“The Wall” dei Pink Floyd compie 40 anni: ma oggi nel mondo ci sono oltre 70 muri
Il 30 novembre 1979 viene pubblicato The Wall dei Pink Floyd, un’opera rock che irrompe sulla scena mondiale come una picconata su di un muro di mattoni, un concept album che parlava di annientare i muri fisici e psicologici, di rivoltarsi contro la politica marcia e autoreferenziale, i sistemi scolastici castranti, le generazioni dei propri padri. Dopo 40 anni e dopo la caduta del muro di Berlino, ci sono più di 70 barriere in tutto il mondo che dividono esseri umani da altri esseri umani. E a quanto pare la storia si ripete uguale a se stessa.
16 novembre 1940, nasce il Ghetto di Varsavia: il giorno in cui il mondo sprofondò nell’orrore
Uno dei primi grandi muri ad essere costruiti sulle fondamenta della follia antisemita, razzista e xenofoba fu quello del Ghetto di Varsavia, il più grande ghetto nazista, completato e chiuso il 16 novembre del 1940. Ma nonostante la follia nazista sia stata sconfitta, il muro di Berlino abbattuto e siano passati 75 anni, i muri continuano a sorgere e dividerci in qualunque parte del mondo, nella più totale indifferenza. E così permettiamo che Liliana Segre viva sotto scorta.
2 novembre 1975 omicidio Pasolini: 44 anni dopo nessuna verità
Nella notte fra l’1 e il 2 novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini veniva brutalmente ucciso, massacrato di botte e travolto a più riprese dalla sua stessa auto, sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, dove poi veniva abbandonato e ritrovato il mattino dopo da una passante. Dopo 44 anni ancora non si conoscono i reali colpevoli, esecutori e mandanti. Ma io so. Io so i nomi dei responsabili dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini. Io so ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Dopo 44 anni l’Italia non è cambiata e anzi tutto quello che Pasolini aveva predetto si è avverato.
Halloween: il sogno di tutti i bambini cresciuti negli anni Ottanta
Per chi è stato bambino nel pieno degli anni Ottanta, ci sono alcuni punti di riferimento imprescindibili: le sabbie mobili, Ivan Drago, i Goonies, la caduta del muro, cambiare le mutande ogni giorno “Perché se poi si fa un’incidente e ti trovano con le mutande sporche che figura fai?”, Vicks Vaporub, le siringhe ed ovviamente Halloween. Ma perché la notte delle streghe piace così tanto a quei bambini cresciuti? Qual è il segreto del fascino discreto di Halloween sulla generazione dei trenta-quarantenni?
Guerra ai Curdi nel Rojava: è la fine di un sogno come in Spagna nel ’36
I funerali a Rojava non sono semplici commemorazioni, sono i funerali di un sogno: l’operazione “Primavera per la pace” comincia con pesanti attacchi e raid aerei sulla popolazione civile del Rojava. Ed è disarmante quanto la storia dei popoli torni a ripetersi identica e uguale a se stessa: Rojava è come Barcellona nel ’36, un laboratorio di idee, una terra di libertà e, forse, proprio per questo, come Barcellona abbandonata.
Il naufragio dei bambini: sei anni e 17mila morti dopo si muore ancora in mare
L’11 ottobre del 2013, un barcone carico di profughi siriani, al largo di Lampedusa, si inabissa. Ci sono oltre 270 dispersi fra cui più di 60 bambini. E tutto questo nonostante la nave Libra si trovasse a poche miglia di distanza, un pattugliatore della marina militare italiana, che sin dalla mattina avrebbe potuto salvarli. Sono passati sei anni da quel giorno, sei anni in cui non è stata fatta alcuna luce su chi pesino le responsabilità di quelle morti. Sei anni in cui ho scritto uno spettacolo su quei tragici fatti che ho replicato in ogni dove, sei anni in cui il mio piccolino grande è cresciuto ed ora, a sei anni, mi domanda perché non vengono salvate le vite in mare. Sei anni in cui si continua a morire in mare.
Io, Milano e la Fashion Week: cosa accade a un uomo comune nella settimana della moda
Per le persone comuni che vivono a Milano, la Settimana della Moda (che si conclude proprio oggi) rappresenta un singolare periodo in cui ci si ritrova catapultati in uno strambo circo mediatico che va dal divertimento puro, allo sbigottimento più estemporaneo, fino alla rabbia repressa e al nervosismo più iconoclasta, che è un aggettivo che non c’entra nulla con il proprio umore ma ci sta benissimo con la fashion week. Questo è il racconto di quel giorno in cui mi sono imbattuto con tutto me stesso nella settimana della moda.
Lettera al mio piccolino grande per il suo primo giorno di scuola
Oggi è il primo giorno di scuola del mio piccolino grande ed è un po’ l’inizio di una nuova vita, una vita tutta sua. Ma è una storia che comincia tanto, tanto tempo fa, con un ragazzo, una ragazza, una vecchia cartoleria e due cartelle. Questa lettera è per te piccolo mio perché il mondo è un posto bellissimo e terribile, ma non bisogna aver paura mai: perché non c’è niente di più bello che stare insieme.