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Caso Regeni, Melandri: “Riconsegno Legion d’Onore, comportamento Francia incomprensibile”

Anche la presidente del MAXXI, Giovanna Melandri, restituirà la Legion d’Onore per protestare contro l’assegnazione del prestigioso riconoscimento all’egiziano Al Sisi da parte di Emmanuel Macron: “Rapporti culturali con la Francia importantissimi, ma perché oggi in questo club entra un leader che calpesta senza esitazione i diritti umani?”
A cura di Redazione Cultura
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"Sono pronta e riconsegnare la Legion anche io" commenta così Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI ed ex ministro ai beni culturali in ben tre governi, nonché ministro allo sport nel secondo Governo Prodi. Come Corrado Augias, che stamattina ha riconsegnato presso l'ambasciata francese di Roma il più alto riconoscimento offerto dalla Repubblica francese, per protestare contro l'aver offerto il medesimo riconoscimento, da parte del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, al dittatore egiziano Al-Sisi. Le ragioni della contrarietà di Augias, Melandri e diversi altri italiani che hanno beneficiato dello stesso riconoscimento è dovuta al comportamento dell'Egitto nella vicenda relativa all'assassinio del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, nel 2016, per cui nei giorni scorsi la procura di Roma ha richiesto il rinvio a giudizio di ben quattro uomini dei servizi segreti egiziani.

"Sono stata onoratissima dell’onorificenza che la Francia mi accordò nel 2000 motivata dall’intenso lavoro di collaborazione culturale tra i nostri paesi. Ancora oggi come presidente del Maxxi considero la collaborazione con molte istituzioni culturali francesi un impegno importante per costruire assieme l'identità europea. Ho sempre considerato le relazioni culturali conta la Francia un asse importante del mio lavoro. Un riconoscimento condiviso con persone di grande valore. Ma dopo 20 anni da quel momento sono anche io come tanti altri turbata dalla scelta del governo francese che faccio fatica a comprendere persino alla luce della real politik: perché oggi in questo club entra un leader che calpesta senza esitazione i diritti umani?" continua l'ex ministro dei Beni culturali dei governi D'Alema e Amato II.

"Cosa ha questa scelta in comune con quei valori di libertà uguaglianza e fraternità che fanno della Francia un punto di riferimento delle democrazie da secoli? Mi sarebbe piaciuto ascoltare anche dalla Francia, così come da tutti gli altri paesi europei a partire dal nostro, parole più nette e vedere azioni diplomatiche e politiche più efficaci nei confronti dell’Egitto, a tutela dei propri cittadini, dei propri ragazzi e della civiltà del diritto". In queste ore arrivano da più parti le proteste contro la Francia per aver riconosciuto la Legion d'Onore al leader egiziano Al-Sisi. "Sono pronta a restituirla fino a che non sarà fatta verità su Regeni e non sarà liberato Patrick Zaki. Ma al di là dei gesti individuali e simbolico è fondamentale che il governo italiano si adoperi in tutti i modi per la libertà di Zaki."

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