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Trieste, un 16enne e un 26enne morti di overdose a distanza di poche ore l’uno dall’altro

Un 16enne e un 26enne sono morti di overdose a Trieste a poche ore di distanza l’uno dall’altro. I due, che non si conoscevano e sono stati ritrovati in due luoghi diversi, avevano assunto del metadone. Si indaga anche su un terzo decesso verificatosi con le stesse modalità poche ore dopo la morte dei due ragazzi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un ragazzo di 16 anni e un giovane di 26 sono stati trovati morti a poche ore di distanza a Trieste per overdose. Secondo i primi accertamenti, i due avrebbero assunto del metadone. Le vittime non si conoscevano e sono decedute in due circostanze diverse, ma secondo le forze dell'ordine i due casi potrebbero essere collegati tra loro visto il breve lasso di tempo che ha separato un evento dall'altro. Un altro ragazzo di 28 anni è morto poco dopo gli altri due per cause ancora da chiarire. Gli agenti sono impegnati nei rilievi del caso per verificare se tra i tre casi esiste o meno una correlazione specifica.

Secondo le forze dell'ordine, se i tre decessi fossero collegati tra loro, sarebbe ragionevole pensare che il metadone fornito fosse lo stesso per tutti e tre i casi e che si trattasse di dosi provenienti dal mercato illegale. Il 16enne triestino è stato trovato morto attorno alle 5 del mattino in un'abitazione privata. Il giovane aveva trascorso la notte con alcuni amici e aveva assunto il metadone sottratto poche ore prima al padre tossicodipendente. Il 26enne invece era stato trovato senza vita qualche ora dopo in casa. Le circostanze, secondo gli agenti, sono più o meno simili. La terza vittima aveva 27 anni e come le altre due è stata ritrovata in casa. Nell'ultimo caso è ancora da verificare che si sia trattato di overdose. Nessuno dei tre aveva un trattamento farmacologico con metadone in corso presso l'ospedale di Trieste. Probabile, infatti, che i tre giovani si siano procurati il farmaco sul mercato illegale, senza passare dal programma previsto dal Dipartimento delle dipendenze. Gli agenti sono all'opera per verificare che neppure il genitore del 16enne fosse registrato a un programma di recupero. L'assunzione del farmaco senza la regolamentazione e supervisione di un medico è altamente pericolosa.

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