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Zaki in carcere altri 70 giorni, Amnesty a Fanpage.it: “Draghi e Di Maio intervengano”

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, a Fanpage.it sul rinvio al 7 dicembre dell’udienza del processo a carico di Patrick Zaki: “Rinvio abnormemente lungo, che sa di punizione. In tutta la vicenda giudiziaria di Patrick, comprese le udienze sul rinnovo della detenzione, non c’era mai stato un periodo di 70 giorni come è stato disposto oggi dal giudice di Mansura. A Palazzo Chigi e alla Farnesina chiedo: Cosa faranno in questi 70 giorni?”.
A cura di Ida Artiaco
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"È un rinvio abnormemente lungo, che sa di punizione. In tutta la vicenda giudiziaria di Patrick, comprese le udienze sul rinnovo della detenzione, non c'era mai stato un periodo di 70 giorni come è stato disposto oggi dal giudice di Mansura". A parlare è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, che a Fanpage.it ha commentato l'ennesimo rinvio dell'udienza del processo a carico di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'università di Bologna in carcere in Egitto da quasi 20 mesi. "Per altro il 7 dicembre – ha continuato Noury – è una data amaramente simbolica ed importante perché segnerà il 22esimo mese di detenzione per Patrick. Ognuno questi 70 giorni si prenderà la responsabilità di utilizzarli al meglio. Nel senso che la difesa preparerà la linea difensiva sperando che abbia in mano tutte le carte. La campagna per Patrick andrà avanti anche grazie al sostegno del mondo dell'informazione".

Poi, come già successo in occasione del rinvio della prima udienza, Noury si è rivolto direttamente alle istituzioni italiane affinché intervengano al più presto nella vicenda. "La domanda che ora mi sento di fare alle istituzioni italiane, o meglio a Palazzo Chigi e alla Farnesina è la seguente: Cosa faranno in questi 70 giorni? E al Parlamento, ancora: Tornerà a chiedere al governo di avviare l'iter per la cittadinanza italiana o questo giorni passeranno così, in attesa che arrivi il 7 dicembre e poi si vedrà?". Il portavoce di Amnesty International in Italia ha anche aggiunto che è difficile dire cosa accadrà il prossimo 7 dicembre: "Questo processo che si sta svolgendo a Mansura al momento riguarda un capo di imputazione, che è quello di diffusione di notizie false per la quale è prevista pena massima di 5 anni, dopodiché ci sono le altre imputazioni che sono state mosse a Patrick dall'inizio e sulle quali non è chiaro cosa accadrà. Questo processo nello specifico ne riguarda uno, le altre stanno in piedi. Questo è quello che sappiamo ma in che modo e se e quando verranno inserite nella vicenda processuale resta un mistero".

Noury, infine, si rivolge direttamente a Patrick: "A lui dico di resistere come ha fatto in questi venti mesi, perché lui sa che in Italia ci sono ogni giorno iniziative in suo favore. Noi continueremo a farle, già a partire da oggi. So che a Ravenna c'è un sit-in in occasione della visita del ministero del petrolio egiziano. E questa è una coincidenza infausta, che quest'ultimo arrivi nel nostro Paese proprio nel giorno in cui Patrick va a processo. Zaki sa che noi non lo abbandoniamo ed è reciproco, deve continuare a resistere, che non abbandoni lui questa lotta".

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