Caso Maugeri, Formigoni a processo per associazione per delinquere e corruzione

L'ex presidente della Regione Lombardia e attuale senatore del Nuovo centrodestra, Roberto Formigoni, è stato rinviato a giudizio con altri nove imputati tra cui l'ex assessore regionale Antonio Simone e il faccendiere Pierangelo Daccò per l'inchiesta sui presunti fondi neri della clinica Maugeri. L'ex governatore lombardo è accusato di associazione per delinquere e corruzione. Delle stesse imputazioni dovranno rispondere anche l'ex direttore generale della Sanità lombarda Carlo Lucchina e l'ex direttore amministrativo della fondazione Maugeri Carlo Passerino e altre sei imputati tra funzionari e manager sanitari. Lo ha deciso il gup di Milano Paolo Guidi. Altri sette imputati, invece, hanno trovato l'accordo con la procura per patteggiare pene tra uno e tre anni.

Secondo l'accusa Formigoni avrebbe garantito "protezione globale per la Maugeri, a fronte di illecite remunerazioni", e si sarebbe dato da fare "affinché fossero adottati da parte della Giunta" provvedimenti ad hoc, anche in violazione dei doveri di "esclusivo perseguimento dell'interesse pubblico". In altre parole  la fondazione Maugeri avrebbe ottenuto negli anni rimborsi indebiti per prestazioni sanitarie,circa 200 milioni di euro, grazie ad una serie di delibere della Giunta regionale. Dalla Maugeri sarebbero stati poi distratti 61 milioni di euro, tramite Daccò e Simone, una parte dei quali (7,8 milioni di euro) a beneficio di Formigoni attraverso varie utilità, come viaggi, vacanze ai Caraibi, yacht, un maxi-sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna, oltre a finanziamenti per cene e soggiorni al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.