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Tragico schianto col furgone mentre fa una consegna, Simone muore in strada a 19 anni

Il giovane Simone Pagani, originario di Caorso, nell’impatto è rimasto incastrato nell’abitacolo del mezzo dopo essersi scontrato con un autobus.
A cura di Antonio Palma
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Incredulità e tanto dolore nel Piacentino per la morte del giovane Simone Pagani, un ragazzo di 19 anni vittima di un tragico incidente stradale mentre era al lavoro col furgone delle consegne del ristorante-macelleria per il quale lavorava.

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La tragedia si è consumata nel tardo pomeriggio di giovedì sulla strada Statale 654 di Val Nure, tra Ponte dell’Olio e Bettola. Erano circa le 18.30 e il giovane alla guida del furgone viaggiava verso Bettola per una consegna quando, per motivi ancora da accertare, tra le frazioni di Biana e Recesio si è scontrato frontalmente con un autobus di linea che viaggiava in direzione opposta, verso Piacenza.

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Un impatto violentissimo che ha danneggiato l'autobus che viaggiava senza passeggeri ma ha completamente distrutto il furgone su cui vi era il ragazzo.

Il giovane Simone Pagani, originario di Caorso, nell'impatto è rimasto incastrato nell’abitacolo del mezzo ed è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per estrarlo.

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Ogni sforzo per salvarlo però si è rivelato vano. La Centrale Operativa del 118 aveva fatto decollare anche l’elisoccorso dell’Ospedale Maggiore di Parma, che è atterrato nei pressi del luogo del sinistro, ma è stato inutile. I soccorritori del 118 hanno provarlo a rianimarlo ma purtroppo si sono dovuti arrendere dichiarandone il decesso sul posto poco dopo.

Illeso il conducente dell'autobus e quello di un altro furgone marginalmente coinvolto nell'incidente stradale.

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La notizia della tragica  prematura morte di Simone Pagani ha sconvolto i tanti amici e colleghi che lo apprezzavano sul lavoro e sui campi di calcio dove aveva militato in diverse formazioni.

"A Simone piaceva la carne, piaceva grigliare, amava la macelleria e aveva una manualità straordinaria. La sua è una famiglia di macellai da due generazioni e lui aveva ereditato questa passione incredibile per il mestiere. "Era davvero un bravo bravo ragazzo. Dicevo, anche con i miei colleghi, che a incontrare un ragazzo così ero davvero stato fortunato" ha ricordato il datore di lavoro.

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