 atto secondo. La pandemia ha fatto sentire per tutto l’anno i suoi peggiori strascichi (ultra-bollette, chiusure, disoccupazione e crisi anche se, come diceva Bugo , “dappertutto c’è crisi!”), è scoppiata una guerra nel pieno centro della pacifica Europa, destandoci da qual falso sogno di pace e ricordandoci che la guerra è dovunque e di continuo anche se non ce ne accorgiamo (peraltro la Russia ha invaso l’Ucraina nella notte del 24 febbraio data che coincide con l’inizio della fine del fatidico 2020 quindi potremmo arguire di conseguenza che gli ultimi giorni del secondo mese dell’anno non siano tanto propizi).

Poi, l’Italia non ha partecipato ai mondiali (anche se questa per me non è affatto una brutta notizia, visto che non mi sono dovuto sorbire due settimane di pallone con relative discussioni degli allenatori del mattino dopo), c’è stata la peggiore campagna elettorale di sempre (a detta di chiunque e non solo di prestigiosa stampa estera), e infine, seppure sia un’ottima notizia che una donna sia stata nominata Presidente del Consiglio per la prima volta nella storia della Repubblica, è anche vero che il gabinetto che presiede rappresenta il governo più a destra della storia d’Italia da più di 70 anni a questa parte, in cui molti sono apertamente nostalgici di tutt’altra Repubblica con sede a Salò.

Quindi è assolutamente d’uopo dire che “anche il 2022 ha fatto cose buone", rubando un luogo comune (o meglio falsa leggenda metropolitana) attribuita ad un personaggio che di buono invero aveva fatto molto poco ma che altresì aveva causato al nostro paese il periodo – o ventennio – peggiore di sempre. E augurarci un buon nuovo anno sovranista.

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Innanzitutto se stai leggendo vuol dire che sei viva o vivo, e di questi tempi direi che non è poca cosa anzi è una gran bella notizia. E poi di certo non dovremmo mai dimenticare che la vita è un girotondo infinito d’orrore e bellezza e di tanto in tanto nel bel mezzo di tutto questo caotico dolore veniamo assaliti dalla meraviglia: un sole, un tramonto, una musica, un odore, una voce lontana, le manine al risveglio di un bambino, il sorriso della persona che amiamo e tutto perde o riprende senso. E quel senso altro non è se non il motivo per cui ci ostiniamo a vivere nonostante tutto.

Per cui leggete questo pezzo come una piccola, poco utile, lista di cose in ordine sparso, per cui è valso la pena vivere questo DuemilaeVenti-due.

A gennaio Sergio Mattarella, unico nome a mettere tutti d'accordo per il Quirinale, è stato rieletto presidente della Repubblica, a settembre Carlo d’Inghilterra è “finalmente” diventato Re Carlo III, mentre a ottobre Lula è tornato ad essere Presidente del Brasile dopo la vittoria su Bolsonaro (che ahinoi verrà ricordato per le sue svariate stragi di innocenti fra innumerevoli alberi e vittime della pandemia) e le sue prime parole sono state “il mondo ha bisogno di un’Amazzonia viva”. Tenendo presente che anche Old Joe – Biden, il presidente degli Stati Uniti – fa parte della band degli ultra ottantenni direi che potremmo traslare le parole di Lula con un augurio per il 2023: il mondo ha bisogno di presidenti vivi.

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Il 27 aprile Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana, torna in orbita per la missione Minerva che dura quasi sei mesi, della quale diventerà anche comandante e in cui effettua anche la sua prima “passeggiata spaziale”: 45 anni, pilota militare, astronauta, record europeo di permanenza nello spazio, cinque lauree di cose tanto difficili anche solo da pronunciare, parla correntemente cinque lingue e sta studiando il cinese, ambasciatrice dell'Unicef, Commendatrice e Cavaliera della Repubblica, c'è una Barbie con le sue sembianze e un asteroide con il suo nome, e in conferenza stampa invece di chiederle "WOW! Ma davvero in tutto questo ha fatto anche due figli? Ma come è possibile? Incredibile!" le chiedono a chi lascerà i suoi due figli durante i sei mesi nella missione nello spazio. E in un attimo ti passa la voglia di vivere: perché anch'io ho 45 anni – come lei -, due figli come lei, non ho la patente, mentre lei guida anche nello spazio e per scrivere questo pezzo ci ho messo 4 giorni e mezzo: d’altronde la brutta notizia è che nonostante siamo oramai nel 2023 – ovvero quello che negli anni 80 era considerato a tutti gli effetti il futuro, come Michael J. Fox ci mostrava – in Italia (ma molto probabilmente anche nel resto del mondo) sessismo, maschilismo e patriarcato sono ancora una piaga inestinguibile.

In ogni caso in tutto il mondo in questo 2022 si sono fatti piccoli passi per le donne ma grandi passi per l’umanità o quantomeno contro il patriarcato: in Spagna al grido di “Solo sì è sì!” una legge elimina la distinzione tra aggressione e abuso e ogni atto portato avanti senza consenso sarà considerato violenza sessuale (penetrazione, esibizionismo, sfruttamento, mutilazione genitale, matrimonio forzato, stalking, revenge porn e – purtroppo – molti eccetera); per la prima volta nell’orchestra più antica degli Usa, la Filarmonica di New York, il numero di musiciste donne ha superato quello degli uomini; finalmente è stato concesso lo stop dell’Iva (ora al 5 %) su prodotti per l’igiene intima femminile tra cui gli assorbenti (ma solo per un anno che non si sa mai che con il 2023 le mestruazioni finiscano per sempre) e a tal proposito in Veneto “addirittura” un’azienda introduce il congedo mestruale ovvero un permesso retribuito per il ciclo doloroso; infine – sembra scontato dirlo ma ahimè non lo è – finalmente tutte le deputate potranno allattare in Aula fino al compimento dell’anno dell’infante senza più alcuna discriminazione né conseguenza. Avvisate Adinolfi per carità.

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Il moscardino, piccolo roditore della famiglia dei Gliridi, è stato eletto “animale dell’anno” in Austria. Chiaramente non ce ne frega un cazzo ma è sempre meglio che pensare ad Adinolfi. Un’altra notizia molto bella è che, grazie ad una legge approvata quest’anno, a partire dal prossimo anno in Francia, i giovani fra i 18 e i 25 anni avranno accesso gratuito ai preservativi nelle farmacie di tutta il paese: in Italia invece si costruiscono cimiteri per feti e si garantisce sempre meno l’accesso all’aborto. Il prossimo passo: fare messe in memoria di ogni spermatozoo perduto nella guerra della masturbazione. Liberté Egalité Fraternité Sorellité.

Durante la notte degli Oscar Will Smith ha preso a schiaffi Chris Rock che non è affatto una bella notizia ma la battuta dello stesso Chris decisamente sì ed è una delle più belle e tragiche dell’anno: "Due neri che si picchiano? Strano che nessun poliziotto abbia sparato…". Inoltre il 2022 mi ha regalato alcune delle miniserie (quelle che iniziano e finiscono nell’arco di 6/8 puntate per l’amor di dio) più belle che abbia visto negli ultimi anni e non sarei un uomo onesto se non ve le consigliassi (in ordine sparso anche loro): “The Bear”, “Sandman”, “1883”, “Boris 4”, “This is us 6”, “Andor” e “High Fidelity – Alta Fedeltà” che è del 2020 però io l’ho visto quest’anno quindi si fa uno strappo alla regola.

Il 2 febbraio sono uscito dall’ospedale vivo e rimesso in piedi dopo alcuni giorni in cui me la sono vista davvero brutta a causa del covid che aveva deciso di colpirmi in pieno anzi nel pieno centro: al cuore.

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E infine la notte del 24 dicembre Babbo Natale è passato da casa nostra… ma la mia bimba non ha preso la cosa granché bene. Mi spiego. Nel pomeriggio avevo creato una traccia audio di dieci minuti nella quale nei primi 9 non si sentiva nulla e nell’ultimo minuto si udivano passi e scampanellii in lontananza: dopo averla avviata eravamo andati nel lettone per leggere la nostra consueta storia pre-nanna. Dopo un po', nel silenzio della notte riscaldato solo dalla mia voce, provengono dal salone buio, silenzioso e addobbato a festa, dei rumori di passi e renne: il piccolino grande balza sul letto come un ninja pronto ad entrare in azione, la piccolina piccola si rintana fra le braccia della mamma sotto le coperte assolutamente terrorizzata.
Dopo essere andati in avanscoperta e non aver purtroppo trovato nulla, lei è ancora lì che trema.
“Ma che c’è amore, perché hai paura? Era Babbo Natale… wow!”
“Si lo so che Babbo Natale è buono però è pur sempre un estraneo in casa nostra: chi lo conosce? Chi l’ha mai visto veramente?” E giù risate da sit-com ed un’altra ottima ragione per continuare a vivere e sorridere. Buon 2023 a tutte e tutti malgrado tutto.

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