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Letta ottiene la fiducia: il Governo va avanti

Stamattina Enrico Letta ha chiesto la fiducia in Senato. Nel pomeriggio Premier a Montecitorio. Berlusconi dopo un duro dibattito interno al Pdl ha annunciato il voto di fiducia in Aula da parte del gruppo garantendo la maggioranza al governo.
A cura di Redazione
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Ore 21.40 – Chiusa la votazione, come previsto Letta ottiene la fiducia con 435 sì e 162 no.

Ore 20.10 – Chiusa la fase di dibattito, comincia la votazione di fiducia.

Ore 20.00 – Duro l'intervento di Cicchitto, che difende la scelta di Angelino Alfano: "Non è un traditore, ma ha fatto la scelta giusta e vincente che serve al Paese. E il nome di Alfano è per noi la possibilità di costruire un centrodestra del futuro, un centrodestra europeo per un modello politico del confronto. Ovviamente resta confermata la linea della "contrarietà alla decisione della Giunta per le Elezioni che non ha atteso la decisione della Corte Costituzionale sulla legge Severino".

Ore 19.55 – Sta intervenendo Guglielmo Epifani, segretario del PD: "Abbiamo il dovere di dare certezza e fiducia a chi ha perso speranza. Tra la nostra opposizione democratica vedo molto populismo, noi rispondiamo con la responsabilità".

Ore 19.48 – Si terrà questa sera a Palazzo Grazioli un nuovo incontro tra Angelino Alfano e Silvio Berlusconi. Stando a quanto si apprende, ci sono stati nuovi contatti nel corso del pomeriggio tra l'ex premier e il segretario del Pdl, anche alla luce della decisione di prendere tempo sulla nascita dei nuovi gruppi alla Camera e Senato.

Ore 19.36 – Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, si è rivolto al presidente Letta: "Vogliamo tagli alla spesa e una revisione della riforma Fornero, che finora ha prodotto soltanto esodati e giovani disoccupati. Continueremo a darle la fiducia perché abbiamo una responsabilità verso i cittadini che ci hanno votato. Abbiamo un contratto con gli italiani e lo rispetteremo". "Non può dire, signor presidente del Consiglio, che il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi e il voto di oggi sulla fiducia al Governo siano cose separate. Non sono cose separate perché in quella giunta c'è la politica".

 Ore 19.30 – Fabrizio Cicchitto, presidente in pectore del nuovo gruppo di ex Pdl che dovrebbe nascere alla Camera, non interverrà come invece era previsto inizialmente.

Ore 19.10 – Nichi Vendola ha commentato la giornata di oggi: "Siamo di fronte a una delle più importanti crisi che il sistema politico abbia mai registrato che si consuma in forma paradossale con una maggioranza che viene schiantata dalla contesa della destra contro i principi dello stato di diritto, ed alla fine di questa crisi la maggioranza appare allargata, accresciuta, con una splendida capacità di seppellimento delle questioni reali".

Ore 19.00 – Non si è fatto attendere il commento di Beppe Grillo alla frase di Enrico Letta ("grande"), rivolta a Silvio Berlusconi. Il comico ha scritto sul suo blog: "Si commenta da sè: Letta pidiellino ad honorem". Nel post viene anche rievocata una dichiarazione pre-elezioni di Letta: "Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo", scrive ricordando la data di quella dichiarazione di Letta.

Ore 18.35 – Letta: "Si può dire che il governo ha fatto poco ma dire che non si è fatto nulla non è un giusto modo di fare opposizione". "Il nostro paese muore sull’applicazione delle cose, spesso si fanno leggi ma poi ci si perde" ha spiegato Letta nel suo discorso alla Camera annunciando che da domattina si prepara la legge di stabilità.  "Oggi stiamo facendo un passo di consapevolezza fondamentale, spero anch'io che ci sia un cambio di passo vero, reale, anche perché abbiamo ancora poco tempo a disposizione, le persone sono stanche" ha sottolineato infatti Letta.  "Voglio ringraziare tutti i ministri e i sottosegretari e tutti coloro che hanno lavorato in questi cinque mesi. Ringrazio il parlamento per la fiducia che ci vorrà dare. Sarà una fiducia ben riposta" ha concluso il Premier.

Ore 18.20 – Letta replica in Aula: "Porcellum si cambia con una maggioranza non con le barricate". Letta ha risposto ad alcuni interventi sulla questione del Porcellum ribadendo che "La legge elettorale deve trovare una maggioranza in questo parlamento, si deve trovare un accordo tra le parti perché  nessuno può alzare barricate". Sulla stessa questione rispondendo alle accuse del M5S il Premier ha dichiarato: "Ribadisco che io sono favorevole al Mattarellum, ma bisogna trovare una maggioranza, una legge condivisa perché nessuno ha la maggioranza in quest’Aula".

Ore 18.10 – Dissidenti Pdl in riunione alle 21.30. I deputati del Pdl si riuniscono per la conta e decidere il da farsi dopo la rottura con Berlusconi. A quanto si apprende l'appuntamento è a Roma nella sede della Fondazione Magna Carta. All'incontro non è esclusa la partecipazione di alcun ministri del governo anche se alcuni già si sono tirati fuori.  Tra i più convinti c'è Roberto Formigoni che non ha dubbi: "I gruppi si faranno, qui alla Camera lo hanno già fatto e stasera ne parleremo anche per quel che riguarda il Senato in una riunione".

Ore 18.00 – Terminato il dibattito in Aula la seduta è stata sospesa in attesa della replica del Presidente del Consiglio che è prevista alle ore 18.15 seguita dalle dichiarazioni di voto. Come ha spiegato la Presidente della Camera Boldrini, durante le dichiarazioni di voto parlerà a anche Fabrizio Cicchitto in rappresentanza di un gruppo di deputati che si sta costituendo come nuovo gruppo parlamentare dopo la spaccatura all'interno del Pdl.

Ore 17.50 – Dall'Europa soddisfazione per la fiducia al Governo. Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul voto parlamentare in Italia ha dichiarato "La stabilità politica dell'Italia fa bene all'Europa". Della stessa idea anche il presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso che ha confermato "La stabilità politica è essenziale per l'Italia perché  è cruciale evitare una crisi politica artificiale che possa minare la fiducia degli investitori negli sforzi di ripresa dell'economia italiana".

Ore 17.35 – Nonostante tutto Berlusconi non si dimette. Nonostante il caos all'interno del Pdl e della maggioranza con le minacce di dimissioni e la crisi di governo sventata, il leader del centrodestra Silvio Berlusconi non si dimette. "Non ho nessuna intenzione di dimettermi da senatore" ha infatti dichiarato il Cavaliere nel corso della riunione con i parlamentari pidiellini oggi in Senato. E' quanto raccontano diversi deputati presenti al vertice del Pdl.

Ore 17.30 – Corsaro (FdI): "Oggi c'è stato il funerale del centrodestra". Corsaro di Fratelli d’Italia attacca sia Letta che il centrodestra. Il deputato di FdI ha definito "un cumulo di balle" quelle raccontate oggi dal Presidente Letta  e poi rivolto allo stesso Premier ha dichiarato "Lei e il suo governo siete solo un transitorio e inutile incidente di percorso. Oggi c'è stato il funerale del Centrodestra non per il fuoco avverso ma per il codardo oltraggio".

Ore 17.15 – Costituzione gruppo dissidenti Pdl – Ancora incertezza sulla creazione di un gruppo autonomo da parte dei dissidenti del Pdl. Nella conferenza dei capigruppo alla Camera è stata già avanzata una richiesta formale accettata dalla presidenza ma la decisione finale probabilmente arriverà solo nelle prossime ore. Del gruppo per ora fanno parte 12 deputati capitanati da Fabrizio Cicchitto che prenderanno parte anche al dibattito di questo pomeriggio, ma Berlusconi in queste ore sta lavorando per ricucire lo strappo. Sulla possibilità di formare un nuovo gruppo anche i ministri Pdl del governo si sono detti contrari. Sia Lupi che Quagliarielloma anche la De Girolamo parlando con i cronisti a Montecitorio hanno spiegato infatti che è un'iniziativa dei parlamentari che non riguarda i ministri.

Ore 17.00 – Il risultato del voto finale sulla fiducia al governo Letta alla Camera è previsto per le 21 di questa sera. È quanto emerso dalla Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio che si è riunita questo pomeriggio . Secondo la tabella di marcia, dopo il dibattito in aula, alle 18 prenderà il via, in diretta tv, la replica del presidente del Consiglio e infine  ci saranno le dichiarazioni di voto e la chiama dei deputati.

Ore 16.50 – Villarosa (M5S) dà più volte del bugiardo a Letta, redarguito dalla Presidente della Camera Laura Boldrini. "Inutile parlare di fiducia perché gliela ha già concessa in senato il condannato Berlusconi" ha attaccato il deputato grillino, aggiungendo "Lei è solo un bugiardo che ha detto agli italiani di essere a favore al matterellum ma lei ha votato contro. Ma la rete l’ha sbugiardata. Noi cittadini stiamo male, voi non lo sapete perché vivete in un altro mondo. La gente vi conosce e non vi rispetta. La dignità l’avete persa oggi in Senato con questo teatrino" ha proseguito Villarosa, conlcudendo "Voi non avete niente da insegnarci, le migliori proposte le abbiamo fatte noi".

Ore 16.40 – Letta: "Niente ricatti perché tanto il governo non cade". Il Premier passa al contrattacco a ribadisce che "il risultato di stamattina alla camera ci sarebbe stato comunque". "Ribadisco che non esiste collegamento tra due vicende, quella giudiziaria e l’attività di governo" ha insistito Letta sulla questione della decadenza di Berlusconi, aggiungendo "Ora basta ricatti e risse perché se questo è l'atteggiamento il governo ha dimostrato che non cade". "Non conto su maggioranza numerica di oggi, ma su maggioranza politica coesa" ha concluso Letta tra gli scroscianti applausi dei deputati del Pd e di Scelta Civica.

Ore 16.30 – Letta: "Legislatura su crescita e lavoro". Letta nel suo intervento al Senato sottolinea che le emergenze che il governo deve affrontare nei prossimi mesi sono diverse, non c’è solo la legge elettorale. Promette in 12 mesi un referendum sulle riforme costituzionali per ridurre il numero dei parlamentari e il bipolarismo perfetto. Alleviare la disoccupazione giovanile e lavorare per battere la precarietà e favorire il lavoro a tempo indeterminato. Pagare i debiti della pubblica amministrazione come iniziato da Monti, specificando: "Oggi abbiamo superato 12 miliardi di euro pagati”. E poi ancora la legge di stabilità, ma anche il tema dell’immigrazione e la sfida europea. Dobbiamo far diventare questa la legislatura della crescita, del lavoro ed europeista. Tutto ciò ha bisogno di un governo nel pieno delle sue funzione.

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Ore 16.10 – Letta: "Non voglio essere premier perché non si può andare al voto". Letta nel suo discorso a Montecitorio insiste sulle riforme costituzionali ricordando il richiamo del Presidente Napolitano alle larghe intese per fare le riforme. Il Presidente del Consiglio avverte però "Non voglio essere premier perché non si può andare al voto. Non funziona così la democrazia" scatenando gli applausi dell'emiciclo di Montecitorio.

Ore 16.05 – Letta ora parla alla Camera. Dopo aver ottenuto un larga maggioranza sul voto di fiducia al Senato il Premier è arivato a Montecitorio per le comunicazioni sulla situazione politica generale. Non è detto che si voti la fiducia anche alla Camera ma potrebbe bastare un voto elettronico su una risoluzione della maggioranza.

Ore 14.50 – IL SENATO VOTA SI' ALLA FIDUCIA per il governo Letta con 235 voti favorevoli, 70 voti contrari e nessun asetenuto. Abbondantemente superata dunque la soglia della maggioranza fissata a 153 voti. Ora il Presidente del Consiglio  andrà a Palazzo Chigi prima di recarsi a Montecitorio. Non è escluso in serata un incontro tra lo stesso Premier e il Presidente della Repubblica Napolitano al Quirinale.

Ore 14.40 – Concluse le operazioni di voto al Senato, si attendono i risultati finali ma il governo ha già matematicamente la fiducia del Senato.

Ore 14.00 – Iniziano le operazioni di voto al Senato per la fiducia al governo Letta . Berlusconi è il terzo ad essere chiamato e vota sì. Applausi tra le fila del Pdl .

Ore 13.55 – Dissidenti tra le fila del Pdl dopo l'intervento di Zanda – Durante l'intervento di Zanda bagarre in aula tra Pd e Pdl con Grasso che cerca di riportare la calma chiosando "Se questo è l’inizio di una pacificazione…". L'intervento del capogruppo del Pd, soprattutto con la richiesta a Bondi non accostare il nome di Berlinguer a quello del suo capo, ha scatenanto comunque una forte polemica e alcuni senatori del Pdl hanno parlato a nome personale e voteranno contro la fiducia in dissenso dal gruppo, tra questi ci sono D'Anna e Nitto Palma. "Ero disponibile alla responsabilità ma dopo il discorso di Zanda non c’è nulla di pacificazione, quindi mi asterrò dal voto uscendo dall'Aula" ha detto Nitto Palma.  "Chi non mi vuole nn mi merita" ha invece dichiarato D'Anna.

Ore 13.48 –  Zanda(PD): "Manovre furbette di Berlusconi". "Dopo le manovre furbette questo voto improvviso che si aggiunge alla maggioranza ha un senso chiaro, vuole nascondere una sconfitta politica che è chiara e netta davanti agli italiani" ha dichiarato nel suo interevnto il capogruppo del Pd in Aula scatenando le polemiche nelle file del centrodestra. Poi rivolto a Letta Zanda ha proseguito "Lei ha dimostrato nonostante le difficoltà che si può lavorare onestamente e disinteressatamente per il paese".

Ore 13.40 – Il conteggi dei voti tra le fila del Pdl  – Prima dell'annuncio di Berlusconi Alfano ha mostrato al Premier Letta il risultato della votazione del gruppo Pdl avvenuta poco prima fuori dall'Aula. Nel foglio si legge "32 per la sfiducia, 24 per l'uscita dall'Aula e 25 per la fiducia, totale 81, una decina assenti o non schierati". Sotto il conteggio  una considerazion che forse ha fatto cambiare idea al Cavaliere: "Una decisione così gtrave assunta da un terzo del gruppo".

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Ore 13.34 – IL PDL VOTA LA FIDUCIA . Berlusconi intervenuto a nome del gruppo in Aula ha dicharato: "Abbiamo ascoltato il discorso Letta e deciso non senza travaglio di esprimere un voto di fiducia a questo governo". "Dopo il risultato delle passate elezioni noi ritenemmo che l'unica soluzione fosse questa compagine governativa e accettamo di avere solo 5 ministri nonostante il risultato lettorale simile. Lo abbiamo fatto percché avevamo la speranza che potesse cambiare il clima del nostro paese, che si potesse andare verso una sorta di pacificazione " ha spiegato Berlusconi tra gli appalusi, aggiungendo "Questa speranza la conserviamo ancora".

Ore 13.30 – Taverna (M5S): "Siente niente, in questi anni avete solo recitato". Paola Taverna ricordando che il M5s è stato votato da 9 milioni di italiani ha elencato tutte le riforme mancate del governo Letta che invece secondo lei ha cercato solo di cambiare la costituzione e di tenersi i rimborsi elettorali. La senatrice accusa Letta di aver mentito in televisione ricordando che "Pd e Pdl hanno affossato la mozione Giachetti”, mentre il M5S è stato il primo a chiedere la modifica del Porcellum. "Un premier non può mentire, in altri Paesi si dimetterebbe" ha proseguito Taverna ricordando che il M5s "non fa allenanze e non è la ruota di scorta di nessuno". "Solo un Governo 5 Stelle può salvare il Paese. Voi siete niente" ha concluso Taverna.

Ore 13.20 – Monti: "E’ necessario un nuovo e vero patto di coalizione perché non possiamo continuare in una situazione in cui per esempio il ministero delle finanze ogni giorno è bersaglio del tiro a segno dei capigruppo di partiti di maggioranza". Monti rivolto a Letta poi ha attaccato i ministri del Pdl "Non deve accettare che i ministri del Pdl vengano definiti o si definiscono sentinelle anti tasse perché tutti vogliamo tasse più basse ma alcuni di noi vogliono che si lavori per permettere ciò effettivamente". "Noi vogliamo che il Governo non si appiattisca sulle esigenze elettorali di un partito" ha insistito Monti conscludendo con un saluto a Berlusconi: "Rispettoso saluto a Berlusconi in momento di difficoltà personale".

Ore 13.15 – Monti: "Se affossiamo Letta, il prossimo leader dovrà andare in ginocchio in Europa". Per Scelta Civica parla il senatore a vita Mario Monti che fa appello "ai membri del Pdl affinché tengano presente che l’Italia non è ancora uscita da una situazione economica e finanziaria molto critica".  "Se affossiamo Letta, il prossimo leader dovrà andare in ginocchio in Europa" ha infatti spiegato l'ex Premier, aggiungendo "Molti oggi stanno pensando di fare quello che volevano fare già ne 2011, cioè di commissariare il nostro Paese". Se tutto ciò accadesse ha proseguito Monti "il nostro Paese non avrebbe più autorevolezza per almeno cinque dieci anni, chiunque governi".

Ore 13.10 – La Lega Nord voterà no alla fiducia. Il senatore Massimo Bitonci che ha parlato a nome del gruppo in Senato ha criticato l'operato del governo in particolare sulla legge sull'immigrazione e quella sull'omofobia. "Le promesse di Letta sono diventate solo chiacchiere" ha dichiarato infatti Bitonci che rivolto a Letta ha poi proseguito "La sfiducia gliela danno le famiglie produttive del nord che mantengono in piedi questo carrozzone". "Mi piacerebbe che un cattolico come lei fosse aperto e liberare per quanto riguarda la prostituzione fermo restando che la famiglia è quella tradizionale" ha concluso Bitonci.

Ore 13.00 –  Berlusconi in riunione con i capigruppo. Dopo la replica del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha abbandonato l'Aula di Palazzo Madama per recarsi negli uffici del gruppo Pdl al Senato dove è in riunione con Denis Verdini, Renato Brunetta e Paolo Bonaiuti per fare il punto sulla situazione del partito in vista del voto. Confermata infatti la spaccatura nel Pdl con 25 parlamentari pronti a votare la fiducia come ha annunciato Formigoni.

Ore 12.55 – Sel voterà no alla fiducia. La senatrice De Petris ribadisce il no del gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà al voto di fiducia per il governo Letta. "L'esecutivo non è riuscito a far fuori il berlusconismo, né a dare speranza agli italiani" ha spiegato De Petris quindi "Non possiamo votare la fiducia al Governo".

Ore 12.45 – Gruppo Gal diviso – Dalle dichiarazioni di voto del senatore Mario Ferrara di Gal emerge che i membri del grupppo Grandi Autonomie e Libertà voteranno in ordine sparso durante  la fiducia al governo Letta.

Ore 12.35 – Iniziano le dichiarazioni di voto sulla fiducia chiesta dal governo. I primi a parlare sono i rappresentanti delle autonomie linguistiche. Karl Zeller confermando la fiducia a Letta ha attaccato  Berlusconi sulla decadenza ricordando che in altri paesi non servirebbe una legge Severino per far dimettere un politico condannato. Per il nuovo Esecutivo, hanno spiegato dalle autonomie, priorità deve essere data alla legge di stabilità e alla riforma legge elettorale. "Il risanamento non si fa da un giorno all’altro, ci aspetta un lungo e difficile cammino come ha fatto la Germania che poi è diventata il motore dell’Europa" ha spiegato Zeller, aggiungendo "Bisogna dire agli italiani anche cose impopolari cioè che le imposte sulla prima casa si pagano ovunque e l’Italia non può farne a meno". "Vogliamo una Politica realistica pragamatica e onesta" ha concluso il senatore.

Ore 12.30 – Letta: "Pongo la fiducia a cui lego la vita e il futuro del Governo". “L’Italia ha giocato un ruolo storico in Europa quando ha giocato in attacco: l’atto unico europeo del 1985 e il trattato di Bruxelles nel 1990. Per questo dobbiamo discutere assieme le posizioni da avere durante la nostra presidenza e non stare in un angolo” ha spiegato Letta nella parte finale del suo discorso, annunciando "Da domani bisogna lavorare e discutere di questo e per fare ciò perciò pongo la fiducia a cui lego la vita di questo governo".

Ore 12.25 – Letta: "Meglio cadere in piedi che andare a soluzione di basso profilo". "Voglio ringraziare tutti coloro che hanno votato questa maggioranza e non la voteranno e a chi ha lavorato al governo e da oggi non vi lavorerà più perché in questi 5 mesi abbiamo preso decisioni importanti che hanno cambiato la vita" ha proseguito il Premier ribadendo che si "impegnerà con tutte le sue forze" per raggiungere gli obiettivi di governo illustrati oggi.

Ore 12.20 – Durante la replica del Premier siparietto con il senatore Scilipoti che ha urlato in Aula ed è stato ripreso dal Presidente del Senato Pietro Grasso. "Non la pensavi così 3 anni fa!" ha urlato Scilipoti all'indirizzo di Letta subito redarguito da Grasso che invitandolo a sedersi e a non dare in escandescenze ha commentato "Si è voluto ritagliare uno spazio nella diretta tv".

Ore 12.12 – Inizia la replica di Letta: "Stanotte non ho dormito". Concluso il dibattito al Senato sul discorso di Enrico Letta ora è il turno della replica dello stesso Presidente del Consiglio che esordisce: "Stanotte non ho dormito perché oggi è una giornata storica". "Io non avevo dubbi, ma so del travaglio di molti senatori e deputati" ha dichiarato Letta, aggiungendo "Ringrazio tutti sia coloro che sono stati critici che coloro che hanno fatto delle scelte non facili, iniziando nel ringraziare la senatrice Paola De Pin, perché le sue parole hanno mostrato il travaglio la difficoltà che si ha nelle scelte complesse e dico ai senatori del M5S che garantire la libertà è importante". "Io ascolto ma non posso più sentire lezioni di morale da parte di chi minaccia perché qualcuno ha cambiato idea" ha attaccato poi il Premier.

Ore 12.10 – Si profila una spaccatura in Aula per il Pdl dopo che il gruppo ha votato per la sfiducia a Letta. Il gruppo dei dissidenti infatti continua ad appoggiare la mozione presentata in Aula da Lupi mentre Formigoni già parla di nuovo gruppo parlamentare. Secondo quanto si apprende i nomi dei dissidenti che andrebbero a formare un nuovo gruppo parlamentare sono: Naccarato, Bianconi, Compagna, Bilardi, D’ Ascola, Aielo, Augello, Caridi, Chiavaroli, Colucci, Formigoni, Gentile, Giovanardi, Gualdani, Mancuso, Marinello, Pagano, Sacconi, Scoma, Torrisi, Viceconte, L.Rossi, Quagliariello.

Ore 12.00 – Bondi: "Voi fallirete, avete dato vita ad un governicchio". Il primo interevento dopo la conclusione della riunione del Pdl è di Sandro Bondi che parla di equilibrio fra i poteri dello stato contro lo strapotere della magistratura e attacca il governo. "Questo governo è caduto il giorno della sentenza della cassazione. Lei parla di comprensione dialogo ma vuole prendere in giro il parlamento. I dati economici sono peggiorati, il debito pubblico è aumentato come la disoccupazione, siamo in recessione" ha accusato Bondi rivolto a Letta, aggiungendo "Voi fallirete avete dato vita a un governicchio e avete ottenuto solo di spaccare il popolo della libertà. Voi potete fare tutto ma non assisteremo all’umiliazione del nostro partito e di Berlusconi".

Ore 11.58 – Gruppo Pdl voterà per la sfiducia. Il gruppo del Pdl al Senato ha votato a maggioranza a favore della sfiducia al Governo Letta. E' quanto si apprende dalla riunione appena terminata a Palazzo Madama.

Ore 11.55 – Conclusa la riunione del Pdl con i senatori che rientrano in aula alla spicciolata compreso Berlusconi. Tra poco si saprà la scelta del partito sul voto di fiducia al governo.

Ore 11.45 – Lupi esclude la scissione. Sì alla fiducia al governo Letta ma nessuna scissione del Pdl, sarebbe questa la linea seguita dai ministri del Pdl dopo la spaccatura nel partito. Lo ha spiegato il ministro dei trasporti Maurizio Lupi in una pausa dai frenetici incontri che in questi minuti stanno avvenendo a Palazzo Madama. "L'unica cosa certa è che da due giorni stiamo lavorando non per la divisione, ma per l'unità" ha detto Lupi, aggiungendo "Dunque gruppi autonomi o altre ipotesi simili non esistono. C'è un consistente numero di senatori che chiede si possa votare la fiducia al Governo Letta". Formigoni però è convinto del contrario e ribadisce che "oggi pomeriggio ci troviamo noi 25 ex Pdl per prepararci alla nascita di un gruppo autonomo che si chiamerà i Popolari".

Ore 11.40 – Intanto continua il dibattito in Aula con le opposizioni che confermano il no alla fiducia. Tutti i rappresentanti di Sel, Lega nord e M5S che sono intervenuti fino ad ora infatti hanno ribadito il voto contrario dei loro gruppi alla fiducia per il governa Letta. Il senatore De Cristofaro di Sel nel suo discorso però ha avvertito "Non si pensi di sciogliere le camere per non votare sulla decadenza di Berlusconi da senatore".

Ore 11.30 – Lupi: "Depositata risoluzione a favore di Letta". I senatori del Pdl insieme a Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, stanno  votando per decidere se continuare ad appoggiare il governo Letta. Alla riunione, ancora in corso, avrebbe preso parte per qualche minuto anche il Ministro Maurizio Lupi per annunciare ai colleghi la presentazione della risoluzione a favore del governo Letta da parte di alcuni senatori del Pdl.

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Ore 11.20 – Franceschini: "Con documento firmato da 23 senatori Pdl, nasce nuova maggioranza". Sembra ormai che per il governo di Letta si vada verso il rimpasto con l'appoggio dei fuoriusciti dal Pdl. "Mi pare del tutto evidente che la mozione presentata, e firmata anche da 23 senatori del Pdl, consenta politicamente la nascita di una nuova maggioranza" ha spiegato infatti il ministro per i rapporti con il parlamento Dario Franceschini.

Ore 11.15 – Formigoni: "Anche se Berlusocni ci ripensa è ormai scissione".  Secondo alcune indiscrezioni sarebbero circa 27 i senatori di Pdl e Gal che hanno già firmato un documento a sostegno del governo Letta tra cui Roberto Formigoni. Lo stesso ex govermatore della Lombardia ha annunciato che alcuni parlamentari Pdl sono "pronti già nel pomeriggio a dar vita ad un nuovo gruppo". "Anche se Silvio Berlusconi dovesse votare la fiducia noi faremmo comunque i gruppi autonomi, per una questione di chiarezza" ha detto Formigoni, ribadendo che un ripensamento di Berlusconi a questo punto "sarebbe tardivo".

Ore 11.05 – Sky Tg24: "Gruppo Pdl voterà la fiducia al Senato". Secondo fonti non confermate il gruppo del Pdl sarebbe pronto a votare compatto la fiducia al governo dopo aver ascolatato il discorso di Letta. La decisione sarebbe arrivata al termine della riunione dei parlamentari avvenuta  a Palazzo Madama alla presenza di Berlusconi.

Ore 11.00 – Caos in Aula dopo l'intervento della De Pin. Castaldi del M5S è salito in alto sui banchi per affrontare la collega già in lacrime dopo il discorso. A detta di alcuni esponenti del Pd e di Scelta civica il senatore avrebbe minacciato la De Pin con insulti e per questo sono state chieste sanzioni a Grasso che ha chiesto una relazione ai questori. Sul caso è interventuto anche Casini che si è avvicinato ai banchi della presidenza.

Ore 10.55 – De Pin ex del M5S voterà la fiducia. La senatrice Paola de Pin ex 5 stelle nel suo discorso attacca duramente il suo ex partito annunciando il voto di fiducia al governo Letta. "Nonostante le mie perplessità mi vedo costretta a dare la fiducia a questo governo per cambiare la legge elettorale e tenere sotto controllo i conti" ha spiegato la De Pin, proseguendo "Credo ancora nella possibilità di un governo fatto da persone fuori dagli interessi del partito". Alla fine arriva l'attacco ai grillini accusati di "intolleranza e chiusura" e di "tradimento verso gli elettori" tra gli appalusi di una parte dell'Aula e gli insulti dei suoi ex colleghi di partito.

Ore 10.50 – Giarruso del M5S ribadisce il no alla fiducia. "Quale fiducia può ottenere un Governo che ha compiuto la più grande distruzione della giustizia dal dopoguerra?" ha chiesto il Senatore grillino durante il suo discsorso in Aula, aggiungendo "Il Governo ha ceduto alle mafie e alla criminalità organizzata. Altro che fiducia".

Ore 10.47 – Nencini (PSI): "Chiudiamo una settimana terribile che ha ridicolizzato l'Italia nel mondo".  "Non si può accusare Napolitano di tradimento e fellonia e poi votare la fiducia" ha attaccato  Nencini.

Ore 10.40 – Ciampolillo (M5S): "Letta e la maggioranza abbandonino il campo e vadano a casa". "Per tutti arriva il momento della verità. Questa classe politica ha saputo solo spartirsi privilegi e poltrone" ha dichiarato il senatore del Movimento Cinque Stelle, aggiungendo "l’Italia ha bisogno ora di una classe politica nuova, fatta di persone normali". Ribadendo il no alla fiducia al governo Letta il senatore grillino ha annunciato che il movimento è pronto ad andare alle urne.

Ore 10. 35 – Casini: "Il governo Letta non è il secondo tempo della campagna elettorale". Duro attacco di Casini contro le minacce e il comportamento del Popolo della libertà sulla situazione del governo. "Bisogna evitare sabotaggi continui perché il governo Letta non è il secondo tempo della campagna elettorale" ha sottolineato Casini , aggiungendo "Il travaglio del Pdl è comprensibile perchè è inaccettabile ridurre la storia politica di Berlusconi a una storia criminale, ma è necessario anche tenere divisa la vicenda politica da quella giudiziaria".

Ore 10.30 – Parla Casini che invita a sospendere la seduta perché gli esponenti del Pdl sono tutti fuori dall'Aula. Provocoratoriamente il leader centrista dell'Udc Pierferdinando Casini si rivolge al Presidente del Senato Grasso invitandolo a ssospendere la seduta perché dopo il discorso di Letta gli esponenti del Pdl sono usciti fuori dall'Aula in una sorta di assembela per decidere come votare durante la fiducia al governo.

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Ore 10.23 – Letta chiude citando Croce: "Ciascuno di noi si ritiri nella propria coscienza e procuri di non meritarsi un vergognoso rimorso col voto". Durante il suo discorso dove ha citato anche il Papa, Letta ha esortato l'Italia ad essere protagonista in Europa e a risollevarsi dal momento di crisi. “Il 2014, quando l'Italia avrà la presidenza dell'Unione europea, è un anno decisivo, in cui l’Italia può essere protagonista” ha ricordato Letta, aggiungendo  “scrolliamoci di dosso l'idea che stare in Europa è fare i compiti a casa, è un cammino di popoli. Abbiamo il diritto di sognare gli stati uniti d’Europa per noi ma soprattutto per i nostri figli".

Ore 10.20 – Letta: "Dateci fiducia per l'Italia e gli italiani". Il Premier finisce il suo discorso lanciando un appello a tutti: "Basta con la politica di trincea concentriamoci su ciò che dobbiamo fare". "Coraggio e fiducia è quello che torno a chiedervi" ha scandito il Premier, aggiungendo "Dateci una fiducia che non è contro qualcuno ma per l’Italia e gli italiani".

Ore 10.15 – Berlusconi: "Non muoio neanche si ammazzano". L'intento del Cavaliere è sempre battagliero. In un'intervista a Panorama Berlusconi infatti ribadisce "Non muoio neanche se mi ammazzano" e ritorna a definirsi come vittima dello stalking della giustizia italiana. Su questo punto Berlusconi ha confessato: "Spero ancora che Napolitano prenda posizione sulla legge Severino su una possibile incostituzionalità della norma".

Ore 10.10 – Letta: "Non è un governo del rinvio". Letta intanto prosegue il suo discorso in Aula respingendo la definizione di "Governo del rinvio" ed elencando alcuni dei risultati raggiunti dall'Esecutivo. "Questi 5 mesi di governo hanno già determinato un primo significativo sollievo fiscale agli italiani. A chi polemizza, faccio presente che grazie al governo sono state pagate meno tasse per tre miliardi, ci sono stati più soldi in busta paga per i dipendenti, incentivi alle assunzioni e sgravi fiscali. Anche questi sono fatti, non rinvii" ha sottolineato il Premier.

Ore 10.03 – Berlusconi: "Sentiamo Letta, poi decidiamo". Ancora incertezza sul voto di ficducia al governo da parte del Pdl . Silvio Berlusconi entrando in Aula a Palazzo Madama ai giornalisti che gli chiedevano se il Pdl voterà o meno la fiducia al governo Letta infatti ha risposto “Vediamo cosa succede. Prima sentiamo cosa dice il presidente Letta e poi decidiamo”. Berlusconi invece non ha fatto commenti sulla situazione interna del Pdl. Ha preferito non rispondere a chi gli chiedeva se si sentisse tradito dai suoi e da Alfano.

Ore 9.58 – Arriva Silvio Berlusconi. In Aula a Palazzo Madama arriva anche Silvio Berlusconi assente all'inizio del discorso del Premier Letta e alle prese con la spaccatura del partito. Assente al Senato anche uno dei dissidenti del Pdl Fabrizio Cicchitto.

Ore 9.55 – Letta: "Ce la possiamo fare" . Il Premier invita i partiti a continuare la legislatura e ad attuare le riforme necessarie. Letta esorta i partiti a impegnarsi per il paese ripetendo "ce la possiamo fare". Il Presidente del Consiglio elenca le cose fatte e alcune delle priorità da portare a termine come la riforma elettorale che "è materia parlamentare e va fatta con il coinvolgimento di tutte le forze politiche"

Ore 9.50 – Letta "Con le elezioni ci sarebbe l'ingovernabilità del Paese". "La crisi ora sarebbe folle perché le elezioni  consegnerebbero di nuovo il Paese all'ingovernabilità. Non ci sarebbe una chiara maggioranza" ha spiegato il Premier in Aula, ricordando che "una crisi ora significherebbe rinunciare a riforme politiche ed istituzionali importantissime su cui si erano impegnati solennemente i partiti".

Ore 9.47 – Letta: "Le sentenze si rispettano e si applicano". "La nostra Repubblica democratica si fonda sullo stato di diritto. Le sentenze si rispettano e si applicano" ha sottolineato il Premier con chiaro riferimento alla vicenda giudiziaria di Berlusconi attirandosi le prime contestazioni dai banchi del centrodestra

Ore 9.45 – Letta in Senato rivendica il lavoro fatto al Governo contro le sceneggiate dei partiti. "L'Italia corre rischio fatale, irrimediabile e gli italiani non ne possono più delle sceneggiate" ha spiegato il Premier aggiungendo "Il dibattito pubblico è stato condizionato dalle sceneggiate dei partiti e dalla vicenda giudiziaria di Berlusconi".

Ore 9.40 – Letta: "Da noi dipende il futuro del Paese. E il nostro plauso deve andare a Giorgio Napolitano per quanto fatto per l'Italia". Esordisce con un richiamo al lavoro del Presidente della Repubblioca l'intervento di Enrico Letta al Senato a cui i senatori rispondono con un minuto di applauso.

Ore 9.30: In perfetto orario comincia la riunione del Senato della Repubblica. A presiedere la seduta proprio il Presidente Grasso.  Il programma della giornata prevede l'intervento del Premier, poi circa due ore e mezza di dibattito tra i senatori e poi un nuovo intervento di Letta per la replica. Solo successivamente ci saranno le dichiarazioni di voto dei gruppi politici e il voto di fiducia.

In seguito a una giornata ricca di incontri, polemiche e dichiarazioni è arrivato il giorno della verità per il governo guidato da Enrico Letta. Oggi il premier, in seguito alle dimissioni dei parlamentari del Pdl, chiederà in Aula la fiducia. A partire dalle 9.30 Letta sarà a Palazzo Madama per un intervento e poi per il voto. Nel pomeriggio arriverà a Montecitorio. Il suo sarà un intervento mirato a un chiarimento che, indica Napolitano, preveda per il governo uno sbocco non precario fino al 2015. Nel corso della giornata di ieri il premier ha respinto le dimissioni dei cinque ministri del Popolo della libertà ed è proprio il partito del Cavaliere che arriva all’appuntamento odierno spaccato. Per tutta la giornata di ieri il segretario Angelino Alfano e le colombe del partito hanno provato a convincere Berlusconi a far votare la fiducia al governo.

Berlusconi convinto a sfiduciare il governo – Da parte di Berlusconi però sono arrivati solo attacchi all’indirizzo del governo e del Capo dello Stato e il Cavaliere ha espresso in serata la sua chiara posizione: sfiduciare l’esecutivo. Gli stessi Berlusconi e Alfano si sono incontrati di nuovo in serata e ognuno dei due avrebbe mantenuto le proprie posizioni: Alfano sostiene Letta, a differenza del Cavaliere.  In giornata anche il senatore del Pdl Carlo Giovanardi aveva fatto sapere che i numeri per la fiducia ci sono. A suo dire sarebbero 40 i senatori pronti a sostenere Letta.

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