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Grillo: “Una giuria popolare contro le balle della stampa”. E Mentana minaccia la querela

Il leader del Movimento 5 Stelle torna ad attaccare chi sostiene stia conducendo una battaglia contro Internet: “I giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate”. Mentana replica al comico annunciando la querela: “In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato. Ne risponderà in sede penale e civile”.
A cura di Charlotte Matteini
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Grillo

Non accenna a placarsi la polemica relativa alle bufale condivise sul Web che ha preso piede negli ultimi giorni del 2016 come conseguenza di un'intervista rilasciata dal presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella al Financial Times in cui sostanzialmente proponeva la creazione di un'autorità indipendente per la verifica della correttezza delle varie news pubblicate online per arginare il cosiddetto fenomeno della post-verità. Beppe Grillo, dopo un iniziale post in cui contrastava pesantemente le affermazioni di Pitruzzella, è tornato ad attaccare tutti coloro che secondo lui starebbero conducendo una battaglia contro Internet: "Prima Renzi, Gentiloni, Napolitano e Pitruzzella, poi il ministro della Giustizia Orlando e infine il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno. Tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull'esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell'inquisizione proposto dal presidente dell'Antitrust. Così il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet", scrive Grillo sul suo Blog.

"E alle balle propinate ogni giorno da tv e giornali chi ci pensa? Il quotidiano La Stampa ha diffuso un articolo sulla fantomatica propaganda M5S capitanata da Beatrice Di Maio, notizia ripresa da tutti i giornali e i tg, poi si è scoperto che era tutto falso. La Stampa non ha chiesto neppure scusa e nessuna sanzione è stata applicata nei suoi confronti, né degli altri giornali e telegiornali che hanno ripreso la bufala senza fare opportune verifiche", prosegue il garante del Movimento 5 Stelle.

"Poi fresca di oggi la bufala in prima pagina del Giornale di Berlusconi: "Affari a 5 stelle. Grillo vuole una banca". Una falsità totale che stravolge un fatto vero, ossia che Davide Casaleggio ha accettato di incontrare l'AD di una banca online che ha ricevuto vari premi per l'innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sula Rete e sulle sue possibilità, così come incontra decine di aziende innovative. Capite come lavorano i media?", incalza il leader del Movimento 5 Stelle, sottolineando che "i giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate" e proponendo infine lui stesso una giuria popolare per la verifica delle fake news pubblicate dai media: "Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo. Così forse abbandoneremo il 77° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa".

Subito pronta la risposta di Enrico Mentana su Facebook, che ha dedicato un post a Beppe Grillo e alla sua richiesta di istituire una giuria popolare contro i media tradizionali: "In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato. Fabbricatori di notizie false è un'offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile".

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