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Treviso, chi è il ragazzo che ha accoltellato Marta Novello. Il sindaco: “Un bulletto di quartiere”

Il sindaco di Mogliano Veneto evidenzia come il giovane facesse parte di un gruppo di ragazzini più volte identificati dalla polizia che spesso si davano appuntamento in barba alle norme anti-contagio che vietano gli assembramenti. Altri lo descrivono come un bravo ragazzo “con alle spalle una vita molto difficile”.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha appena 15 anni, e da più parti viene definito un “bulletto” di quartiere, ma c'è anche chi ne parla come un "ragazzo educato". Eppure due giorni fa il ragazzino, moglianese ma di origini straniere, ha sferrato una ventina di coltellate a Marta Novello, una dopo l’altra, anche dopo la caduta in un fossato. La 26enne è stata aggredita lunedì pomeriggio mentre faceva jogging in una  campagna nel trevigiano. La studentessa di Lingue si trova ora ricoverata in condizioni disperate all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Il suo giovane aggressore è stato arrestato per tentato omicidio e portato nel carcere minorile di Treviso. "Era conosciuto come un bulletto di quartiere, ha violato in più di un'occasione le norme anti Covid…  nonostante questo non ci capacitiamo di quello che è avvenuto": così il sindaco di Mogliano Davide Bortolato parla del 15enne.

Chi è il 16enne che ha aggredito Marta

Gli investigatori, in attesa di ulteriori riscontri, parlando di una rapina degenerata, ma non si esclude nemmeno l’atto sconsiderato dovuto a una patologia psichica. Ma qualcosa ancora non convince i Carabinieri e soprattutto chi conosce Marta. Era emersa anche l'ipotesi che i due si conoscessero, poi smentita. Marta e quel ragazzino non si frequentavano, non avevano contatti, nessun amico in comune. Il 16enne vive con la mamma e i nonni, va a scuola e trascorre molto del suo tempo libero giocando a calcio. Il padre, di origini africane, se n'è era andato di casa senza neanche riconoscerlo. “In realtà è un bravo ragazzo, con alle spalle una vita molto difficile” dice al Corsera Moreno Fornasier, il presidente della Marocco Asd, la squadra nella quale gioca il minorenne. Il suo era un nome noto alle forze dell’ordine, nonostante fosse così giovane, pare abbia già più di qualche precedente penale. Il suo legale, Matteo Scussat, lo descrive come un adolescente normalissimo. "Oggi abbiamo parlato in modo sereno – dice l'avvocato – ma non chiedetemi nulla di più".

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