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Giornata dei Giusti dell’Umanità: il giorno giusto per la legge antifascista di Stazzema

Il 06 marzo è la Giornata nazionale dei Giusti dell’Umanità, in cui si vuole mantenere viva la memoria di quanti in ogni tempo e luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani. Ma perché oggi è ancora così attuale? Perché si rende necessaria, ancora dopo 80 anni, la proposta di legge antifascista di Stazzema?
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Oramai da qualche anno, ogni giorno è la festa mondiale di qualcosa e si fa un po’ fatica a districarsi fra le varie giornate quotidiane. Ognuna di esse però ha sempre un suo senso profondo che serve a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema in questione e ad insegnare ai bambini e bambine il significato di alcune parole, di alcune problematiche vive, di cui si parla a scuola e all’asilo. E purtroppo alcuni di questi giorni di commemorazione si rendono, ogni anno, sempre più necessari.

Il 6 marzo è la Giornata nazionale dei Giusti dell’Umanità

Nata nel 2017, dopo che il Parlamento Europeo nel Maggio del 2012 aveva istituito La Giornata europea dei Giusti, grazie all'iniziativa dello scrittore Gabriele Nissim, della onlus GARIWO (Gardens of the righteous world wide detta anche Foresta dei Giusti), con questa Giornata si vuole celebrare e “mantenere viva la memoria di quanti in ogni tempo e luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani”.
Il concetto di Giusto, nato a partire dalla definizione di Yad Vashem per indicare i non ebrei che durante la Shoah aiutarono gli ebrei a rischio della propria vita, ha assunto nel corso degli anni un valore universale ed oggi il titolo di Giusto è assegnato a tutte le persone che si sono opposte con responsabilità individuale, a ogni forma di prevaricazione dell’essere umano sull’essere umano. Irena Sendler, Giorgio Perlasca, Oskar Schindler sono solo alcuni dei nomi più noti fra i giusti.

Ora potrei partire, come mio solito, con un bel pippone su come, io e la mia ragazza, abbiamo cercato di spiegare al nostro bimbo e la nostra bimba, il concetto di giusto, che cosa voglia dire fare del bene anche a discapito della propria vita e di come, per farlo, abbiamo usato le vicende di Star Wars, storie di ribelli che sfidano il male contro la propria salvezza (che funziona sempre), ma ve lo risparmierò. Perché quello che non ho potuto, o voluto, dire loro è che, purtroppo, “non riusciremo mai a debellare dalla Storia il male che gli uomini commettono nei confronti degli altri uomini”, ed è per questo che dobbiamo restare sempre allerta.

Legga antifascista di Stazzema

È per questo che si rende necessaria, seppure ancora dopo quasi 80 anni, una legge per scongiurare il ritorno del nazifascismo: mi riferisco a quella promossa dal comune di Stazzema, vittima di uno degli eccidi nazisti più orrendi mai commessi (qui un bellissimo servizio di Sandro Ruotolo), una proposta che nasce da un’iniziativa popolare che necessita di 50mila firme (ma che ad oggi le ha già raggiunte e superate) per arrivare ad essere discussa in Parlamento (qui maggiori informazioni). Una legge che propone di punire la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo, oltre alla vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti, con ogni mezzo, in particolare tramite social network e con la vendita di gadget, con pene che vanno dai 6 mesi fino ai due anni di reclusione. E tutto ciò è molto sconfortante perché nonostante tutto, la storia sembra non riesca mai a proseguire il suo cammino, bloccata dai mostri del suo passato.

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Nonostante il trauma di Auschwitz, i genocidi e i crimini contro l'umanità sono continuati nei gulag staliniani, in Biafra, in Ruanda, in Bosnia e altri ne seguiranno ancora.» Queste parole di Moshe Bejski non sembrano lasciare spazio alla speranza. Eppure è proprio la sua vita di scampato alla deportazione grazie all'aiuto di Oskar Schindler e la successiva fondazione del Giardino dei giusti, ad essere un meraviglioso esempio di come si possa non cedere mai di fronte all'oscurità e all'apparente ineluttabilità del male nel mondo. Perché i giusti, come dice Gabriele Nissim, nel suo “La Bontà Insensata”, «non uomini santi, ma imperfetti come lo siamo tutti, li possiamo considerare degli amici che ci insegnano a vivere la nostra quotidianità con il piacere di venire in soccorso del più debole, di avere il coraggio di pensare da soli, di non mentire a noi stessi, di essere capaci di mettersi al posto degli altri, di saper perdonare, di non sentirsi depositari della verità».

La bontà insensata e l'ineluttabilità del male

C’è una storia di cui porto sempre memoria, che non ho mai dimenticato sin da quando ero ragazzino. Un racconto che avevo sentito per voce di un vecchio partigiano, a scuola, in una di quelle giornate di assemblea dedicate al ricordo e alla storia, quando ancora non esisteva il “giorno della memoria” del 27 gennaio.
Era un vecchio partigiano ebreo, scampato non ricordo bene come ai campi e alla furia nazista, che raccontava che nelle primissime ore dopo la Liberazione girava armato per Milano, fin quando si imbatté in un giovanissimo coetaneo fascista che cercava di trovare riparo o una via di fuga. Il giovane partigiano ebreo decise allora di non fermarlo e scortarlo probabilmente verso morte sicura, bensì decise di aiutarlo a fargli salva la vita.
Molti anni dopo, quel giovane fascista, assolutamente non più fascista, era finalmente riuscito a ritrovare quel ragazzo, suo coetaneo che lo aveva salvato, per ringraziarlo e così andò a fargli visita con i suoi due figli.
Una volta davanti a lui, piangendo di gioia e non sapendo trovare le giuste parole, seppe soltanto abbracciarlo e dirgli “Se non ci fossi stato tu quel giorno non sarei mai tornato a casa… loro non sarebbero mai nati…”
Non devi ringraziarmi. Era giusto che fosse così”. Gli disse dopo avergli teso una mano per accarezzarlo piano.
Però era, ed è sempre stata proprio questa la differenza fra noi e voi: se ci fossi stato io al tuo posto, ora non sarei qui a raccontarlo. Ricordatelo sempre ragazzi e non dimenticatelo mai.

Perché, citando Star Wars come farei con il mio piccolino e piccolina, “Vincono facendoci credere di essere soli, ma noi siamo di più. Vinceremo combattendo per ciò che amiamo e non distruggendo ciò che odiamo.” Quindi sì, il 06 marzo è il giorno Giusto per firmare la proposta di legge antifascista di Stazzema.

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