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Trapani, fornì ai killer indicazioni per un omicidio: imprenditore sconterà 20 anni di carcere

Tratto in arresto l’imprenditore edile di Partanna Rosario Scalia. L’umo ha partecipato, in concorso con altri, all’omicidio di Salvatore Lombardo, avvenuto la sera del 21 maggio 2009.
A cura di Davide Falcioni
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I carabinieri della Stazione di Partanna, in Sicilia, e poliziotti della Squadra mobile della Questura di Trapani hanno tratto in arresto l'imprenditore edile Rosario Scalia, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dalla Procura generale presso la Corte d'Appello di Palermo. L'uomo è stato condotto in carcere, dove deve scontare una pena a 19 anni e 11 mesi di reclusione per aver partecipato, in concorso con altri, all'omicidio di Salvatore Lombardo, avvenuto la sera del 21 maggio 2009. Un'accusa, spiega una nota degli uomini dell'Arma, aggravata dall'aver commesso il fatto per agevolare Cosa Nostra.

La vittima fu raggiunta da 2 colpi di arma da fuoco calibro 12 mentre era in un bar a Partanna. Per quell'omicidio finirono in carcere più persone tra mandante ed esecutori. I magistrati, concordando con le risultanze investigative degli inquirenti, hanno stabilito, dopo tre gradi di giudizio, che Scalia ha avuto il compito di "informare il mandante dell'omicidio sui precisi spostamenti della vittima", in modo da permettere ai killer di compiere il delitto con più facilità. L'arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato condotto nel carcere di Termini Imerese.

L’omicidio di Lombardo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, venne commesso da Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza. Il primo aprì il fuoco, il secondo era alla guida dell’auto con cui fu compiuto l’agguato. Poi, entrambi decisero di collaborare con la giustizia. Anche loro giudicati col rito abbreviato, sono già
stati condannati a 16 anni di reclusione. Dopo aver confessato l’omicidio, Nicolosi e Fogazza hanno detto che a ordinare la missione di morte fu il 51enne presunto boss mafioso di Partanna Giovanni Domenico Scimonelli, che per questo è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Trapani.

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