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Carmine Schiavone: “Fusti di scorie nucleari sepolti 20 metri sotto terra”

Il pentito di Camorra afferma: “La mia testimonianza sul traffico di rifiuti tossici è stata secretata da Re Giorgio”. Parla di Napolitano, all’epoca Ministro dell’Interno.
A cura di Davide Falcioni
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Carmine Schiavone "sbarca" in Germania. Il pentito di Camorra, ex boss del clan dei Casalesi, ha rilasciato una lunga intervista al Der Spiegel, interessato a conoscere i retroscena del traffico di rifiuti dalla Germania all'area nord di Napoli, in quella che oggi viene chiamata Terra dei Fuochi ma che per un lungo periodo è stata una grande pattumiera dove anche i tedeschi "nascondevano" scorie nucleari, naturalmente con il benestare delle organizzazioni criminali. Era il 1997 quando Carmine Schiavone avvisò la Commissione Bicamerale d'Inchiesta: "Gli abitanti del paese rischiano di morire tutti di cancro entro venti anni. Non credo che si salveranno gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via avranno forse venti anni di vita!". La sua è stata una profezia, vista l'incidenza dei tumori che colpisce l'area a Nord di Napoli.

Ebbene, nell'intervista allo Spiegel Schiavone afferma: "La mia testimonianza sul traffico di rifiuti tossici è stata secretata da Re Giorgio". Parla di Napolitano, all'epoca dei fatti Ministro dell'Interno del Governo Prodi, tenuto a secretare la testimonianza visto che era in corso un'indagine. "Tutte le informazioni in mio possesso – ha raccontato Schiavone al giornalista Walter Mayr – le ho date ai funzionari dell’anti Mafia italiana negli anni ’90. In quei documenti era anche scritto il nome di un’azienda intermediaria basata a Milano, che ha giocato un ruolo importante nel trasferimento dal nord al sud. Ma quella parte della mia testimonianza è stata classificata da Re Giorgio, che era ministro dell’Interno". Lo Spiegel chiede chi ci fosse dietro la società milanese: "Uno dei soci era Paolo Berlusconi" (il quale, però, ha già commentato come "una favola" il racconto del pentito).

Ma non è tutto. Carmine Schiavone fa i nomi di quattro personaggi che sulla vicenda ebbero – a suo dire – una grande influenza: “Alessandro Pansa, che allora era a capo dello Sco (Servizio Centrale operativo) e adesso è Capo della Polizia; Nicola Cavaliere era con la polizia e fu coinvolto nel caso, sempre secondo il pentito, ora è vice capo dell’Aisi; Giorgio Napolitano, che era primo ministro dell’Interno e incaricato dell’indagini. Oggi è il Presidente della Repubblica del Paese; Gennaro Capoluongo che, secondo Schiavone, era a bordo di un elicottero che faceva un tour delle discariche di rifiuti tossici. Oggi è il capo dell’Interpol in Italia". E ancora: "La mafia – afferma schiavone – è una parte dello stato. I Casalesi sono un clan statale". Accuse durissime che il collaboratore di giustizia assicura di poter provare.

La mafia è una parte dello stato, Schiavone dice, aggiungendo che i Casalesi erano un "clan Stato" e che lo Stato profitto dal business spazzatura, come pure – gravi accuse che egli dice che può dimostrare.L'ex mafioso apre la porta in una stanza dove tiene scatole di documenti, scava nelle carte e inizia a fare nomi, date e luoghi.

Al termine dell'intervista Schiavone racconta anche: "Avevamo dei nostri uomini in Germania che avevano contatti con i politici tedeschi. Anche grazie a loro i rifiuti, anche nucleari, sono arrivati alla società milanese. Il materiale radioattivo è stato consegnato in contenitori di piombo lunghi circa 50 centimetri sepolti a 20 metri di profondità. Ma la sonda che è stata utilizzata per le misurazioni è andata solo a sei metri".

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