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Cesare Battisti in Italia: “Ora so che andrò in prigione”. Bonafede: “Andrà a Oristano”

Cesare Battisti ha parlato con i funzionari dell’Antiterrorismo che l’hanno accolto all’aeroporto di Ciampino, dove è arrivato dalla Bolivia: “So che andrò in carcere” sono state le sue prime parole. Il ministro della Giustizia Bonafede ha rivelato che l’ex terrorista sarà trasferito nel carcere di Oristano, e non di Rebibbia, per scontare i due ergastoli a cui è stato condannato.
A cura di Ida Artiaco
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"Ora so che andrò in prigione". Sono queste le prime parole pronunciate da Cesare Battisti al suo arrivo all'aeroporto di Ciampino, dopo l'arresto avvenuto in Bolivia domenica scorsa al termine di 37 anni di latitanza. L'ex terrorista, che sarà trasferito nel carcere di Oristano, in Sardegna, e non a Rebibbia come era stato deciso in un primo momento, ha parlato con i funzionari dell'Antiterrorismo che lo hanno accolto in una delle sale della sede del 31/o Stormo dell'Aeronautica presso lo scalo capitolino e ha ringraziato le forze dell'ordine per avergli consegnato dei vestiti invernali. Battisti, appena sceso dall'aereo, senza manette, è stato preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria dopo una sosta all'ufficio immigrazione per il fotosegnalamento.

Una volta completato il trasferimento in carcere sarà in cella da solo, con sei mesi di isolamento diurno, nel circuito di alta sicurezza riservato ai terroristi. Questo perché il suo è un caso di ergastolo ostativo, ossia senza la possibilità di ottenere benefici nell'esecuzione della pena, almeno se le condizioni non mutano, come hanno spiegato il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna.

Salvini: "Giornata che aspettavamo da 37 anni"

"Giornata che si aspettava da 37 anni, c'è voluta bravura degli investigatori e delle forze dell'ordine, un po' di fortuna e la collaborazione di paesi amici". È stato questo il commento del vicepremier Matteo Salvini, che ha parlato nel corso di una conferenza stampa congiunta con il premier Giuseppe Conte e il ministro della Giustizia, Bonafede. "Stiamo lavorando sulle altre decine di terroristi che ancora non stanno scontando la loro pena nelle carceri italiane. La galera per Battisti solo un punto di partenza e non di arrivo", ha sottolineato, precisando quanto già aveva dichiarato in mattinata all'aeroporto di Ciampino: "Battisti ora marcirà in galera. Ha operato indisturbato e per decenni alla faccia dei morti, questa è una giornata all'insegna della giustizia, con l'Italia che ha guadagnato nuova rispettabilità – ha detto in video pubblicato su Facebook".

Bonafede: "Battisti in viaggio verso il carcere di Oristano"

Dello stesso avviso anche il ministro della Giustizia, Bonafede. "Oggi è stato momento importante per il popolo italiano, soprattutto per le famiglie delle vittime. È stato lanciato un messaggio di giustizia che non si indebolisce con il passare del tempo. Tutte le istituzioni sono state compatte, con la collaborazione del ministero dell'Interno per arrivare a un risultato importante per tutti i cittadini italiani. Anche la collaborazione con i paesi amici è stata positiva: oggi l'Italia si fa rispettare nel mondo, nella prevenzione del terrorismo". E comunica infine che l'ex terrorista non sarà portato nel carcere di Rebibbia ma in quello di Oristano: "Ci tengo a dire che la fuga di Battisti ha mortificato il dolore delle famiglie delle vittime ed è stata protetta e assecondata da alcuni governi, come quello francese o brasiliano sotto Lula. Adesso l'atmosfera è cambiata, i valori principali di ogni democrazia vengono rispettati. In questi minuti Battisti è consegnato alla polizia, che lo porterà nel carcere di Oristano per garantire la massima sicurezza".

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