San Vito di Cadore imbiancata da polvere bianca: nuove frane sulla Croda Marcora nelle Dolomiti

San Vito di Cadore si è svegliata coperta da un fitto strato di polvere bianca causata da una frana notturna sulla Croda Marcora, nelle Dolomiti bellunesi. Il pulviscolo, trasportato dal vento, ha raggiunto anche Cortina d’Ampezzo, mentre il paese resta sotto osservazione dopo un ulteriore crollo avvenuto lunedì 30 giugno. Non si segnalano danni né feriti, ma la situazione resta critica e sotto costante monitoraggio da parte delle autorità e dei geologi, anche in vista della riunione in Prefettura a Belluno.
A cura di Biagio Chiariello
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Un fitto strato di polvere bianca ha ricoperto case, strade e automobili, imbiancando San Vito di Cadore al risveglio di domenica 29 giugno. La causa è stata una nuova frana verificatasi nella notte sulla Croda Marcora, una delle montagne simbolo delle Dolomiti bellunesi, nel cuore del gruppo del Sorapiss, tra San Vito e Cortina d’Ampezzo. Questo evento ha sollevato una densa nube di polvere che il vento ha trasportato lungo la Valle del Boite fino a raggiungere la vicina Cortina, creando uno scenario insolito e un’atmosfera quasi spettrale in entrambi i centri abitati.

Ancora una frana sulle Dolomiti

A differenza della frana avvenuta appena due settimane prima a Cancia di Borca di Cadore, che aveva bloccato diverse persone in casa e provocato danni significativi, questa volta il distacco di materiale roccioso non ha causato né danni alle abitazioni né feriti. Sassi e colate detritiche non si sono infatti avvicinati alle case poste nella parte alta del paese, né tantomeno hanno interessato la Statale 51 Alemagna, arteria fondamentale che collega la zona con Cortina d’Ampezzo e oltre. Tuttavia, la presenza di polvere bianca sulla carreggiata ha spinto le autorità a raccomandare prudenza agli automobilisti.

Il distacco roccioso, di entità nettamente inferiore rispetto all’evento del 15 giugno, è stato anticipato durante la notte da rumori cupi e tremori, percepiti chiaramente dagli abitanti di San Vito, che hanno prontamente segnalato la situazione alle autorità competenti. L’intervento dei vigili del fuoco di Cortina e dei volontari di San Vito è stato immediato, con sopralluoghi sul posto per verificare la stabilità del versante e garantire la sicurezza della popolazione.

Nel pomeriggio di sabato 28 giugno, poche ore prima della frana principale, era già avvenuto un primo distacco di materiale, ripreso in un video che ha circolato sui social, a testimonianza della crescente instabilità della montagna. Le piogge intense delle ultime settimane hanno infatti reso il terreno particolarmente instabile, alimentando un continuo susseguirsi di smottamenti e crolli che mettono a dura prova l’intero territorio dolomitico e chi lo abita.

 Nuovo crollo sulla Croda Marcora oggi

A questa nuova emergenza si è aggiunto, nella giornata di lunedì 30 giugno, un ulteriore crollo sul versante della Croda Marcora, che ha confermato l’instabilità persistente della montagna e mantenuto alta la tensione tra residenti e autorità. Fortunatamente anche questo ultimo evento non ha provocato danni né feriti, ma ha contribuito a mantenere sotto stretto controllo la situazione, con i geologi e i soccorritori sempre in allerta.

Per un esame più approfondito della situazione, alcuni geologi sono intervenuti con un sorvolo a bordo dell’elicottero Drago, reparto volo dei vigili del fuoco di Venezia, effettuando rilievi dettagliati sulla Croda Marcora. È inoltre prevista una riunione straordinaria in Prefettura a Belluno per la mattina successiva, con lo scopo di coordinare gli interventi e valutare le possibili misure di prevenzione. Nel frattempo, Anas ha attivato una spazzatrice per ripulire le strade comunali dalla polvere, mentre il Comune di San Vito ha aperto un Centro Operativo Comunale per gestire l’emergenza.

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Critiche e preoccupazione tra la popolazione

A rassicurare la popolazione è intervenuto anche il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, delegato alla difesa del suolo, che ha sottolineato l’impegno costante degli enti locali nel monitoraggio della situazione e nella gestione tempestiva di eventuali criticità. "Siamo in costante contatto con gli enti preposti per garantire il supporto operativo necessario e valutare l'entità del fenomeno", ha dichiarato, invitando comunque a mantenere alta la guardia.

Non mancano tuttavia le preoccupazioni e le critiche da parte di cittadini, istituzioni e figure politiche. Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, ha evidenziato come !non passa quasi giorno senza una nuova emergenza sulle Dolomiti dovuta ai cambiamenti climatici!. L’esponente politica ha richiamato l’attenzione sull’instabilità crescente del territorio e sugli effetti devastanti che tali eventi franosi producono sull’ambiente e sulle comunità locali, inclusi turisti e residenti. Ha inoltre espresso forte preoccupazione per alcuni progetti infrastrutturali, come quello della funivia per il Socrepes, giudicati «scellerati» e incompatibili con la fragilità geologica della zona. !Presenteremo una dettagliata interrogazione, che invieremo per conoscenza anche alla procura di Belluno!, ha annunciato Zanella, sollecitando una presa di posizione più ferma da parte delle autorità che stanno gestendo le Olimpiadi Milano-Cortina.

L’episodio della notte scorsa si inserisce quindi in un quadro di crescente allarme, con frane e smottamenti che si susseguono a ritmo inquietante. L’attenzione resta alta, soprattutto in un’area tanto delicata dal punto di vista paesaggistico e ambientale, dove la convivenza tra natura e attività umane diventa sempre più complessa a causa degli effetti del cambiamento climatico e delle condizioni meteorologiche estreme.

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