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Reati in calo del 16% rispetto al 2015: diminuiti omicidi, furti, rapine e violenze

Stando ai dati del Viminale sulla situazione aggiornati alla fine di giugno, il nostro paese ha registrato una diminuzione generale del numero dei reati rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Ma per avere una visione d’insieme, bisogna guardare a un trend più lungo.
A cura di C. T.
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Delitti in calo in Italia. Stando ai dati del Viminale sulla situazione aggiornati alla fine di giugno e anticipati da Repubblica, il nostro paese ha registrato una diminuzione generale del numero dei reati rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Se nel 2015 il totale dei delitti era un milione e 347mila, oggi la cifra è un milione e 129mila: un calo del 16,2%.

A diminuire è il numero degli omicidi volontari, scesi da 249 a 196 (-12,3%). Un dato che trova conferma a Milano – dove si è passati da da 17 a 9 – ma che stride con quello di Napoli, dove c'è sato un aumento di questo tipo di delitti: da 33 a 38 (+15,2%) nel primo semestre. Scendono le violenze sessuali, passate da 1982 a 1579 (-20,3%); e le rapine all'interno delle abitazioni, che da 1563 è oggi a 1200 (-23,2%), e in strada, da 9291 a 8353 (-10,1%). Si abbassa anche il numero dei furti: in abitazione scendono da 109mila a 90mila (-15,1%); quelli di autovetture da 59mila a 56mila (-6,1%); mentre quelli di rame da 8500 a 4500 ( – 46,3%). Roma conferma il trend, con una diminuzione dei reati di furto da 86mila a 68mila.

Tra i reati in calo ci sono anche le estorsioni, che sono state 4401 nel 2016 contro le 4937 di un anno prima (-10,9%); l'usura (167 contro 212); i furti (636mila contro 730mila); la ricettazione (da 11600 a 9200); truffe e frodi informatiche (da 70700 a 61600); gli incendi, il contrabbando, lo sfruttamento della prostituzione e la pornografia minorile. In controtendenza rispetto al calo generale, c'è l'aumento del 6,4% delle rapine in uffici postali, e i reati per stupefacenti, cresciuti del 4,6%.

Nonostante i numeri in discesa, secondo il sociologo Mario Barbagli, per avere una percezione più aderente alla realtà bisogna guardare a un trend più lungo di tre anni e "bisogna constatare che continuano ad aumentare i reati "predatori" e anche le rapine in abitazione da quando è iniziata la crisi economica del 2007″. Tra l'altro, il calo generale ha interessato anche l'attività di contrasto al crimine da parte delle forze dell'ordine: nei primi sei mesi del 2016 è scesa del 15% la cifra dei delitti "scoperti", e anche quella delle persone arrestate o denunciate – da 501mila a 420mila (-15,4%). In realzione a questo dato, la polizia lamenta un eccessivo taglio delle risorse.

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