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Proseguono le indagini sulla vita di Gianluca Casseri

Si indaga in queste ore sulla vita del killer che ieri ha ucciso due senegalesi a Firenze e ne ha feriti altri tre. Le forze dell’ordine hanno perquisito le due case di Casseri a Cireglio e a Firenze, è giallo sulla sparizione di un hard disk.
A cura di Susanna Picone
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Si indaga in queste ore sulla vita del killer che ieri ha ucciso due senegalesi a Firenze e ne ha feriti altri tre. Le forze dell'ordine hanno perquisito le due case di Casseri a Cireglio e a Firenze, è giallo sulla sparizione di un hard disk.

È stata una strage “veloce” quella portata a termine ieri da Gianluca Casseri, il 50enne di Cireglio che ha provato ad uccidere cinque senegalesi a Firenze. Due, Samb Modou e Diop Mor, non sono sopravvissuti alla sua Smith & Wesson (legalmente detenuta), mentre gli altri tre sono rimasti feriti.Oggi a Firenze si celebra la giornata del lutto cittadino per combattere la “follia xenofoba” dell’efferato gesto di Casseri ma, nonostante il suicidio dello stesso killer, la vicenda non può ancora essere chiusa. Gli inquirenti, infatti, sono al lavoro per provare a conoscere meglio la storia del killer: di Gianluca Casseri in queste ore si è scritto tanto, è stato definito come un estremista di destra, vicino a CasaPound, un uomo che solo da qualche mese viveva a Firenze.

“ Non c'è stata nessuna lite, nessuna interlocuzione con le vittime, nessuna provocazione da parte di Casseri prima di sparare contro i senegalesi. Li ha mirati e ha sparato. ”
Procuratore capo di Firenze
Da alcuni anni era in cura per una forma di depressione, malattia dalla quale però sembrava guarito. Le forze dell’ordine hanno perquisito subito entrambe le case dell’uomo, quella a Cireglio (Pistoia) e quella di via del Terzolle a Firenze che sembra essere stata “ripulita” da qualcuno: hanno trovato diversi libri di esoterismo ma in particolare si riflette su ciò che mancherebbe e cioè l’hard disk del computer. È da capire perciò se sia stato lo stesso killer a farlo sparire prima di uccidersi o se una seconda persona abbia potuto agire per lui.

L’hard disk potrebbe chiaramente contenere delle informazioni importanti riguardo i pensieri e le ultime fasi della vita di Casseri e potrebbe dare qualche spiegazione in più riguardo l’esistenza o meno di un piano dettagliato o del gesto di un folle. Quello che si sa è che era abitudine dell’uomo frequentare i mercati, sia quello di Dalmazia che quello di San Lorenzo. Lì si recava per fare la sua spesa quotidiana. Sembra inoltre che tra la documentazione sequestrata dagli inquirenti ci fosse anche una ricerca su un terzo mercato, quello di Sesto Fiorentino che lascerebbe pensare ad un ulteriore attacco premeditato da Casseri.

Le forze dell’ordine hanno inoltre trovato nel sottosuolo della casa di Cireglio un vero e proprio laboratorio attrezzato per preparare le munizioni con cui il killer andava ad “esercitarsi” al tirassegno.

(Foto Adnkronos)

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