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Rimini, entra a scuola e accoltella compagno di classe: “Ha sentito di non aver altra via di uscita”

A parlare è l’avvocato della famiglia del 15enne che ha aggredito un compagno in una scuola di Rimini. “Vessato continuamente, non è riuscito a canalizzare la rabbia diversamente”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Ha sentito di non aver avuto altra via di uscita se non quella di reagire in questa maniera. E non è certamente il modo giusto. Diciamo che non è riuscito a canalizzare la rabbia diversamente. È scoppiato in lacrime, senza nulla togliere alla vittima che speriamo si riprenda. Anzi speriamo di poter gestire quanto prima un rientro pacifico di entrambi gli studenti a scuola". Queste le parole dell'avvocato Darien Levani, difensore della famiglia dello studente 15enne che mercoledì 9 febbraio ha accoltellato un compagno nel laboratorio di meccanica all’istituto Leon Battista Alberti, nel centro studi La Colonnella, a Rimini. Dalle prime informazioni, l'aggressore, esasperato dalle vessazioni, avrebbe agito davanti agli altri studenti a tre professori e un assistente tecnico. La vittima è finita in ospedale ed ora fuori pericolo, ma ha rischiato visto che la lama ha sfiorato milza e fegato.

Lo studente non è stato sospeso

Il 15enne ieri non era a lezione per scelta dei genitori. Si sarebbe quindi introdotto successivamente nella scuola, come ha ammesso di fronte alla polizia, spiegando di aver agito come reazione a ripetute offese, alcune delle quali anche a sfondo sessuale, da parte della vittima. "Il ragazzo – spiega Levani – si è reso conto di quello che ha fatto tant’è che davanti alla Polizia il suo racconto è stato lucido e attendibile. Sotto questo profilo va considerato che il pm del Tribunale di Bologna non ha ritenuto necessario trasferirlo in comunità in stato di arresto". Al momento la scuola non ha preso provvedimenti, ma è ipotizzabile una sospensione per il 15enne.

Il preside: "Bullismo non c'entra"

"Prima di allora i due ragazzi non avevano mai dato segni di squilibrio. Non c’era nulla, nessun elemento, che potesse far presagire una reazione esagerata come quella a cui abbiamo assistito". Sono queste le parole di Franca Berardi, dirigente scolastica del Leon Battista Alberti di Rimini. Da un lato la presidente ci tiene a rivolgere "auguri di pronta guarigione allo studente rimasto ferito". Dall’altro però la Berardi desidera chiarire alcuni aspetti della vicenda, smentendo categoricamente "l’ipotesi del bullismo".

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