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Elena Ceste: storia di un omicidio premeditato

Ceste, la figlia di Elena tormentata dall’amica del padre: “Ti aspetto fuori la scuola”

La cinquantaseienne diventata intima di Michele Buoninconti dopo il suo arresto per l’omicidio della moglie Elena Ceste, è stata denunciata dalla figlia della donna per stalking. L’avrebbe perseguitata per convincerla a incontrare il padre. Secondo i legali dei Ceste, la donna sarebbe stata “indotta dal Buoninconti”. A maggio è attesa la pronuncia della Cassazione per la condanna a 30 anni.
A cura di Angela Marino
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"Dì, che vuoi vedere tuo padre". M. G. 56 anni, una delle amiche di Michele Buoninconti, condannato per l'omicidio della moglie, Elena Ceste, è stata denunciata per aver perseguitato con chiamate, appostamenti e centinaia di messaggi la diciassettenne figlia di Elena allo scopo di indurla a vedere suo padre. La ragazza, insieme agli altri tre figli della coppia di Motta di Costigliole D'Asti, non vede suo padre da quando è entrato in carcere e i giudici gli hanno tolto la patria potestà.

Gli avvocati: "Indotta da Buoninconti"

"Ti aspetto fuori da scuola","Vai in bagno e rispondimi così i nonni non ti sentono", "Non dar retta a quello che ti dicono i nonni", questo il tenore dei messaggi che hanno fatto scattare la denuncia. "È evidente che la signora è stata indotta da Michele Buoninconti a tentare di recuperare un rapporto tra padre e figli" si legge nella nota degli avvocati Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia, legali dei genitori di Elena e dei quattro figli, che hanno in custodia.

Appostamenti, chiamate e messaggi

Per circa due mesi, infatti, la donna avrebbe tempestato la ragazza con centinaia di messaggi e chiamate, arrivando perfino ad appostarsi davanti alla scuola per incontrare la ragazza. La giovane, però, si è sempre rifiutata di accondiscendere alle richieste della donna. "Puoi dire ai nonni: lo voglio guardare negli occhi…. – diceva M. G. "Quasi tutta Italia pensa che sia un cattivo padre, perché abbandonarlo? Starà molto tempo in carcere". Dopo alcune settimane le pressioni hanno avuto effetti negativi sul rendimento scolastico della ragazza, causandole forti stati d'ansia, fino a che non si è decisa a parlarne con i nonni, che hanno preso immediatamente provvedimenti per salvaguardare i figli di Elena.  "Non c'è nessuna intenzione da parte della ragazza di avere contatti con un uomo che si porta dietro l'ombra di un delitto atroce sulla sua coscienza, ammesso che ce l'abbia" hanno concluso i legali dei figli della Ceste.

L'amicizia con Michele Buoninconti

Oltre a chiedere con insistenza un incontro, la 56enne inviava anche alla ragazza messaggi di rimprovero dopo aver visto un servizio televisivo in cui si parlava di Buoninconti. "Ciao, non ho avuto più tue notizie. Siete stati voi a raccontare com'era vostro padre ai giornalisti? Non ho parole…". La donna, M. G. 56 anni è entrata in contatto con il marito della Ceste nel 2015, quando era già detenuto per l'omicidio di Elena, diventando in breve tempo intima del 49enne piemontese. Lo scorso giugno uno dei colloqui in carcere con Buoninconti è finito al centro di servizio di Chi l'ha visto? generando polemiche per i contenuti della conversazione: "Il carcere? È come una vacanza" diceva Michele a quattro mesi dal ritrovamento del corpo della moglie.

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