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Caso Ruby

Caso Ruby: chiesto il rinvio a giudizio per Minetti, Mora e Fede. Ambra e Chiara saranno parte civile.

Nell’udienza preliminare i pm hanno ribadito la necessità di processare Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede in quanto avrebbero gestito il giro di ragazze che frequentava Arcore. Intanto Ambra e Chiara, le miss piemontesi, si sono costituite parte civile.
A cura di Alfonso Biondi
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Udienza preliminare a Milano per Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora. I tre sono indagati per induzione  e favoreggiamento alla prostituzione e alla prostituzione minorile in un processo parallelo a quello che a Milano vede imputato Berlusconi per concussione e prostituzione minorile (il cosiddetto processo Ruby).

Nessuno dei 3 si è presentato all'udienza. Secondo l'ipotesi della pubblica accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Piero Forno e dal pm Antonio Sangermano, Minetti, Fede e Mora avrebbero gestito il giro di ragazze che frequentava abitualmente la dimora del Presidente del Consiglio. Tra le ragazze che facevano parte del "giro" ci sarebbe stata anche Ruby Rubacuori, la marocchina che avrebbe partecipato ad alcune feste ad Arcore quand'era ancora minorenne.

Secondo la ricostruzione dell'accusa Lele Mora avrebbe avuto il compito di "arruolare" le ragazze; Emilio Fede, invece, avrebbe dovuto valutare la loro "idoneità"; Nicole Minetti, infine, si sarebbe occupata degli aspetti propriamente gestionali: trasporti, pagamenti etc. I pm hanno parlato di un vero e proprio "sistema strutturato per fornire ragazze disponibili a prostituirsi". Per i 3 è stata ribadita la richiesta di rinvio a giudizio.

PARTI CIVILI- Ambra Battilana e Chiara Danese, le due giovanissime ragazze che nell'agosto scorso avevano partecipato a una serata a Villa San Martino ad Arcore, hanno richiesto di costituirsi parte civile nel processo.  Nella richiesta avanzata dai loro legali si legge che le due hanno "subito un danno non patrimoniale costituito dalla profonda ed enorme sofferenza subita" per essere state considerate al pari di meretrici e quindi di essere state indotte a tale attività perché invitate a partecipare "ad una serata ad Arcore nella dimora di Silvio Berlusconi", dimora che abbandonarono appena si resero conto del reale scopo della partecipazione.

Maria Grazia Domanico, gup di Milano, ha accolto la richiesta delle due miss piemontesi, spiegando che le ragazze hanno diritto di entrare nel procedimento perché il fatto di essere state associate alla presunta induzione alla prostituzione per le serate ad Arcore potrebbe aver cagionato loro un danno di immagine. Delle due ragazze era presente solamente Chiara. La ragazza non ha rilasciato dichiarazioni e si è trincerata dietro un timido "Sono contenta, speriamo vada tutto bene". Per quanto riguarda Ruby, che nel processo risulta parte offesa, non è giunta alcuna richiesta di costituzione di parte civile.

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