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Caso Rixi, il viceministro: “L’ideologia Cinque Stelle giustificherebbe anche i campi di sterminio”

Domani arriverà il giudizio sul viceministro leghista Edoardo Rixi, indagato nell’inchiesta Spese Pazze. La vicenda rischia di far tornare il governo allo scontro verificatosi anche nel caso di Armando Siri: questa volta però i rapporti di forza sono cambiati. Rixi farà ciò che gli indicherà Matteo Salvini, afferma il viceministro in un’intervista, per poi arrivare a paragonare la posizione dell’alleato di governo ad una giustificazione dei campi di sterminio.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: Edoardo Rixi.
In foto: Edoardo Rixi.

È attesa per domani la sentenza del tribunale di Genova su Edoardo Rixi, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed esponente della Lega indagato nell'inchiesta Spese Pazze. L'accusa è quella di peculato: fra il 2010 e il 2012, mentre era consigliere regionale in Liguria, Rixi si sarebbe fatto rimborsare con soldi pubblici ingenti spese personali, fra cui cene e viaggi, fatte invece passare per questioni istituzionali. Nel caso dovesse arrivare una condanna, il governo si troverebbe in una posizione decisamente scomoda: alcune settimane fa, il caso di Armando Siri, il sottosegretario leghista indagato per corruzione, aveva monopolizzato lo scontro fra gli alleati di governo, risultando infine in una revoca dell'incarico sostenuta dalle pressioni del Movimento Cinque Stelle. Dopo l'indiscutibile vittoria della Lega alle europee e il tracollo dei pentastellati, tuttavia, i rapporti di forza interni all'esecutivo sembrano però destinati a cambiare.

"Se mi fanno saltare ci guadagno in salute. Non mi va di essere un’altra tacchetta che mettono sul loro carro armato per far vedere che la Lega non vale niente, nonostante il 34% . Sparare sempre al compagno di banco non ha pagato", ha commentato Rixi in un'intervista al Corriere della sera alla vigilia del giudizio. "È surreale. Mi danno già tutti per condannato", ha dichiarato il viceministro, aggiungendo che per lui "la condanna è scattata quando è iniziata tutta questa storia. Ma confido nella magistratura". Ai parlamentari del M5S che sottolineano che l'accordo di governo prevede le dimissioni per chiunque riceve una condanna, sia anche di primo grado, Rixi risponde: "Hanno ragione, ma nel contratto c’era anche scritto che Armando Siri non si doveva dimettere fino al rinvio a giudizio. Per loro era inaccettabile in campagna elettorale e quindi hanno bloccato ogni mediazione. O il contratto si applica sempre, o non si applica. Raggi doveva andare a casa due volte e anche Appendino". Poi continua: "Ma lo sanno che a Genova, la mia città, tanti che votavano il Movimento gli hanno tolto il voto per me?".

Edoardo Rixi come Danzica

Nel caso arrivasse la condanna, specifica il vicemistro, rimanderà la decisione a Matteo Salvini. "Faccio quello che dice lui, non quello che decide Di Maio", precisa Rixi, aggiungendo di riconoscere Giuseppe Conte come il suo premier, ma di trovarsi a ricoprire la carica di viceministro perché lo ha voluto il leader del Carroccio. Riguardo al processo normativo, che lascerebbe tuttavia l'ultima parola al presidente del Consiglio e al capo dello Stato, dichiara: "Questa legge, fatta ai tempi di Monti, è una roba sbagliata. Non puoi mettere l’esecutivo sotto ricatto. Devi dire di sì a tutti, sennò il primo no che dici arriva uno e ti fa un esposto alla procura".

Rixi arriva poi, in un parallelo azzardato, a paragonare la posizione degli alleati di governo ad una giustificazione dei campi di sterminio: "Io con i Cinque Stelle sono sempre stato corretto e mi ha dato molto fastidio il loro atteggiamento spietato. Se ritieni che la vita degli altri non sia importante e la tua ideologia supera la tua umanità, finisci per giustificare anche i campi di sterminio". Continuando sul filone da prima guerra mondiale, Rixi dipinge poi sé stesso come Danzica, la città simbolo dell'inizio del conflitto, in risposta ad un commento di Guido Crosetto, di Fratelli d'Italia, secondo cui il viceministro sia "l’architrave del governo, se salta lui vien giù tutto".

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