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L’aumento della benzina è un affare da 10 miliardi per lo Stato

A fornire questa stima Federconsumatori e Adusbef. Le associazioni puntano il dito contro i provvedimenti della manovra Salva Italia che gravano sui carburanti (rialzi di accise, in primis). Ma nuove tasse potrebbere presto portare a nuovi aumenti dei prezzi per benzina e gasolio.
A cura di Biagio Chiariello
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la stima di Federconsumatori e Adusbef che denunciano le tasse accise dello stato

Non accenna ad arrestarsi la corsa in salita del carburante. Gli ultimi rialzi del prezzo della benzina, giorno dopo giorno, portano inesorabilmente a raggiungere la quota dei due euro al litro. A ben vedere, gli aumenti sono partiti esattamente un anno fa (marzo 2011) e sono  già pari a 0,43 euro al litro. Gli effetti sul portafogli del consumatore sono stati significativi: 516 euro. Mentre va "meglio" agli automobilisti che hanno un impianto diesel sulla propria vettura: solo 504 euro in più. A incidere maggiormente sui rincari -per il 58%, pari ad oltre un euro- sono state i provvedimenti del Decreto Salva Italia. In particolare l'aumento delle accise sui carburanti dello scorso dicembre. Non è certo un caso se tra gennaio e marzo 2012 sono state registrate le ricadute più pesanti sul prezzo della benzina: 19 centesimi al litro.

Quest'impennate faranno guadagnare allo Stato italiano quasi 10 miliardi di euro all’anno. Conti in tasca, è più o meno questa la stima di Federconsumatori e Adusbef. Le associazioni hanno calcolato i rialzi di accise e iva su benzina e gasolio; nello specifico: 20 cent in più di trattenuta sulla benzina, per 240 milioni in più al mese; 23 cent sul gasolio per 575 milioni di euro in più al mese. Per un totale, tra benzina e gasolio, di 9,8 miliardi di euro all'anno.

E il problema dei prezzi della benzina potrebbe non essere finito qui. La situazione potrebbe aggravarsi qualora il governo Monti decidesse per il via libera al ritocco dell'Iva dal 21% al 23%. «Se scatterà, il assumerà una dimensione mostruosa» è il commento di Rosario Trefiletti, numero uno di Federconsumatori, che fa notare come il nostro Paese sia quello dei «costi della benzina più alti d'Europa». Non è certo un caso, se di fronte ad una situazione del genere molti italiani decidono di lasciare l'auto a casa e prendere i mezzi pubblici.

Tutto ciò mentre si registra un nuovo picco per i carburanti. Secondo i numeri odierni di Quotidiano Energia, le punte di spesa sono arrivate a 1,990 euro/litro per la benzina (al Centro e nelle Marche) mentre si mantengono stabili a 1,820 euro/litro per il gasolio (al Sud, specialmente in Sicilia) e 0,900 per il Gpl. Sulla questione è intervenuto – alla trasmissione «Radio Anch’io» – pure il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, proponendo la realizzazione di un sito web dove inserire ogni giorno tutti i prezzi della benzina zona per zona, «per permettere al consumatore di individuare il prezzo più basso richiesto vicino casa».

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