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Ritrovate ossa umane nel Modenese: potrebbero essere i resti di Paola Landini, scomparsa 9 anni fa

Sono state trovate alcune ossa umane nei pressi del poligono a Sassuolo, nel Modenese. Secondo il medico legale si tratterebbe dei resti di una donna. Potrebbero essere quelli della 44enne Paola Landini, scomparsa ormai 9 anni fa in circostanze misteriose. La donna si era allontanata da casa nella giornata del 15 maggio 2012.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sono state ritrovate ieri nei pressi di un poligono di tiro a Sassuolo, nel Modenese, alcune ossa umane. Secondo gli accertamenti, si tratterebbe dei resti di una donna. Il macabro ritrovamento è avvenuto durante le operazioni di ricerca di Alessandro Venturelli, ragazzo di 21 anni del quale non si hanno notizie da dicembre scorso. Gli inquirenti vagliano diverse ipotesi: le ossa potrebbero essere quelle della 44enne Paola Landini, scomparsa nel maggio del 2012 in quella zona. Le circostanze riguardanti la sua scomparsa non sono mai state chiarite. Le forze dell'ordine hanno informato la procura della Repubblica di Modena e sul posto è arrivato un medico legale. Le dimensioni delle ossa suggeriscono che si tratti dei resti di una donna.

Paola era scomparsa il 15 maggio del 2012. Aveva trascorso la mattinata al poligono di tiro di Sassuolo, dove il compagno era all'epoca direttore del tiro a segno. La 44enne aveva parcheggiato l'auto proprio nei pressi della zona: le forze dell'ordine la ritrovarono intatta, perfettamente chiusa con dentro tutti gli effetti personali. Nel veicolo vi erano anche due cellulari, uno dei quali mai visto prima dai familiari della 44enne.

La scomparsa di Paola Landini

Le ultime persone con le quali Paola ebbe contatti telefonici prima di sparire furono la madre Deanna e il figlio Luca, avuto da una precedente relazione. Le ultime telefonate furono registrate la sera del 14 maggio mentre il 15 l'unico a vederla e salutarla fu il compagno Roberto Brogli. Le forze dell'ordine, allertate dai familiari, ritrovarono la sua auto intatta poco lontano dal poligono. Dagli esami scientifici non emerse nulla di decisivo, così venne disposto il sequestro di una decina di armi tra il poligono dove la 44enne lavorava di tanto in tanto e l'abitazione di Fiorano nella quale viveva. Proprio dalla casa coniugale mancavano due pistole di calibro molto piccolo. L'ipotesi degli inquirenti era che Paola potesse aver preso le pistole per paura di qualcuno. Le armi però non furono mai ritrovate mentre dai sequestri probatori non emersero riscontri rilevanti per l'inchiesta. Dopo anni, l'indagine fu dichiarata archiviata: è dal 2014 che non si parla più di Paola. Il nuovo ritrovamento potrebbe segnare

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