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Siccità, allarme per Acqua Sant’Anna: “Sorgenti a secco, più che mai urgente creare invasi”

Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato dell’azienda di Vinadio (Cuneo) dell’Acqua Sant’Anna: “Sono molto preoccupato, i torrenti di montagna praticamente non esistono più e le falde si sono impoverite tantissimo”.
A cura di Susanna Picone
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Non è un periodo semplice per l’azienda di Vinadio (Cuneo) dell’Acqua Sant’Anna. La difficoltà di trovare sul mercato l'anidride carbonica per l'acqua frizzante quest’anno ha fatto già perdere all’azienda il 30% del fatturato e costretto alcune linee produttive a restare ferme.

E a questo si aggiunge un altro grave problema, quello legato alla siccità. "Sono molto preoccupato – così all’Ansa Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato dell'azienda che prepara ogni anno 1 miliardo e mezzo di bottiglie – i torrenti di montagna praticamente non esistono più e le falde si sono impoverite tantissimo, sono 4-5 volte meno ricche rispetto al passato. Da due anni nevica e piove poco o niente nel nord-ovest italiano".

È più che mai urgente – denuncia Bertone – che si realizzino gli invasi, per trattenere l'acqua quando cade, e snellire le procedure. "Come stanno le cose oggi non va – ha aggiunto – basta che uno alzi la mano e si opponga a un progetto e tutto si ferma. Il sistema va cambiato, sempre ovviamente nel rispetto dell'ambiente, c'è assoluta necessità di ricavare invasi raccolta lungo il corso dei fiumi in montagna".

In merito al problema dell’acqua gasata, Bertone spiega che il principale impianto in Italia per la Co2, che è Ferrara, non è ripartito, ed è necessario cercare il prodotto all'estero, ma il prezzo è cresciuto di 7 volte. E a tutto questo si aggiungono anche i rincari energetici, "20-25 milioni in più, soprattutto per l'elettricità perché di gas ne consumiamo poco".

Il 26 luglio scorso, giorno di Sant'Anna, il presidente ha deciso di pagare una mensilità aggiuntiva a tutti i dipendenti, per aiutarli in maniera concreta a fare fronte al periodo difficile.

"Sono orgoglioso di avere dato un buon esempio che è stato seguito da tanti, una goccia nel mare ma meglio di niente – è quanto dice Bertone – adesso però è necessario che il governo prenda decisioni strutturali: nel caso dell'acqua abbassare l'Iva, oggi al 22%, portandola al 5% come in Francia, e, più in generale, intervenire sul cuneo fiscale: sarebbe la strada più veloce per ridare soldi soprattutto al mondo operaio".

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