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Prof picchiato per una nota ad una studentessa: “Nessuno ha fatto nulla, ho paura di tornare in classe”

I fatti sono avvenuti all’Istituto ‘Majorana’ nel quartiere San Paolo di Bari. Vittima Vincenzo Amorese, 57enne prof di diritto ed economia. “Mai stato così umiliato, potrei prendermi un congedo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Picchiato selvaggiamente per una nota ad una studentessa, preso a schiaffi da due persone che hanno voluto vendicare con la violenza il presunto torto subito dalla giovane. È quanto ha denunciato Vincenzo Amorese, un prof di diritto ed economia nell'Istituto ‘Majorana' nel quartiere San Paolo di Bari. Secondo la notizia riportata dal Corriere del Mezzogiorno, il fatto sarebbe successo il 23 settembre scorso.

Il docente aveva ripreso la studentessa che dopo essere entrata in classe in ritardo, disturbava la lezione con il suo comportamento. Quando l'insegnante le ha messo la nota, la studentessa gli ha promesso vendetta e alla terza ora, sarebbe avvenuta l'aggressione.

Ho il terrore solo a pensare di poter ritornare in quella scuola dove due balordi non hanno esitato a riempirmi di schiaffi senza che io potessi spiegare nulla né difendermi, entrando impuniti a scuola e andati via come se nulla fosse accaduto" ammette ora il prof.

Vincenzo Amorese ha 57 anni, 17 di insegnamento alle spalle, 16 dei quali in Nord Italia. "Non mi era mai accaduto nulla del genere prima e sono preoccupatissimo del fatto che chi mi ha aggredito sia riuscito tranquillamente a raggiungere il primo piano dell'edificio scolastico senza alcun tipo di filtro" e "con un enorme senso di impotenza e nel silenzio anche del personale scolastico", denuncia.

 Non solo: chi mi ha colpito mi ha anche intimato di non permettermi ripetere in futuro sanzionare ancora la ragazza per non incorrere nel rischio di subire una ulteriore punizione.

Per la prima volta in 57 anni di vita, sono stato trattato in questa maniera umiliante, senza sortire la possibilità di spiegarmi e difendermi"

Amorese ora ha un occhio nero, ma sicuramente è il suo stato psicologico a non consentirgli di tornare a scuola per fare il proprio lavoro. "Sto valutando un congedo, al momento non me la sento di tornare lì dove ho seriamente rischiato un trauma cranico per il sol fatto di aver esercitato le mie funzioni di docente" ammette l'uomo.

Lo spiacevole episodio è stato chiaramente denunciato alle autorità che ora stanno cercando di risalire all'identità dei balordi che hanno aggredito il prof.

Ho scelto di raccontare la mia disavventura affinché si faccia luce sullo stato di degrado in cui versano alcune situazioni scolastiche di frontiera del nostro Paese; affinché si crei una consapevolezza nella coscienza collettiva, necessario presupposto per arginare gli effetti negativi sulla società e ripristinare le condizioni di legalità su cui deve fondarsi l'attività della scuola" conclude.

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