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Corteo antirazzismo a Firenze: in diecimila con i senegalesi

In ricordo dei senegalesi uccisi martedì scorso, sfilano in diecimila a Firenze per il corteo antirazzismo. Da Casa Pound, intanto, una militante afferma: “Non chiediamo scusa”.
A cura di Carmine Della Pia
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senegalesi firenze

In diecimila sfilano a Firenze dalle 15 di questo pomeriggio: il corteo antirazzismo è in ricordo dei senegalesi uccisi martedì 13 dicembre. Una manifestazione senza colori politici, come aveva chiesto l’imam Izzedin Elzir, leader nazionale dell’ Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii). Soprattutto un omaggio a Modou Samb e Mor Diop, i due senegalesi uccisi martedì scorso per mano di Gianluca Casseri, estremista di destra, suicidatosi poco dopo la sparatoria.

 In ricordo delle vittime

Il corteo è partito alle 15 da piazza Dalmazia, la prima tappa del killer, prima di raggiungere il mercato San Lorenzo e sfoderare nuovamente la sua pistola Magnum 357. In testa ci sono il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, e il leader di Sel, Nichi Vendola. Tra i partecipanti anche il leader del Pd, Pierluigi Bersani, e Rosy Bindi. Gli amici delle vittime reggono cartelli con su le loro foto. I funerali dei due senegalesi dovrebbero svolgersi lunedì o martedì prossimo, visto che ieri il pm Paolo Canessa ha dato il nulla osta per la restituzione delle salme. Il luogo della cerimonia non è ancora stato scelto, ma si pensa a PalaMandela o Fortezza da Basso e i centri sociali hanno già annunciato la propria partecipazione. Questa sera, durante la partita di calcio Fiorentina – Atalanta che si terrà allo stadio Franchi, un minuto di silenzio per ricordare le vittime e per schierarsi contro ogni forma di razzismo.

Casa Pound: "Non chiediamo scusa"

A proposito di centri sociali, Chiara Del Fiacco, militante Casa Pound, si dice contraria alle scuse: “Il nostro stile politico ci ripulirà da una macchia che ci ha sporcati ingiustamente e per cui non abbiamo nessuna colpa nè sentiamo di dover chiedere scusa a nessuno”. Il movimento di estrema destra è stato coinvolto nella follia omicida di Gianluca Casseri subito dopo l’avvio delle indagini: l’uomo era militante di estrema destra, frequentava Casa Pound Firenze e non esitava ad ostentare il suo fervente razzismo, rimpiangendo il ventennio fascista. Proprio per tale motivo i senegalesi avevano chiesto la chiusura del centro sociale, ma dai diretti interessati arriva una netta presa di distanza per l’accaduto. Il responsabile di Casa Pound Firenze, Saverio di Giulio, aveva chiesto un incontro ai senegalesi, e la militante Chiara Del Fiacco ha dichiarato: “Se neppure i parenti e gli amici di Casseri sapevano che era un folle, come potevamo capirlo noi quando veniva a parlare dei suoi libri alle nostre conferenze? La nostra porta è aperta a tutti non chiediamo di certo certificati di sanità mentale”.

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