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J.K. Rowling, l’ex marito violento nascose il manoscritto di Harry Potter per non farsi lasciare

Nel primo episodio del podcast Witch Trials of J.K. Rowling, l’autrice ha raccontato che il suo primo marito, Jorge Arantes, abbia tenuto in “ostaggio” il suo manoscritto di Harry Potter, nel tentativo di impedirle di lasciarlo.
A cura di Cristina Somma
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J.K. Rowling (Photo by John Phillips/Getty Images)
J.K. Rowling (Photo by John Phillips/Getty Images)

J.K. Rowling sostiene che il suo primo marito, Jorge Arantes, abbia tenuto in "ostaggio" il suo manoscritto di Harry Potter, nel tentativo di impedirle di lasciarlo. Lo ha raccontato nel primo episodio del podcast "Witch Trials of J.K. Rowling", uscito martedì. L'autrice si è aperta riguardo la sua relazione tossica con l'ex marito, risalente agli anni '90, ricordando di aver vissuto una pessima esperienza con lui, compreso un aborto che per lei è stato molto traumatico e l'ha lasciata "in uno stato di squilibrio mentale". Ha inoltre raccontato come sia stato difficile uscire da una relazione simile. Dice che non è possibile, per chi vive la situazione dall'esterno, giudicare. Non è possibile perché, secondo lei, bisogna vivere la situazione per sapere come si agirebbe in determinate circostanze.

J.K. Rowling oggi ha 57 anni e la sua storia risale a circa 30 anni fa. Il suo matrimonio è nato nel 1992 ed è finito nel 1995. È durato solo tre anni, per lei infernali. "L'ho lasciato due volte prima di andarmene definitivamente", ha spiegato. Poi però ci è tornata insieme tutte e due le volte. La dinamica è quella di una relazione insana, ma perché? Rowling ha raccontato che suo marito era diventato "violento e dispotico", non le lasciava spazio nemmeno per le sue cose. "In quel periodo Arantes frugava nella mia borsa ogni volta che tornavo a casa", ha proseguito. La scrittrice non aveva le chiavi di casa perché lui doveva controllare quando usciva o quando rientrava. Arantes aveva paura che Rowling fuggisse, come aveva già provato a fare. "Non era stupido – ha rivelato l'autrice – credo che sapesse, o sospettasse che avrei cercato di fuggire". La scrittrice ha descritto la sua situazione come "un orribile stato di tensione costante in cui vivere".

"Devi recitare – ha spiegato – e io non credo di essere una brava attrice". Eppure si è prestata alla farsa per tre anni, ma perché? Per timore e per tutelare il suo matrimonio, oltre a sua figlia che portava in grembo, come accade a tante donne. "Fingere è stato uno sforzo enorme – ha sottolineato Rowling – è un modo di vivere terribile. Eppure il manoscritto di Harry Potter continuava a crescere, continuavo a scrivere", ha detto l'autrice. Ha poi aggiunto che il marito sapeva cosa significasse per lei quel libro, quanto fosse importante. Proprio per questo lo prese e lo sequestrò. Lo nascose come un ostaggio per non farsi lasciare. La scrittrice allora proseguì con dedizione la stesura di quel racconto, portando con sé al lavoro qualche pagina ogni giorno, così da non far capire al marito che mancasse qualcosa. La fotocopiava e poi interveniva, in segreto, gradualmente, per timore che se non fosse riuscita ad andare via di casa con tutto il materiale, lui l'avrebbe bruciato o tenuto ancora in ostaggio. Quindi andò avanti così finché non decise di lasciare l'ex marito per sempre.

Quel libro significava moltissimo per lei, ma come priorità aveva sua figlia, Jessica Rowling Arantes, oggi 29enne. In quegli anni la portava in grembo, sentiva che era al sicuro, ma voleva comunque tutelarla. La relazione tra Rowling e il suo ex marito è finita nel 1995, due anni prima dell'uscita del primo romanzo della serie: Harry Potter e la pietra filosofale. Il suo successo, e quello delle puntate successive, ha catapultato Rowling in una fama mondiale.

Il racconto di J.K. Rowling riguardo la sua, ormai finita, relazione tossica arriva a due anni dai suoi post su Twitter ritenuti, da molti utenti, sostenitori di sentimenti anti-transgender. L'autrice ha smentito più volte di avere idee anti-transgender, ribadendo le sue posizioni controverse in un saggio condiviso sul suo sito web. Gli attori del cast di Harry Potter, subito dopo i Tweet dell'autrice, hanno preso le distanze da quelle affermazioni riguardanti la comunità transgender. In particolare modo Daniel Radcliffe, protagonista dei film, il quale aveva affermato che "le donne transgender sono donne", distaccandosi dalle dichiarazioni di Rowling. Ancora, Radcliff ha detto che "qualsiasi affermazione contraria cancella l'identità e la dignità delle persone transgender e va contro tutti i consigli forniti dalle associazioni sanitarie professionali".

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