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Charlie Gard, la mamma: “Stanno per staccargli la spina”

Ad annunciare il distacco delle macchine è stato Piero Santantonio, presidente dell’associazione Mitocon che si occupa di malattie mitocondriali : “Stanno per staccare le macchine di Charlie, ci ha detto stasera la mamma, Connie Yates”.
A cura di C. M.
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Il piccolo Charlie Gard
Il piccolo Charlie Gard

A breve staccheranno le macchine che tengono in vita il piccolo Charlie Gard, il bambino inglese di 11 mesi affetto da una rarissima patologia genetica: "Stanno per staccare le macchine di Charlie, ci ha detto stasera la mamma, Connie Yates", ha annunciarlo Piero Santantonio, presidente dell’associazione Mitocon che si occupa di malattie mitocondriali come quella del piccolo Charlie. Santantonio ha poi lanciato un altro appello, diretto ai medici britannici che hanno in cura il piccolo Charlie: "Fermatevi, il protocollo scientifico si trattamento sperimentale è pronto".

Al bambino, a cui è stata diagnosticata una rara malattia – la sindrome da deperimento mitocondriale, che causa il progressivo indebolimento dei muscoli e di cui esistono solo 16 casi in tutto il mondo – all’età di due mesi doveva essere staccata la spina alcuni giorni fa, ma dopo il pronunciamento della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha dato il benestare ai medici dell'ospedale inglese, i dottori hanno rimandato la procedura per concedere ai genitori qualche giorno in più con il figlio.

La vicenda giudiziaria del piccolo Charlie Gard è nata qualche mese fa, quando i genitori hanno richiesto ai medici britannici il permesso di portare il bimbo negli Stati Uniti per sottoporlo a una cura sperimentale. L'ospedale si è opposto e nel giro di breve è partita una battaglia in sede giudiziaria: i tribunali inglesi di ogni grado hanno sempre dato ragione ai dottori, che chiedevano di interrompere quello che consideravano inutile accanimento terapeutico, sentenze confermate anche pochi giorni fa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Dopo le varie pronunce, dunque, ora l'ospedale procederà con il distacco delle macchine che tengono in vita il bambino.

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