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Corea del Nord rivendica il successo del missile e avverte: “In grado di colpire basi Usa”

La Corea del Nord ha rivendicato il successo dell’ultimo lancio missilistico: si è trattato di un Hwasong-12 che ha raggiunto l’altitudine di 2111 km e la gittata di 787 chilometri. Le operazioni sono state condotte sotto la supervisione del leader Kim Jong-un.
A cura di Susanna Picone
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Kim Jong-un 2

La Corea del Nord ha ufficializzato di aver lanciato con successo il missile di domenica. Secondo le agenzia di stampa del Paese, Pyongyang ha dichiarato di aver lanciato il missile Hwasong-12, che ha raggiunto un'altitudine di 2111 chilometri e ha percorso 787 chilometri e che secondo le autorità nordcoreane è capace di portare una testata nucleare “di grande dimensioni”. L'agenzia statale Kcna ha riferito che al lancio di ieri ha assistito il leader del regime, Kim Jong-un. Kim, inoltre, avrebbe impartito l'ordine a scienziati e tecnici di “continuare a sviluppare più precise e diversificate” testate nucleari e i modi per il loro utilizzo, oltre a quello di “fare i preparativi per un maggior numero di test fino a quando gli Usa e i loro vassalli non faranno le giuste scelte con ragione”. Per Pyongyang gli Stati Uniti non dovrebbero “trascurare o sottostimare la realtà” che le loro basi nell'Asia-Pacifico “sono nel range di un attacco”.

Domani riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla crisi nordcoreana – Il consiglio di sicurezza dell'Onu terra domani una riunione a porte chiuse per discutere l'ultimo lancio missilistico della Corea del Nord. La richiesta è stata avanzata da Usa  e Giappone. Dopo il lancio del missile balistico la Casa Bianca ha affermato che questa ultima provocazione deve indurre “tutti i paesi a rafforzare le sanzioni”. La Corea del Nord “è stata una palese minaccia troppo a lungo” e gli Stati Uniti promettono di essere al fianco di Corea del Sud e Giappone “di fronte alla seria minaccia”, così Washington, mentre l'Unione europea parla di “minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale”. Anche la Cina ha condannato il nuovo test e ha invitato Pyongyang a “contenersi”. Il nuovo presidente sudcoreano, Moon Jae-In, ha definito il primo test dopo la sua investitura “una grave minaccia alla sicurezza regionale e una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. “In questo clima di cooperazione multilaterale certamente c'è anche la preoccupazione per quello che succede in questo quadrante del mondo, e quindi l'ultimo test balistico della Corea del Nord”, ha dichiarato dalla Cina il premier italiano Paolo Gentiloni.

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