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Sicilia, politico locale freddato a colpi di pistola in un bar: si indaga in ambito familiare

Salvatore Lupo, 45 anni, già presidente del consiglio comunale di Favara (Agrigento) è stato ucciso nel pomeriggio in un bar. L’uomo era stato arrestato per una vicenda di stipendi sottratti a lavoratori e indagato per una vicenda di maltrattamenti a malati psichici, ma la pista più accreditata è quella legata a dissidi economici in famiglia.
A cura di Giorgio Scura
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FAVARA (AGRIGENTO) – Un'esecuzione in stile mafioso, a Ferragosto, in Sicilia. L'ex presidente del consiglio comunale di Favara (Agrigento), Salvatore Lupo, è stato ucciso con due colpi di pistola mentre si trovava nei pressi di un bar di via IV Novembre. Lupo è imprenditore nel settore delle residenze per anziani.

Lupo, 45 anni, nel 2017 era stato arrestato, con la moglie, nell'operazione "Stipendi spezzati". L'inchiesta aveva fatto emergere che ai dipendenti della cooperativa sociale Suami – Onlus prima venivano accreditati su conto corrente le mensilità dovute e poi, con carte bancomat intestate proprio agli stessi dipendenti, l'amministratore unico della coop, Lupo, avrebbe prelevato – secondo l'accusa – lametà degli stipendi. Stando all'inchiesta, questi prelievi "forzosi" di denaro avrebbero riguardato oltre 20 dipendenti. Un anno prima Lupo era stato indagato nell'ambito di un'altra inchiesta per maltrattamenti fisici e psicologici ad alcuni minori, inabili psichici, affidati, per la vigilanza, assistenza e sostegno, ad una comunità alloggio di Licata. Nel novembre 2011 l'auto di Lupo, all'epoca consigliere comunale, venne incendiata.

I carabinieri stanno acquisendo e guardando le immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti nella zona di via IV Novembre a Favara (Ag), forse anche nel locale dove è avvenuto il delitto di Salvatore Lupo. Pare che il barista non abbia saputo indicare nessun elemento per identificare l'autore dell'omicidio. I militari dell'Arma della tenenza di Favara e quelli della compagnia di Agrigento, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dall'aggiunto Salvatore Vella, sembrano però concentrarsi sulla vita, e sui rapporti personali, della vittima. Pare che Lupo avesse forti contrasti economici e dissidi in ambito familiare. Ed è proprio su questi "dettagli" che le investigazioni si stanno concentrando. L'omicidio appare agli inquirenti come pianificato: qualcuno potrebbe aver seguito Lupo e atteso che uscisse dal bagno del bar per esplodergli contro almeno due colpi di pistola che lo hanno freddato.

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