Schettino: “Soffro per non aver potuto salvare quelle vite, ma non mi sento colpevole”

Martedì sera Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia e unico imputato nel processo per il naufragio all’Isola del Giglio del gennaio 2012, è stato condannato anche in appello a sedici anni di reclusione e poche ore dopo – a scriverlo è il quotidiano Repubblica – ha incontrato a Napoli i suoi avvocati Saverio Senese e Donato Laino per studiare insieme le carte processuali. “Mi sento responsabile, sì. Soffro perché non sono riuscito a salvare tutte quelle vite, quello che avrei voluto fare e per cui ho sempre navigato e lavorato. Ma non mi sento colpevole. E non dite che sono scappato, per favore”, è quanto affermato da Schettino, che ormai dice di non sentirsi più un “comandante” ma di essere solo un imputato. “Io non mi sento comandante, adesso. Mi sento un imputato e basta. Ho fatto fatica a rendermene conto. E sto male perché non sono riuscito a salvare tutte quelle vite umane. Ma scriva così: mi sento responsabile, ma non colpevole dell'immensa tragedia che avvenne quella notte”, ha aggiunto.
Schettino costretto a denunciare la trasmissione “Le Iene” – La differenza tra responsabile e colpevole la spiegano i suoi avvocati: “Essere comandanti impone onori e oneri. E la capacità di rispondere di ciò che avviene. Per questo, si sente responsabile. Ma non colpevole di tutti quei reati, perché credo che chi abbia voglia di leggere le 100.000 pagine di questo processo può tranquillamente trovare altre risposte, altre interpretazioni”. Gli stessi avvocati sostengono che Schettino è ormai un uomo diverso, che vive con dolore e disagio la sua nuova vita, “con tutte le responsabilità ovviamente e la volontà di credere nel giusto processo, fino in fondo”. È un uomo che ha chiuso la porta alle tv e alle esclusive a pagamento e che dice anche di aver denunciato la trasmissione “Le Iene” per la storia della sua presunta partecipazione all’Isola dei Famosi.