Vanessa Zappalà aveva denunciato l’ex violento: “Ha detto che mi prende a colpi di pistola”

Come spesso, purtroppo accade, all'indomani di un femminicidio, si tenta di ricostruire la storia della vittima scoprendo quelle denunce e quelle avvisaglie che rendono forse una morte ancora meno comprensibile. E anche nel caso di Vanessa Zappalà, uccisa a 26 anni sul lungomare di Aci Trezza dall'ex fidanzato di 38 anni Antonino Sciuto, poi morto suicida, si scopre che la giovane si era già rivolta alle forze dell'ordine per denunciare le minacce subite dopo la fine della loro storia.
Lo scorso maggio ai carabinieri aveva raccontato che Antonino, ossessionato dalla sua gelosia, le aveva urlato contro: "Ti prendo a colpi di pistola se so che hai qualcun altro". Parole chiare che sembrano ora un triste annuncio di quanto accaduto domenica notte su quel lungomare che la giovane Vanessa, dipendente di un panificio di Trecastagni, stava percorrendo con gli amici. Sono stati loro a raccontare ai carabinieri i momenti precedenti e successivi all'omicidio della ragazza, quando Tony si è avvicinato a loro armato di pistola a bordo di una Fiat 500, minacciandola, ancora una volta. Al rifiuto di Vanessa l'ha afferrata per i capelli e le ha sparato, una vera e propria esecuzione. Sette colpi che hanno ucciso una ragazza di 26 anni e lasciato nello sconforto un'intera comunità. Il sindaco di Trecastagni, il paese in cui Vanessa viveva e lavorava ha annunciando, per il giorno dei funerali bandiere listate a lutto e anche la sospensione per questa settimana degli spettacoli previsti. Mentre questa stasera si terrà una fiaccolata in ricordo di Vanessa.
Intanto è stato restituito ai familiari il corpo di Antonino Sciuto, che si è suicidato, impiccandosi, poco dopo l'omicidio della ex fidanzata. La Procura distrettuale di Catania ha concesso il nulla osta dopo che il medico legale ha concluso l’ispezione cadaverica, mentre nei prossimi giorni si terrà l'autopsia sul corpo di Vanessa. Intanto continuano le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Catania per tentare di individuare l'arma del delitto, una pistola calibro 7,65, e capire come Sciuto ne sia entrato in possesso. In questo senso sarà fondamentale anche capire come l'uomo che ha poi lasciato alcune scritte sul muro per i genitori e i figli sapesse in continuazione tutti gli spostamenti della sua ex fidanzata, così come testimoniato anche da diverse amiche.