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Ribera, picchia la ex moglie: i figli di 8 e 11 anni corrono dai carabinieri e lo fanno arrestare

La brutale aggressione è avvenuta nella casa della donna che è riuscita a scappare insieme ai figli. L’uomo, un operaio di 38 anni separato da un anno dalla ex, per entrare in casa ha forzato il cancello. Poi, ferito, ha danneggiato anche il pronto soccorso. Fermato dai carabinieri di Ribera e portato in carcere.
A cura di Susanna Picone
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Maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violazione di domicilio. Con queste accuse i carabinieri di Ribera (Agrigento) hanno arrestato un operaio di 38 anni. Separato da un anno, sabato scorso l’uomo è andato a casa della ex moglie 32enne e dopo avere forzato il cancello di ingresso è entrato in casa picchiandola con calci e pugni davanti ai due figli di 8 e 11 anni. L’uomo ha anche devastato la casa e l’auto della ex compagna. Sono stati i bambini a intervenire aiutando la mamma e facendo finire in manette il genitore violento. I due, infatti, si sono allontanati da casa di nascosto e hanno raggiunto la vicina caserma dei carabinieri raccontando ai militari quello che stava succedendo a casa loro. Anche la donna, con il volto tumefatto e il naso sanguinante, è riuscita a sua volta a fuggire cercando aiuto in caserma. I carabinieri hanno messo al sicuro lei e i figli disponendone il trasferimento in ambulanza all’ospedale di Sciacca dove i medici l’hanno dichiarata guaribile in 10 giorni.

Anche l’ex marito, intanto, è rimasto ferito e per farsi curare si è precipitato al pronto soccorso, ma quando il personale medico non lo ha fatto entrare spiegandogli che è chiuso perché centro Covid, sarebbe salito a bordo della sua auto e avrebbe sfondato il portone d'accesso e a pugni i vetri di due finestre. Alla fine è stato intercettato dai carabinieri e portato nel carcere di Trapani. I militari hanno ricostruito l’intera vicenda scoprendo, sulla base delle varie testimonianze, che non era la prima volta che l’operaio aggrediva la moglie. Il gip ha convalidato la misura restrittiva, confermando la custodia cautelare in carcere.

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