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Un rifugio sul Monte Bianco chiude perché manca l’acqua: “Il nevaio non c’è più”

“Andare oltre non è possibile” spiegano i gestori, sottolineando “La mancanza di acqua va di pari passo con le condizioni della via di ascesa al Bianco, che quasi parallelamente diventa impraticabile”
A cura di Antonio Palma
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La siccità, il caldo e il cambiamento climatico che sta facendo scogliere i ghiacciai alpini ha messo fine prematuramente anche alla stagione estiva di un frequentato rifugio sul Monte Bianco.

Stiamo parlando del Rifugio Francesco Gonella che nelle scorse ore ha annunciato la sua chiusura anticipata per questa stagione a causa di mancanza di acqua.

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Potrebbe sembrare strano, ma come informano i gestori della struttura che sorge a 3.071 metri di quota, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco, si è esaurito il nevaio che la rifornisce di acqua e dunque l'attività è diventata insostenibile.

Il Rifugio continuerà ancora per qualche giorno ad ospitare gli scalatori impegnati a cimentarsi lungo la via normale italiana alla cima più alta delle Alpi. Da lunedì prossimo però si chiude tutto.

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"Dal prossimo 18 luglio chiuderemo. Andare oltre non è possibile" ha spiegato Davide Gonella, gestore del rifugio di proprietà del Cai, il Club Alpino Italiano.

I serbatoi di raccolta dell'acqua infatti vanno esaurendosi, nonostante le contromosse messe in campo dai gestori del Rifugio già dall'inizio della stagione quando era evidente che l'acqua era poca.

"Abbiamo impiegato l'acqua disponibile con la massima attenzione, usandola soltanto in cucina e aprendo un bagno su quattro ma non è servito" spiegano, ricordando che non era mai capitato di dover chiudere così presto.

Quello del rifugio però è solo uno dei problemi dovuto alla siccità e al caldo in quota.  "La mancanza di acqua va di pari passo con le condizioni della via di ascesa al Bianco, che quasi parallelamente diventa impraticabile. Adesso si trova ancora un passaggio per salire, ma prevedo che con questo caldo tra 10-15 giorni non lo sarà più a causa dell'apertura dei crepacci" ha sottolineato Davide Gonella.

Al momento gli altri rifugi valdostani rimangono aperti ma le condizioni sono già quelle di fine agosto o inizio settembre e resto anche loro potrebbero avere dei problemi.

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