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Prof colpita con un fucile ad aria compressa in aula e filmata: “Denuncio tutta la classe”

Maria Luisa Finatti, la professoressa di Rovigo, finita al centro delle cronache dopo essere stata colpita dai suoi allievi con un fucile ad aria compressa, ha denunciato i 24 studenti presenti in aula quel giorno: “Così difendo la mia dignità e quella dei miei colleghi”.
A cura di Ida Artiaco
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"Mi hanno sparato due volte, all'inizio e alla fine della lezione. Sono uscita piangendo, solo un allievo mi ha chiesto scusa. Denuncio tutti". A parlare è Maria Luisa Finatti, la professoressa di Scienze e Biologia all'Itis Marchesini di Rovigo, che a ottobre era finita al centro delle cronache dopo essere stata colpita dai suoi allievi con un fucile ad aria compressa.

Aveva riportato una ferita all'occhio e un'altra alla testa. E tutto era stato poi filmato e condiviso sui social: i video di quell'aggressione erano così diventati virali su Tik Tok.

In una intervista a Repubblica, la docente ha spiegato che ha querelato tutta la classe "per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine".

La denuncia è così scattata per tutti e 24 gli studenti di una prima dove stava tenendo lezione. Nell'esposto al Tribunale dei minori vengono indicati i reati di lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori.

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L'insegnante ricorda bene quell'11 ottobre 2022 quando si è verificata l'aggressione. "Hanno avuto il coraggio di spararmi per ben due volte, una all’inizio della lezione e poi anche alla fine. Quattro o cinque pallini, mi hanno colpito allo zigomo", ha detto, aggiungendo: "E tutto per cosa? Per guadagnare follower su Instagram e TikTok. Sono uscita dall’aula piangendo".

Un appunto è arrivato anche per le mamme e i papà dei ragazzi, che non si sono mai scusati per quanto successo: "I genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli. Lo reputo un atteggiamento molto grave". Per quanto riguarda lei, "non ho più insegnato in quella classe. Ma l’ansia c’è ancora, così come il timore di essere derisa. Quando entro a scuola non è più come prima, c’è sempre una certa angoscia".

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