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Bersani duro con il Governo, “pensare di modificare l’art.18 è roba da matti”

Il segretario del Pd ritorna a parlare della modifica all’art. 18 dello statuto dei lavoratori che non considera una priorità, consigliando al Governo maggiore cautela sulle norme di tutela dei lavoratori.
A cura di Antonio Palma
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Il segretario del Pd ritorna a parlare della modifica all'art. 18 dello statuto dei lavoratori che non considera una priorità, consigliando al Governo maggiore cautela sulle norme di tutela dei lavoratori.

Se il Governo ha intenzione di toccare l'art.18 dello statuto dei lavoratori nella futura riforma del mercato del lavoro, come prospettato dal Ministro Fornero, non avrà certo l'appoggio del Pd, è questo quello che ha fatto capire il segretario del partito democratico Pierluigi Bersani parlando con i giornalisti al margine della cerimonia degli auguri natalizi alla Camera. Ma Bersani è ormai da giorni che ripete le stesse considerazioni consigliando al Governo più prudenza su un terreno molto impervio come quello delle tutele dei lavoratori.

Certo questa volta il segretario del Pd ci è andato più duro, a Bersani sembrano non essere piaciute le uscite di alcuni Ministri in merito alla questione e soprattutto lo scontro con i sindacati che questi annunci stanno alimentando. Del resto l'ex Ministro già nei giorni scorsi aveva chiarito la sua posizione, ricordando che la manovra in discussione in Parlamento già è pesante per cittadini e lavoratori e dovrà essere prima "digerita" e dunque non è il caso di aggravare inutilmente i sacrifici di chi lavora. Bersani, infatti, tiene a precisare che la modifica dell'art.18, che va ad influire sulle norme dei licenziamenti, non è affatto una priorità in un contesto dove per la crisi i licenziamenti già sono continui e dove al contrario si dovrebbe mettere mano a provvedimenti per favorire le assunzioni.

Consigli ad una maggiore cautela anche dal Pdl con Alfano che scoraggia la Fornero ad avanzare per il momento simili ipotesi, ma anche dal Presidente Schifani che ha ricordato quanto sia più utile per il momento agire con azioni condivise piuttosto che arroccarsi su posizioni che accendono la scintilla delle proteste. Se dunque ideologicamente le posizioni sono diverse, al momento sembra esserci accordo tra le forze politiche che appoggiano il Governo nel rimandare la discussione all'anno prossimo. Nel Pd il dibattito sull'art.18 va avanti da settimane e non sempre c'è intesa tra le varie anime del partito che se concordano sulla necessità di misure per la crescita e di una riforma del mercato del lavoro, molto più distanti appaiono le posizioni sull'art.18.

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